2025-09-16
Leone sterza: «La Chiesa non è democratica»
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.La verità è che papa Leone XIV, dopo ormai quattro mesi dall’elezione al Soglio di Pietro, sfugge alle etichette. Sbirciando tra i suoi discorsi e le sue indicazioni è difficile arruolarlo. Anche dai primi estratti dell’unica intervista da lui rilasciata come Papa, quelli diffusi ieri e riferiti al dialogo tra Leone XIV e la giornalista Elise Ann Allen, moglie del celebre vaticanista americano John Allen, sono poco indicativi. O forse lo sono, nonostante Repubblica e Corriere della Sera con solerzia ieri abbiano spigolato tra le righe per far del Papa un sostenitore della patrimoniale o un critico della democrazia liberale senza troppe spiegazioni.La prima intervista di Leone XVI uscirà nella sua versione integrale come apertura di un libro-biografia intitolato León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI, ovvero «Leone XIV: cittadino del mondo, missionario del XXI secolo», che sarà pubblicato in spagnolo da Penguin Perù e disponibile dal 18 settembre. Per adesso, dicevamo, gli estratti pubblicati sono apparsi ancora una volta indicativi del modo prudente di papa Prevost. Se a Repubblica hanno sottolineato il passaggio in cui il Papa cita Elon Musk come paradigma della disuguaglianza tra i redditi della classe operaia e quelli dei ricchi, per farne poi una specie di nuovo paladino della patrimoniale, leggendo tutta la risposta di Leone XIV emerge che l’esempio del «primo triliardario al mondo» si collocava in realtà dentro a un ragionamento sul perché il mondo sia sempre più «polarizzato». E il Papa ha innanzitutto sottolineato come «ci siano molti elementi che hanno portato a questo», dicendo che «forse in alcuni luoghi la perdita di un senso più profondo di ciò che è la vita umana potrebbe avere qualcosa a che fare con questo, che ha colpito le persone a molti livelli. Il valore della vita umana, della famiglia e il valore della società. Se perdiamo il senso di questi valori, cosa conta ancora?». Già, cosa resta? Se l’unica cosa che ha ancora valore sono i soldi, «allora siamo nei guai». E quindi qui ha fatto il riferimento al «divario sempre più ampio tra i livelli di reddito della classe operaia e il denaro che ricevono i più ricchi», con l’esempio di Musk a suggellare un ragionamento ampio che era partito dalla perdita dei valori sulla vita, famiglia e società. L’altro elemento interessante degli estratti finora usciti dell’intervista del Papa riguarda il tema della sinodalità, argomento che arriva dal precedente pontificato e che ha portato la Chiesa a imbarcarsi dentro un cammino già durato tre anni e che adesso si protrarrà per i prossimi tre, in quella che per qualcuno è una specie di assemblea permanente attiva in stile anni Sessanta. Il «partito del sinodo» è un’anima piuttosto importante nel collegio cardinalizio, un partito capitanato dai cardinali Mario Grech e Jean-Claude Hollerich, forte di un lungo processo tellurico che ha avuto il suo epicentro in Germania, dove la chiesa tedesca ha spinto (e spinge) per innovare la dottrina, specialmente quella morale. Ebbene, papa Prevost, che non ha mai nascosto di volere la sinodalità, rispondendo alla Allen ha detto che la sinodalità è uno «stile» e non un metodo pastorale. «Non per cercare di trasformare la Chiesa in una sorta di governo democratico, che se guardiamo a molti Paesi del mondo oggi, la democrazia non è necessariamente la soluzione perfetta a tutto. Ma rispettando, comprendendo la vita della Chiesa per quello che è e dicendo: “Dobbiamo farlo insieme”».Ecco quindi che la critica alla democrazia del Papa, cui ieri si sono interessati i titolisti del Corriere, in realtà è semplicemente il ribadire che la sinodalità non è la trasformazione della Chiesa in un parlamento. E questo contrasta con molte interpretazioni della sinodalità come strumento per far «approvare» innovazioni provenienti dalla base ecclesiale. Alcuni membri del Cammino sinodale tedesco hanno proposto modifiche radicali, come l’abolizione del celibato sacerdotale e l’ordinazione delle donne, con decisioni prese a maggioranza. Tuttavia, queste proposte sono state oggetto di preoccupazione da parte della Santa Sede, con un altolà ai teutonici che fu proprio frutto del lavoro congiunto dell’allora cardinale Prevost con il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin.Ancora una volta da questi primi estratti di intervista emerge quindi un Papa prudente, tutt’altro che arruolabile. Il Papa accoglie in udienza padre James Martin, il gesuita promotore degli Lgbt, e intanto autorizza la messa antica celebrata in San Pietro dal cardinale Raymond Burke per l’occasione del pellegrinaggio del movimento Populus Summorum Pontificum (Vespri celebrati dal cardinale Matteo Zuppi). E fra le righe in questi mesi ha sottolineato che la cura del creato è essenziale, ma senza idolatrie né schiavitù; ha ricordato che il matrimonio è il canone del vero amore tra uomo e donna; che a orientare il politico e il legislatore deve essere la legge naturale. Intanto sta per arrivare il suo primo documento di magistero, che dovrebbe essere una esortazione con a tema i poveri e la povertà, un testo che era per Francesco e di Francesco, ma che papa Prevost ha fatto suo e rimaneggiato questa estate. Poi sarà la prima enciclica, verso l’inizio del 2026, con ogni probabilità un’enciclica con a tema l’intelligenza artificiale.Quindi le nomine, quelle per cui tutti lo aspettano al varco, a partire da quella alla fabbrica dei vescovi, il posto che lui stesso ha occupato nella curia di Francesco dal 2023. Se il Segretario di Stato Pietro Parolin dovrebbe mantenere il suo ruolo, molti si chiedono che fine farà il prefetto alla Dottrina della fede, il cardinale argentino Victor Manuel Fernandez, che proprio ieri è stato in udienza dal Papa. È difficile attendersi rovesciamenti di tavoli da papa Leone che, ricordiamolo, ha ricevuto un mandato preciso dal conclave: condurre la Chiesa in acque più tranquille, senza strappi.Ma cosa farà Prevost da Papa lo ha detto lui stesso alla Allen. Non una grande novità, anzi. «Spero di poter confermare gli altri nella loro fede, perché questo è il ruolo più fondamentale del Successore di Pietro».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.