2018-05-24
Sfaccendati in Parlamento scatenati nella fiera delle leggi strane ma vere
Sono oltre 1.000 i ddl presentati dall'inizio legislatura. Si va dalla regolamentazione di piercing e tatuaggi agli acquari senza pesci. Passando dalla cefalea male invalidante e dalla disciplina dei fisioterapisti ciechi.Preparatevi, perché c'è davvero di tutto: si va dalle «disposizioni in materia della tutela della scelta alimentare vegana» alla «disciplina dell'attività di tatuaggio e piercing»; dall'«istituzione dell'albo nazionale degli imam» alle «disposizioni in materia del riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia invalidante». Sì, c'è proprio un po' di tutto nella massa indistinta di disegni di legge che dal 4 marzo a oggi si è rovesciata sulle scrivanie e negli archivi elettronici di Montecitorio e di palazzo Madama, in attesa di passare all'esame delle commissioni competenti che verranno (se mai verranno).Una malevola voce popolare sostiene che deputati e senatori di questa strana diciottesima legislatura repubblicana stiano conducendo una vita oziosa, bivaccando inoperosi tra la buvette e i divani del Transatlantico: del resto, visto che finora non ci sono né un governo, né una maggioranza, né un'opposizione, non hanno uno straccio di commissione dove mettersi a lavorare. E invece i nostri quasi mille eletti, forse per il complesso di colpa di avere incassato sui 35-40.000 euro netti a testa dal 4 marzo a oggi, hanno deciso di produrre qualcosa. Così, secondo gli uffici di Camera e Senato, alla data di lunedì 21 maggio risultava fossero stati depositati 1.008 disegni di legge. Insomma, in questi 78 giorni, i 630 deputati e i 315 senatori hanno scritto in media una proposta ciascuno. Non molto si dirà. Il problema vero è che, come spesso accade in Italia, il serioso e il bizzarro vanno imperscrutabilmente a braccetto. E così nelle mille carte che per ora girano a vuoto a Montecitorio e a Palazzo Madama ci sono molte proposte di provvedimenti prevedibili. Per esempio una dozzina di disegni di legge cerca di realizzare uno dei temi propagandistici più cavalcati dal centrodestra in campagna elettorale: ampliare il perimetro della legittima difesa, rendendo più agevole il ricorso alle armi in caso di un'aggressione subita in a casa propria. Ma altri disegni di legge, invece, suonano decisamente molto più astrusi. In certi casi, poiché sul sito del Senato o della Camera appaiono solo il titolo del provvedimento e il nome del parlamentare che lo propone, ma non il testo del progetto di legge, si fa addirittura fatica a comprendere di che cosa si tratti. È il caso della «Istituzione dell'Agenzia nazionale per lo studio della fisiologia e della fisiopatologia dei processi di comunicazione intra e intercellulare», propugnata da un senatore di Forza Italia, Antonio De Poli, da 12 anni in Parlamento: al cronista profano è dato capire solo che l'«intracellulare» di cui si parla non riguardi i telefonini, bensì l'infinitamente piccolo degli organismi umani. Ma perché creare un'Agenzia nazionale su questa specifica, particolarissima materia? Mistero. E di infinitamente piccolo si occupa anche un senatore di Fratelli d'Italia, Stefano Bertacco, il quale chiede «l'istituzione di una zona franca urbana nel territorio del sesto Municipio del Comune di Roma». Il senatore azzurro Andrea Mandelli ha presentato un progetto per riformare «la disciplina della professione di fisioterapista non vedente»: con tutta la simpatia umana per gli affetti da cecità, e nella speranza di non passare per insensibili o (peggio) per ottusi, qual è l'improvvisa necessità di legiferare sulla materia? Mauro Maria Marino, senatore del Partito democratico, chiede invece «detrazioni per spese di ristrutturazione edilizia effettuate da contribuenti di età superiore a 75 e a 80 anni». Anche in questo caso, purtroppo, il testo del progetto non compare ancora sul sito del Senato e non aiuta a svelare l'arcano. Perché in realtà, la detraibilità al 50% delle spese edilizia esiste da anni: per quale motivo si dovrebbe allora varare una norma che preveda specifiche deducibilità per gli anziani? E, soprattutto, il senatore democratico intende avvantaggiare in particolare gli ultrasettantacinquenni o soltanto gli ultraottantenni? Un altro mistero.Due categorie che si sono letteralmente scatenate in questi due mesi e mezzo sono quelle dei parlamentari vegani e/o animalisti. Monica Cirinnà, la senatrice democratica che nella scorsa legislatura è passata alle cronache per la sua legge sulle unioni gay, ora vuole «tutelare la scelta alimentare vegana» in mense aziendali, mense scolastiche, bar e ristoranti. Non si capisce con quanta tolleranza nei confronti dei carnivori, dall'elenco dei titoli degli articoli del suo disegno di legge si capisce che la Cirinnà vorrebbe l'introduzione di «sanzioni amministrative» e probabilmente anche che il veganesimo diventasse materia d'insegnamento, forse obbligatoria. Non è la sola: anche la sua collega Gabriella Giammanco di Forza Italia il 12 aprile ha presentato un disegno intitolato allo stesso modo, mentre alla Camera Michela Vittoria Brambilla vorrebbe almeno fosse «garantita l'opzione per la dieta vegetariana e vegana nelle mense e nei luoghi di ristoro pubblici e privati». Con altri provvedimenti, la parlamentare vorrebbe anche vietare «la detenzione di animali marini negli acquari» (s'immagina coinvolgendo nel novero i pesci) e dei «delfini nei delfinari», e chiede anche «il riconoscimento dei conigli quali animali da affezione e il divieto della vendita e del consumo delle loro carni, oltre che dell'utilizzazione delle loro pellicce a fini commerciali». E mentre decine di progetti di legge, firmati un po' da tutti i partiti, vorrebbero introdurre l'obbligo di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole materne, per evitare i sempre più frequenti casi di maltrattamenti dei bambini, il deputato Rossella Muroni di Liberi e uguali vorrebbe installare quelle stesse telecamere antiviolenza nei macelli pubblici. Intanto l'onorevole Renate Gebhard, del Gruppo misto, chiede la restituzione del 19 marzo al povero San Giuseppe, mentre Galeazzo Bignami chiede di istituire «l'Albo degli imam»: non essendo disponibile il testo del suo disegno, si può solo ipotizzare che il deputato forzista intenda disporre un qualche controllo sulle gerarchie religiose islamiche, a scopi antiterroristici. E Azzurra Cancelleri, del Movimento 5 stelle, vuole intervenire per legge sul «turismo all'aria aperta», accezione piuttosto estesa del fenomeno. Alla fine di tanto iperattivismo legislativo, viene un po' di mal di testa. Per fortuna Paola Boldrini (Pd) propone di riconoscere la «cefalea acuta primaria quale malattia sociale».