2024-07-13
Secretati i contratti per i Canadair. Bruxelles così replica lo schema vaccini
Il commissario Janez Lenarcic ha dato solo generiche rassicurazioni all’interrogazione di Fidanza. Armi spuntate contro gli incendi.Forse nemmeno nel 2030 avremo i 12 Canadair destinati ad aumentare la capacità di lotta aerea di RescEu, la riserva strategica di risposta alle crisi del meccanismo di Protezione civile dell’Unione, per i quali sono stati spesi 600 milioni di euro di fondi comunitari. Destinatari degli aerei antincendio canadesi sono Grecia, Croazia, Francia, Spagna, Portogallo e Italia, Paesi dove più è drammatica la situazione nei periodi a rischio.La linea di produzione è ancora ferma dal 2015, l’azienda canadese aspetta che siano ultimati contratti per 24 velivoli prima di comporre un solo pannello degli anfibi, progettati per volare a bassa quota e raccogliere acqua in pochi secondi. La scorsa estate la De Havilland Canada (Dhc), che aveva acquistato il programma Canadair cl, dichiarò che avrebbe cominciato a consegnare «prima della stagione degli incendi del 2027», invece non sembra avere alcuna fretta di mettere al lavoro gli operai sui nuovi modelli. Stiamo parlando dei Dhc-515 firefighter, versione ultima dei mitici Canadair prodotti originariamente dall’omonima azienda canadese, di proprietà del governo di Ottawa fino al 1986, quando venne privatizzata. Esistono sulla carta, le versioni aggiornate, perché nemmeno un pezzo sarebbe stato ancora assemblato. A metà giugno, quando si sono incontrati rappresentanti dell’azienda manifatturiera canadese e dello Stato maggiore dell’aviazione greca, è arrivata la conferma: la linea di produzione non è partita. Dhc vuole avere 24 contratti di acquisto, non solo della Commissione europea ma anche di singoli Stati, ovvero di Spagna, Grecia, Francia, Croazia e Portogallo che utilizzano altri programmi di finanziamento. Solo allora partiranno le catene di montaggio su disegni 2D, probabilmente mai aggiornati dalla catena di fornitura. «Dopo cinque anni avverrà la prima consegna», informa la rivista greca Enoplos, che fornisce notizie su Forze armate e Forze di sicurezza. Quindi Ursula von der Leyen ha stanziato, o già pagato, 600 milioni di euro per velivoli antincendio che nemmeno esistono, che dovrebbero nascere da una linea di produzione non ancora riattivata e che non arriveranno prima del 2030. Dopo gli articoli pubblicati dalla Verità, l’europarlamentare Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia - Ecr aveva presentato un’interrogazione chiedendo alla Commissione di «chiarire se prima di sottoscrivere tale impegno è stata fatta una due diligence tecnica sull’azienda, per capire se possiede ancora il know how, il personale qualificato, la supply chain e le certificazioni necessarie». Chiedeva inoltre «se sono previste penali in caso di ritardi, se il velivolo deve essere ancora sviluppato e, se sì, con quali finanziamenti, se esiste già e se sono state valutate altre alternative». Non ha molto senso, infatti, rivolgersi a velivoli fermi da anni e non finanziare progetti europei.La risposta all’interrogazione è stata vergognosa. Il commissario per la gestione delle Crisi, Janez Lenarcic, ha detto che «la Commissione ha definito i requisiti minimi di qualità relativi ai mezzi […] quali la capacità idrica e l’autonomia di volo», sorvolando su informazioni dettagliate che venivano richieste, come il riavvio di una produzione lavorando con modelli e strumenti vecchi. Aggiunge che «la Commissione non può divulgare informazioni riguardo ai rapporti contrattuali tra terzi», quindi il Parlamento europeo deve essere tenuto all’oscuro dei contratti, come è avvenuto per l’acquisto dei vaccini anti Covid. La beffa finale è stata la conclusione: «La Commissione auspica un rapido rafforzamento della flotta antincendio Resceu». E da chi dipenderebbe, se non dall’istituzione che sceglie a suo piacere i partner commerciali e stipula accordi non trasparenti?A fine gennaio, il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, dichiarava: «La flotta dei nostri Canadair nel tempo si è sempre più assottigliata. Ricordo che questo aereo anfibio è stato progettato in Canada e da decenni questa società non produce più velivoli. Alcuni di quelli presenti nel nostro Paese sono fuori uso e altri purtroppo sono precipitati. E mi piace ricordare che neanche l’Unione europea ha una flotta antincendio degna di questo nome». Siamo a metà luglio e per la campagna estiva antincendio boschivo, nel periodo di massima attenzione che va dal 1° luglio al 31 agosto, la nostra flotta aerea è composta da 15 velivoli Canadair cl415 (tenuti insieme con spese ingenti per i pezzi di ricambio) e da cinque elicotteri Erickson S64f. Troppo pochi, non bastano. L’anno scorso, secondo il Centro comune di ricerca (Jrc) della Commissione europea, oltre mezzo milione di ettari sono finiti in fiamme, una superficie doppia rispetto a quella del Lussemburgo. In Italia ci sono stati 1.378 incendi (a livello Ue ci ha battuti solo la Spagna, con 1.397) che hanno bruciato 107.231 ettari. La Von der Leyen aveva promesso di risolvere il problema dei Paesi più esposti al pericolo incendio nel periodo estivo, ma ancora una volta siamo stati presi in giro.
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)