2021-07-08
Un altro anno perso. Alla scuola non basta la toppa dei sieri e delle lezioni online
Il peggior errore di Giuseppe Conte non è stato credersi uno statista e nemmeno pensare di poter fare fessi tutti, a cominciare da Beppe Grillo. Né tra i principali sbagli c'è da annoverare l'aver scambiato una pandemia per un'influenza, raccontando agli italiani che il governo era prontissimo ad affrontare il Covid e il Paese non avrebbe corso alcun rischio. No, la più grave colpa dell'ex presidente del Consiglio è stata non aver fatto nulla per evitare la seconda ondata di coronavirus. La grande cantonata è stata andare al mare, nell'estate dello scorso anno, senza pensare a che cosa fare al rientro delle vacanze, lasciando Domenico Arcuri e Lucia Azzolina a occuparsi di scuola, banchi a rotelle e potenziamento del trasporto pubblico in vista dell'inizio delle lezioni. Cioè, in pratica, di affidare al nulla il compito di non fare nulla.Se rammentiamo il disastro a opera dell'ex premier, non è per demolire la poca stima che i lettori della Verità conservano nei confronti dell'aspirante leader politico dei 5 stelle: a spazzare via ciò che resta della credibilità dell'avvocato di panna montata, penso che provvederanno i prossimi mesi. No, se ricordiamo l'inattività di Conte nei mesi estivi dello scorso anno è per mettere in guardia l'attuale inquilino di Palazzo Chigi il quale, preso com'è con il Recovery plan e con le bizze della sua maggioranza, divisa tra ius soli, legge Zan e altre amenità del genere, non vorrei che si dimenticasse che a settembre si ritorna in aula e il suono della campanella potrebbe coincidere con le sirene d'allarme di una quarta ondata di Covid. Noi facciamo il tifo per il generale Francesco Paolo Figliuolo e pensiamo che, se con un caporale come Arcuri avremmo subito una disfatta, schierando l'esercito siamo riusciti a non perdere la battaglia contro l'epidemia. Ora però si tratta di vincere la guerra e se il ministro Patrizio Bianchi non si risveglia dal torpore che lo ha colto da quando è stato designato alla guida del dicastero dell'Istruzione sarà difficile evitare un autunno di contagi. Già, perché mentre si parla di sovraffollamento carcerario e c'è chi propone di costruire nuove carceri per garantire migliori condizioni ai detenuti, nessuno pare interessarsi al sovraffollamento scolastico, che è spesso all'origine della diffusione dei contagi. Possibile che non ci sia qualcuno che si occupi di trovare o costruire nuove aule, di acquistare sanificatori per ambienti in cui i ragazzi stanno cinque ore in 25, di mettere a disposizione nuove linee di autobus per evitare gli assembramenti sui tram? Può darsi che noi ci si sia distratti e i progetti per la ripresa delle lezioni siano già a uno stadio avanzato, ma siamo a luglio e tra poco il Paese chiuderà per ferie, dunque per prepararsi all'inizio della scuola manca veramente poco e sarebbe il caso di conoscere meglio le misure adottate onde evitare il ripetersi di ciò che abbiamo visto lo scorso anno.Ci si preoccupa di tener chiuse le discoteche (anche se poi si sorvola sugli assembramenti dei tifosi, che per la semifinale Italia-Spagna non si sono certo limitati a riunioni in tinello fra parenti stretti), ma con la scuola come la mettiamo? Davvero c'è qualcuno che pensa alla cretinata delle aule Covid free, con accesso alle lezioni ai soli vaccinati? Possibile che qualche cervellone abbia pensato all'obbligo della Dad, cioè della didattica a distanza (che poi in realtà si tratta della didattica nella stanza, da letto) per chi non è ancora inoculato? E allora, già che ci siete, abolite anche il diritto allo studio. Anzi, condizionatelo all'obbligo vaccinale, imponendo il green pass per l'accesso a scuola. Però, visto che alcuni politici incapaci di fare le cose che servono poi scaricano le colpe sui cittadini, creiamo anche un red pass che impedisca a ministri e onorevoli che hanno già dato prova di inettitudine di fare altri danni. Siamo certi che in Parlamento resterebbero in pochi e questa probabilmente sarebbe l'unica nota positiva.
Il fiume Nilo Azzurro nei pressi della Grande Diga Etiope della Rinascita (GERD) a Guba, in Etiopia (Getty Images)