2023-03-18
Screzi anche tra Cts e Iss. Il Comitato valutava i divieti nascondendo i documenti
Agostino Miozzo (Imagoeconomica)
Nessun confronto né trasparenza tra i due enti sull’allentamento delle chiusure. Negate perfino a Silvio Brusaferro le informazioni alla base delle decisioni. Agostino Miozzo: «Sono riservate».Un uomo che amava la riservatezza. Che «comunicava poco, non ti diceva, non faceva», come commenta Pierpaolo Sileri con Francesco Borgonovo. Agostino Miozzo, ginecologo specializzato nello Zimbawe, coordinatore del Comitato tecnico scientifico dal 5 febbraio 2020 al 15 marzo 2021, doveva avere una certa propensione a tenere le carte sigillate nei cassetti. Lo ha fatto con il famoso (e fumoso) «piano» anti Covid, raffazzonato, in assenza di un vero piano pandemico, a partire da stime approssimative della Fondazione Kessler: «Io stesso», confermerà in seguito, «chiesi di mantenere riservato il piano, perché da esso emergeva una situazione “apocalittica”, che avrebbe allarmato l’opinione pubblica». Era andata alla stessa maniera con i documenti in base ai quali il Cts rilasciava pareri sull’allentamento dei divieti. In particolare, nella settimana in cui l’organo aveva sbloccato finalmente l’ora d’aria per i bambini.È il 31 marzo 2020. Presso il Dipartimento della Protezione civile si riunisce il gran consiglio della pandemia quasi al completo. «Il Cts», si legge nel verbale della seduta, «constata che le misure restrittive […] stanno incominciando a dare i risultati attesi e rimarca l’importanza e la validità del distanziamento sociale, dopo alcune settimane dalla sospensione della frequenza scolastico e dell’obbligo di restare a casa». Tuttavia, riconoscono gli esperti, «è doveroso considerare la necessità, maturata nelle famiglie e l’esigenza espressa da più parti (pediatri, associazioni genitori-famiglie-pazienti, politici, insegnanti, psicologi, ecc.) di consentire a tutti i soggetti in età evolutiva (0-18 anni, minorenni) di poter svolgere attività motorie e ludiche all’aria aperta, ma sempre accompagnati da un familiare, nel rispetto del distanziamento sociale, con un rapporto adulto/minore di 1:1, a meno che non si tratti di fratelli o minori conviventi». Ne scaturisce una circolare «chiarificatrice» del Viminale ai prefetti, per specificare che «è da intendersi consentito, a un solo genitore, camminare con i propri figli minori, in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione». Quell’apertura, parziale e impacciata non trova però tutti entusiasti. Lo si evince dalle chat tra lo stesso Miozzo e il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. Conversazioni che gettano luce sul discutibile metodo di lavoro dei tecnici, tutt’altro che collaborativi, organizzati e trasparenti. La sera di quel 31 marzo, Brusaferro scrive: «Scusa l’ora ma durante una diretta al tg 5 mi sono trovato la circolare del min interni su liberalizzazione del movimento x bambini. C’è stato parere Cts? Io a un certo punto mi sono staccato per la conferenza stampa» (era collegato con la riunione in videoconferenza). Miozzo risponde: «Sì l’abbiamo valutat (sic) positivamente». Il numero uno dell’Iss insiste: «Ma è stata inserita alla fine?». «Sì», conferma Miozzo. Brusaferro è stizzito: «Agostino dobbiamo parlarci», lamenta, «credo non possiamo dare pareri lì per lì. Soprattutto così delicati. Purtroppo non c’ero. Ma avevo la conferenza stampa». Dunque, i verdetti del Comitato sono sparati a caso? Il coordinatore del Cts ammette: «Forse vale la pena di fermarsi un momento e parlare. Oggi è successo di tutto in Cts e stiamo entrando in una fase delicatissima dell’emergenza dove i nostri pareri possono essere strumentalizzati in un modo o nell’altro». «Condivido», dice il capo dell’Iss, «io sono molto preoccupato». Alla faccia delle «dinamiche virtuose» dentro il Cts, di cui parlò Ricciardi ai magistrati della Procura di Bergamo. Ma il dettaglio più assurdo emerge poco dopo. Il 6 aprile, Brusaferro domanda: «Fai girare la presentazione? Mi pare molto interessante». Forse, si riferisce alle slide utilizzate durante il vertice tra gli scienziati. Miozzo, tuttavia, lo informa: «È riservata purtroppo! Dobbiamo decidere se “desecretare” questa presentazione a puro uso interno di studio con impegno di non diffusione. Chiedilo e io risponderei così». Dunque, i documenti in virtù dei quali il Cts valutava se allentare o meno i diktat antivirus erano segreti e inaccessibili ai tecnici stessi. Ma come? La scienza non funziona grazie al confronto aperto? Alla condivisione dei dati? Alla massima pubblicità dei risultati delle ricerche? Come mai tanta ansia di nascondere, occultare, secretare? Non sarà che - citiamo sempre Sileri - in quel Cts c’erano «troppi scienziati che tanto scienziati non erano»?
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)