2025-06-03
«Sara - La donna nell'ombra», la nuova serie Netflix tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni
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«Sara - La donna nell'ombra» (Netflix)
La serie, articolata in sei episodi disponibili da martedì 3 giugno, è capace - come già altre produzioni tratte dalle opere di De Giovanni - di restituire al piccolo schermo la tridimensionalità di personaggi che non sono mai banali. Mai scontati.Sara fa Morozzi di cognome e non ha nulla di fisico, di concreto. Non è reale. Eppure, a vederla muoversi sullo schermo, con il viso di Teresa Saponangelo e i capelli alle spalle, ingrigiti dagli anni, sembra quasi di averla conosciuta una volta, nel 2018, quando il suo nome è comparso su carta. Allora, Maurizio De Giovanni, tutt'uno, ormai, con il giallo nella sua declinazione televisiva, l'ha impressa in un racconto. Così, l'ha presentata al mondo, prima di dedicarle una saga intera, Sara al tramonto, Una lettera per Sara, Gli occhi di Sara, Un volo per Sara, tutti editi da Nero Rizzoli.I romanzi l'hanno dipinta con colori vividi, questa Sara Morozzi, protagonista da martedì 3 giugno di Sara - La donna nell'ombra, nuova serie Netflix.Sara Morozzi non è giovane, non è bella, non come i criteri di una società che ci vorrebbe uguali hanno stabilito si debba essere. Ha sessant'anni, il viso orgogliosamente segnato dall'incedere del tempo. Non si trucca né tinge i capelli, corti, brizzolati. Ha avuto un figlio, poi lo ha visto morire. Oggi, il suo istinto materno lo ha proiettato sulla prole di quel figlio morto, rifiutando parimenti di dare altro alla sua carriera. Sara Morozzi, un tempo, è stata la donna invisibile, il miglior agente dei servizi segreti interni. Poi, però, ha deciso di ritirarsi, con la stessa lucidità con la quale, una mattina qualsiasi, ha capito di non amare più l'uomo che aveva a fianco e di doverlo, perciò, lasciare. Non le importava che, da un punto di vista socioeconomico, culturale, dal punto di vista della compatibilità e dell'accettabilità sociale, quell'uomo potesse fare al caso suo. Sara non lo amava, non di quel sentimento irrazionale che dovrebbe tenere insieme due amanti, e tanto le è bastato a porre fine alla storia della sua vita privata, come a quella della sua vita professionale. Un bel giorno, ha detto a se stessa che non avrebbe più lavorato. E così è stato per un certo periodo, fino a quando si è rivolta a Teresa (Claudia Gerini), sua ex collega. L'ha cercata lei, per avere delucidazioni sulla morte del figlio, inspiegabile con il solo ricorso alla fatalità di un destino crudele. Teresa, però, l'ha messa davanti ad un piccolo ricatto morale, un do ut des. E Sara è tornata ad essere quel che era stata, la donna invisibile. Pur di avere informazioni sul figlio adorato, si è trovata invischiata in un caso complesso, dove il passato, sin da subito, è parso legato al presente.La serie, questo affaccendarsi delle dimensioni temporali, l'ha seguito in sei episodi, capaci - come già altre produzioni tratte dalle opere di De Giovanni - di restituire al piccolo schermo la tridimensionalità di personaggi che non sono mai banali. Mai scontati. Mai (troppo) simili ad altri preesistenti o alle immagini che stereotipi e subculture ci hanno inculcato in testa.
«It – Welcome to Derry» (Sky)
Lo scrittore elogia il prequel dei film It, in arrivo su Sky il 27 ottobre. Ambientata nel 1962, la serie dei fratelli Muschietti esplora le origini del terrore a Derry, tra paranoia, paura collettiva e l’ombra del pagliaccio Bob Gray.
Keir Starmer ed Emmanuel Macron (Getty Images)