2025-10-24
Sala dà i numeri pure sui femminicidi per nascondere i veri mali di Milano
Beppe Sala (Imagoeconomica)
Il sindaco (dell’insicurezza) si erge a poliziotto buono in difesa delle donne dimenticando il garantismo: «Braccialetto elettronico appena c’è la denuncia». «Sì ai delatori». Intanto la microcriminalità impera.Dopo aver a lungo negato che a Milano esistesse un problema sicurezza, di fronte alle statistiche che collocano il capoluogo lombardo sul podio delle città più pericolose, Beppe Sala ha indossato i panni del poliziotto buono. «Visto che le colpe vengono attribuite al sindaco» disse a metà marzo «tanto vale metterci la faccia». Da allora non si hanno notizie di grandi cambiamenti in materia di furti, scippi e stupri, tuttavia Sala in versione tenente Sheridan (con Ubaldo Lay che interpretava il poliziotto nella serie tv degli anni Sessanta, il sindaco ha una certa somiglianza) ieri ha deciso di occuparsi di femminicidi, scrivendo una lettera al Corriere della Sera che il quotidiano ha pubblicato in prima pagina, sotto la notizia di una donna uccisa dall’ex marito, con il titolo «I segnali, le leggi: cosa fare».Ovviamente è stata la prima cosa che ho letto ieri, sperando di trovare la soluzione del caso a un problema che da sempre attira la mia attenzione. Invece nella lettera del tenente Sala ho trovato solo una serie di considerazioni ovvie, ma nessuna soluzione. A parte il fatto che già dall’inizio, quando cita i dati dei femminicidi registrati nel 2024, il sindaco sbaglia, parlando di 120 delitti quando in realtà i dati relativi agli omicidi volontari compiuti in ambito familiare-affettivo, secondo il Servizio analisi criminale del ministero dell’Interno, sono stati 96, di cui 59 compiuti da partner o ex partner. Ma al di là dei numeri sbagliati (e da anni in diminuzione), la soluzione proposta da Sala è l’istituzione della denuncia anonima nei confronti di chi usa o è sospettato di violenza. Attenzione: l’idea non consiste nel garantire la riservatezza alla vittima di abusi, che per la verità già esiste, ma punta a prevedere che in incognito chiunque possa denunciare il vicino di casa o il conoscente, anche all’insaputa della persona che avrebbe subito violenza. Ora voi immaginate le delazioni: quanti saranno gli invidiosi o i mitomani che si attaccheranno al telefono per riferire a carabinieri e polizia presunti abusi? E, soprattutto, come sarà possibile difendersi da soffiate anonime? Oltre alle querele per stalking e violenza, immagino che fioccheranno quelle per calunnia.Il tenente Sheridan di Palazzo Marino propone anche un Codice rosso rafforzato 2.0. Giudicando poco efficace il Codice rosso e quello rafforzato, Sala sollecita una nuova edizione del Codice di procedura penale per introdurre l’obbligo di braccialetto elettronico anche prima della convalida del giudice. E già che c’è aggiunge che in caso di violenza assistita da minori la patria potestà va sospesa subito, immagino senza neanche passare dal tribunale. Insomma, il sindaco delle porte aperte agli immigrati, che fino a ieri si atteggiava a garantista (ma solo perché gli arrestati erano professionisti, costruttori ed ex assessori della sua giunta), nel caso dei femminicidi è per le misure drastiche subito, senza neppure il vaglio di un giudice. Perché prima ancora del processo il tenente Sala ha già individuato il colpevole, infatti chiude la sua lettera con una sentenza: i veri colpevoli sono gli uomini. Vi state chiedendo perché all’improvviso il sindaco abbia preso carta e penna e abbia sentito l’obbligo di mettere su carta una serie di idee a dir poco bizzarre? Di certo la ragione non è l’aumento dei femminicidi, che - come segnala l’Istat - sono passati da quasi 200 dei primi anni Duemila a circa la metà (sempre tanti, intendiamoci, ma in calo e comunque molti meno di quelli registrati in altri Paesi europei). Forse a colpirlo sarà stata la tragica fine di Pamela Genini e Luciana Ronchi, entrambe uccise a Milano. Una giovane donna e una pensionata finite a coltellate dentro o davanti la loro casa dai partner. O forse, parlando di femminicidi, Sala prova a dimenticare i guai della sua giunta, a cominciare da quelle centinaia di cantieri fermati dalla Procura con l’ipotesi di abusi edilizi. Ci sono 4.500 famiglie «sospese», che hanno comprato casa pensando che tutto fosse regolare, ma il Comune si era «dimenticato» di rilasciare la concessione edilizia, come previsto dalla legge. Per questo piccolo intoppo, che ha generato indagini e processi, Sala spera ancora nel miracolo di un condono votato dal Parlamento. Ma a turbare i sonni del tenente Sheridan non ci sono solo i cantieri bloccati, c’è anche lo sfratto del Leoncavallo, centro sociale cacciato dopo 30 anni di occupazione abusiva che oggi pretende dal Comune una nuova «casa», senza offrire garanzie e, soprattutto, senza pagare 800.000 euro di arretrati Tari mai versati. Come quello delle palazzine senza licenza, anche quello del Leoncavallo è un problema praticamente irrisolvibile. Per questo Sala parla di femminicidi, facendo il commissario buono. Almeno così non si prende i fischi.
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