
All’incontro con i Movimenti popolari Prevost bastona i colleghi di Landini: «C’è un vuoto etico, il male entra». Storica visita di re Carlo III in Vaticano: per la prima volta un monarca inglese ha pregato insieme al pontefice. A papa Prevost senza dubbio non difetta la chiarezza. Ieri, parlando davanti ai Movimenti popolari, Leone XIV ha sferzato e non poso i sindacati: «Nella Rerum novarum, Leone XIII osservava che “le antiche corporazioni dei lavoratori sono state abolite nel secolo scorso e nessun'altra organizzazione protettiva ha preso il loro posto”. I poveri sono diventati più vulnerabili e meno protetti. Oggi sta accadendo qualcosa di simile, perché i sindacati tipici del XX secolo rappresentano ormai una percentuale sempre più esigua dei lavoratori e i sistemi di sicurezza sociale sono in crisi in molti Paesi; perciò, né i sindacati né le associazioni dei datori di lavoro, né gli Stati né le organizzazioni internazionali sembrano in grado di affrontare questi problemi». A sindacalisti come Maurizio Landini, più impegnati a fare politica che a interessarsi delle sorti dei lavoratori, devono essere fischiate (e non poco, le orecchie. «La giustizia esige che le istituzioni di ogni Stato siano al servizio di ogni classe sociale e di tutti i residenti, armonizzando le diverse esigenze e gli interessi. Ancora una volta, ci troviamo di fronte a un vuoto etico, in cui il male entra facilmente», ha ammonito ancora Prevost. Che, poco prima, è stato protagonista di un evento dalla portata storica. Più unico che raro, un evento che non si verificava da mezzo millennio. Ieri mattina, dopo cinque secoli - dai tempi della riforma anglicana -, papa Leone XIV e il re Carlo III, che è pure capo della Chiesa anglicana, hanno pregato insieme nella Cappella sistina. Tutto ha avuto inizio con l’arrivo dei reali britannici in Vaticano, poco prima delle 11. L’accoglienza è avvenuta nel cortile di San Damaso, come da protocollo per le visite di Stato, e - dopo l’esecuzione dell’inno God save the king da parte della banda musicale, con le guardie svizzere schierate, re Carlo III e la regina Camilla hanno fatto ingresso nel Palazzo apostolico.Si è, quindi, tenuta un’udienza, coi sovrani ricevuti da papa Prevost nella Biblioteca vaticana. A seguire, da una parte la regina Camilla ha visitato la Cappella paolina, dall’altra re Carlo ha partecipato a un altro colloquio: quello col segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, e monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali. Entrambi i colloqui, ha fatto sapere un comunicato della Sala stampa vaticana, sono stati «cordiali» e, «nell’esprimere apprezzamento per i buoni rapporti bilaterali esistenti, si è avuto uno scambio di valutazioni su alcune tematiche di comune interesse, quali la tutela dell’ambiente e la lotta alla povertà».Al centro dei colloqui intercorsi si è altresì rivolta particolare attenzione «all’impegno comune per promuovere la pace e la sicurezza di fronte alle sfide globali» e non è neppure mancata, «richiamando la storia della Chiesa nel Regno Unito, una riflessione congiunta sulla necessità di continuare a promuovere il dialogo ecumenico». Alle 12.20 è, poi, iniziata in doppia lingua, latino e inglese, la preghiera ecumenica sulla cura del Creato. È stato quello, senza dubbio, il culmine di un momento atteso e pianificato da tempo, se si pensa che la visita dei reali inglesi era stata programmata ad aprile, salvo poi esser rinviata a causa della morte di papa Francesco. Da parte sua, il pontefice argentino - oltre a essersi speso, dieci anni or sono, con l’enciclica Laudato si’ a porre l’attenzione sul tema ambientale, che è stato al centro della preghiera di ieri, - aveva anche ottimi rapporti con la regina Elisabetta II, che aveva incontrato a Roma nell’aprile 2014 e che, nel 1961, era diventata la prima monarca britannica a visitare il Vaticano dopo lo scisma tra cattolici e anglicani e dopo che, dal 1536 al 1914, le relazioni diplomatiche ufficiali tra Regno Unito e Santa Sede erastate interrotte.A una preghiera congiunta, però, non si era mai arrivati e ciò è stato possibile grazie a un lungo e graduale avvicinamento. Non a caso, la Bbc ha potuto sottolineare come, se le immagini dell’incontro di ieri sono state «storiche, le basi per questi momenti sono state gettate nel corso di decenni», se non perfino di «secoli». Tornando all’incontro, esso è proseguito nel pomeriggio con la visita di re Carlo alla basilica di San Paolo fuori le mura dove, insieme alla regina, prima della celebrazione, presieduta dall’abate dom Donato Ogliari, insieme all’arciprete della basilica, il cardinale James Michael Harvey, e alla moderatrice dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, Rosie Frew, ha visitato la tomba di San Paolo. La visita è terminata attorno alle 16.30. Durante la giornata di ieri al re è stato conferito il titolo di «Royal confrater», cioè confratello reale, dell’abbazia e basilica di San Paolo fuori le mura.A sua volta, papa Leone XIV è stato, invece, insignito del titolo di Confratello papale della cappella di San Giorgio, nel Castello di Windsor. Uno scambio di titoli oltre che di doni - re Carlo ha donato al Papa una grande fotografia in argento e un’icona di Sant’Edoardo il confessore, ricevendo dal pontefice una riproduzione in scala del mosaico del Cristo pantocratore, nella cattedrale normanna di Cefalù -, a riprova che, per quanto «lampo», l’incontro di ieri è stato davvero denso di significati.
Giuseppe Vinci (Ansa)
Giuseppe Vinci, rapito nel 1994, figlio del titolare di una catena di supermarket restò prigioniero 310 giorni: «I carcerieri erano miei conterranei e la sera uno mi parlava per un quarto d’ora. In catene avevo un incubo: mi liberavano per il weekend “però lunedì torni qua”».
2025-10-24
Il libro postumo di Virginia Giuffre riapre il caso Epstein e le accuse al principe Andrea
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Getty Images
Nel libro postumo Nobody’s Girl, Virginia Giuffre descrive la rete di abusi orchestrata da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e ripercorre gli incontri sessuali con il principe Andrea, confermando accuse già oggetto di cause e accordi extragiudiziali.
«It – Welcome to Derry» (Sky)
Lo scrittore elogia il prequel dei film It, in arrivo su Sky il 27 ottobre. Ambientata nel 1962, la serie dei fratelli Muschietti esplora le origini del terrore a Derry, tra paranoia, paura collettiva e l’ombra del pagliaccio Bob Gray.






