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2019-02-07
Abiti da favola ma look mosci: il Festival con la Raffaele perde (non solo negli ascolti)
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Dal punto di vista degli abiti il Festival di Sanremo riserva sempre delle sorprese. Non è da meno l'edizione numero 69 partita due giorni fa e che si è da subito rivelata «trending topic» in tutti i vari social. Spesso spietati nei giudizi. Nessuno ne è esente.
Virginia Raffaele, che tutti si aspettavano più scoppiettante, per ora, è mesta anche nel modo di vestire. Abiti belli, bellissimi ma, forse, troppo sobri. Non osa look da festival per lasciare che parlino per lei le sue parole? Intanto sul palco dell'Ariston ha sfoggiato un abito lungo nero con strascico firmato Schiaparelli Haute Couture (stesso brand di quello argento con ramage in rilievo che arrivavano alla spalla) e un voluminosissimo vestitone di Atelier Emé, della linea Unica (per interpretare Carmen) in satin rosso rubino con gonna ampia e corpino impreziosito da fiocco couture personalizzato per Virginia. Nel susseguirsi delle serate indosserà abiti da sera di Philosophy disegnati appositamente per lei da Lorenzo Serafini. Criticata anche sulle acconciature (extension e code posticce) ha poi deciso di sciogliersi i capelli ed essere più naturale. Pochi i gioielli che usa, rigorosamente di Chopard. Denominatore comune, i sandali e i piedi nudi. Da Virginia Raffaele (in Casadei) a Michelle Hunziker, non si vedono calze. La moglie di Tomaso Trussardi, scatenata sul palco, indossava un abito Armani privé: corpino in paillettes strapless (senza spalline), gonna a corolla con spacco centrale (che lei ha tolto al volo per ballare) e sotto, a sorpresa, un pantalone tuxedo. Tra le regine, ecco Patty Pravo (in coppia con Briga vestito da I Sarti Italiani e mocassini Loriblu) in tailleur rosso con applicazioni nere su una tshirt trasparente (lei sì che osa!), stivaletti in plexiglass. Non solo. Nicoletta Strambelli, che mai ha cambiato il suo biondo platino, ha scelto chiome versione rasta. Meravigliosa Loredana Bertè, con canzone da brivido ("Grazie Sanremo! La mia prima standing ovation", ha tweettato), trasformata nella fatina con lunghi capelli blu e abitino più corto davanti in tinta in un perfetto "mermaid look".
La cantante
Federica Carta (762 mila followers Instagram, in coppia con Shade ) ha indossato un abito Be Blumarine in all over di paillettes fucsia, corto e con cappuccio, della nuova collezione FW 2019. Arisa, un po' triste nel suo japan look, ha indossato gioielli di Marco Bicego. Elegantissima Paola Turci con una jumpsuit nera di DSquared2 con profondo scollo. In Dolce & Gabbana Fiorella Mannoia: tuxedo tre pezzi giacca, gilet (a pelle) e pantalone. Anna Foglietta, conduttrice al Dopofestival, indosserà durante le cinque serate a Sanremo look della collezione di Alberta Ferretti Limited Edition: completi tuxedo dal taglio maschile e abiti da sera.
E gli uomini?
Claudio Baglioni, come lo scorso anno, è in un prezioso smoking di Ermanno Scervino con revers ricoperti di Swarovski. Claudio Bisio, dopo la giacca in fantasia pasley damascata firmata Etro ricamata all over con perline e fili oro e bronzo, è tornato con un serioso vestito nero di Giorgio Armani. Nek sceglie un gessato Dolce & Gabbana, camicia nera e pantalone super fit e colpisce con il suo sex appeal da macho, compreso il taglio dei capelli. Anche Irama era in Etro con smoking in velluto nero con stampa paisley oro e bronzo, mentre al party di Vanity Fair indossava un abito della capsule di Efisio Marras for L.B.M. 1911. Enrico Nigiotti s'è presentato con un abito di Luigi Bianchi Mantova Flirt. Achille Lauro in Carlo Pignatelli: uno short frac gioiello con collo guru impreziosito da cristalli cabochon Swarovski sullo scollo e sulla fascia all over, il tutto completato da una camicia con collo in piedi realizzata in raso di seta.
Paola Bulbarelli
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Giro di boa per il Festival di Sanremo che il prossimo sabato concluderà la sua sessantanovesima edizione. Oltre a 12 degli artisti in gara, questa sera saliranno sul palco Antonello Venditti, Alessandra Amoroso, Raf e Umberto Tozzi, e Ornella Vanoni, Fabio Rovazzi e Paolo Cevoli. Al Festival arriverà anche l'attrice Serena Rossi che presenterà la fiction Io sono Mia, dedicata al mito intramontabile di Mia Martini.Nonostante Sanremo sia il festival della canzone italiana, protagonisti indiscussi saranno anche quest'anno i look dei cantanti in gara. Qui sotto, vi proponiamo una carrellata degli abiti indossati delle prime due serate della co-conduttrice Virginia Raffale.All'interno un commento delle prime due serate sanremesi a cura di Paola BulbarelliDal punto di vista degli abiti il Festival di Sanremo riserva sempre delle sorprese. Non è da meno l'edizione numero 69 partita due giorni fa e che si è da subito rivelata «trending topic» in tutti i vari social. Spesso spietati nei giudizi. Nessuno ne è esente. Virginia Raffaele, che tutti si aspettavano più scoppiettante, per ora, è mesta anche nel modo di vestire. Abiti belli, bellissimi ma, forse, troppo sobri. Non osa look da festival per lasciare che parlino per lei le sue parole? Intanto sul palco dell'Ariston ha sfoggiato un abito lungo nero con strascico firmato Schiaparelli Haute Couture (stesso brand di quello argento con ramage in rilievo che arrivavano alla spalla) e un voluminosissimo vestitone di Atelier Emé, della linea Unica (per interpretare Carmen) in satin rosso rubino con gonna ampia e corpino impreziosito da fiocco couture personalizzato per Virginia. Nel susseguirsi delle serate indosserà abiti da sera di Philosophy disegnati appositamente per lei da Lorenzo Serafini. Criticata anche sulle acconciature (extension e code posticce) ha poi deciso di sciogliersi i capelli ed essere più naturale. Pochi i gioielli che usa, rigorosamente di Chopard. Denominatore comune, i sandali e i piedi nudi. Da Virginia Raffaele (in Casadei) a Michelle Hunziker, non si vedono calze. La moglie di Tomaso Trussardi, scatenata sul palco, indossava un abito Armani privé: corpino in paillettes strapless (senza spalline), gonna a corolla con spacco centrale (che lei ha tolto al volo per ballare) e sotto, a sorpresa, un pantalone tuxedo. Tra le regine, ecco Patty Pravo (in coppia con Briga vestito da I Sarti Italiani e mocassini Loriblu) in tailleur rosso con applicazioni nere su una tshirt trasparente (lei sì che osa!), stivaletti in plexiglass. Non solo. Nicoletta Strambelli, che mai ha cambiato il suo biondo platino, ha scelto chiome versione rasta. Meravigliosa Loredana Bertè, con canzone da brivido ("Grazie Sanremo! La mia prima standing ovation", ha tweettato), trasformata nella fatina con lunghi capelli blu e abitino più corto davanti in tinta in un perfetto "mermaid look". La cantante Federica Carta (762 mila followers Instagram, in coppia con Shade ) ha indossato un abito Be Blumarine in all over di paillettes fucsia, corto e con cappuccio, della nuova collezione FW 2019. Arisa, un po' triste nel suo japan look, ha indossato gioielli di Marco Bicego. Elegantissima Paola Turci con una jumpsuit nera di DSquared2 con profondo scollo. In Dolce & Gabbana Fiorella Mannoia: tuxedo tre pezzi giacca, gilet (a pelle) e pantalone. Anna Foglietta, conduttrice al Dopofestival, indosserà durante le cinque serate a Sanremo look della collezione di Alberta Ferretti Limited Edition: completi tuxedo dal taglio maschile e abiti da sera. E gli uomini? Claudio Baglioni, come lo scorso anno, è in un prezioso smoking di Ermanno Scervino con revers ricoperti di Swarovski. Claudio Bisio, dopo la giacca in fantasia pasley damascata firmata Etro ricamata all over con perline e fili oro e bronzo, è tornato con un serioso vestito nero di Giorgio Armani. Nek sceglie un gessato Dolce & Gabbana, camicia nera e pantalone super fit e colpisce con il suo sex appeal da macho, compreso il taglio dei capelli. Anche Irama era in Etro con smoking in velluto nero con stampa paisley oro e bronzo, mentre al party di Vanity Fair indossava un abito della capsule di Efisio Marras for L.B.M. 1911. Enrico Nigiotti s'è presentato con un abito di Luigi Bianchi Mantova Flirt. Achille Lauro in Carlo Pignatelli: uno short frac gioiello con collo guru impreziosito da cristalli cabochon Swarovski sullo scollo e sulla fascia all over, il tutto completato da una camicia con collo in piedi realizzata in raso di seta. Paola Bulbarelli
I computer che guidano i mezzi non sono più stati in grado di calcolare come muoversi anche perché i sensori di bordo leggono lo stato dei semafori e questi erano spenti. Dunque Waymo in sé non ha alcuna colpa, e soltanto domenica pomeriggio è stato ripristinato il servizio. Dunque questa volta non c’è un problema di sicurezza per gli occupanti e neppure un pericolo per chi si trova a guidare, piuttosto, invece, c’è la dimostrazione che le nuove tecnologie sono terribilmente dipendenti da altre: in questo caso il rilevamento delle luci dei semafori, indispensabili per affrontare gli incroci e le svolte. Qui si rivela la differenza tra l’umano che conduce la meccanica e l’intelligenza artificiale: innanzi a un imprevisto, seppure con tutti i suoi limiti e difetti, un essere umano avrebbe improvvisato e tentato una soluzione, mentre la macchina (fortunatamente) ha obbedito alle leggi di controllo. Il problema non ha coinvolto i robotaxi Tesla, che invece agiscono con sistemi differenti, più simili ai ragionamenti umani, ovvero sono più indipendenti dalle infrastrutture della circolazione. Naturalmente Waymo può trarre da questo evento diverse considerazioni. La prima riguarda l’effettiva dipendenza del sistema di guida dalle infrastrutture esterne; la seconda è la valutazione di come i mezzi automatizzati hanno reagito alla mancanza di informazioni. Infine, come sarà possibile modificare i software di controllo affinché, qualora capiti un nuovo incidente tecnico, le auto possano completare in sicurezza il servizio. Dall’esterno della vicenda è invece possibile valutare anche altro: le tecnologie digitali applicate alle dinamiche automobilistiche non sono ancora sufficientemente autonome. Sia chiaro, lo stesso vale per navi e aeroplani, ma mentre per questi ultimi gli algoritmi dei droni stanno già portando a una ricaduta di tecnologia che viene trasferita ai velivoli pilotati, nel campo automobilistico c’è ancora molto lavoro da fare. Proprio ieri, sempre negli Usa, il pilota di un velivolo King Air da nove posti è stato colpito da un malore. La chiamano “pilot incapacitation” e a bordo non c’era nessun altro che potesse prendere il controllo e atterrare. Ed è qui che la tecnologia ha salvato aeroplano e occupanti: il passeggero che sedeva accanto all’uomo ha premuto il tasto del sistema “Autoland”, l’autopilota ha scelto la pista idonea per lunghezza più vicina alla posizione dell’aereo e alla rotta percorsa, ha avvertito il centro di controllo e anche messo il passeggero nelle condizioni di dichiarare la necessità di un’ambulanza sul posto. L’alternativa sarebbe stato un disastro aereo con diverse vittime. La notizia potrebbe sembrare senza alcuna correlazione con quanto accaduto a San Francisco, ma così non è: il produttore del sistema di navigazione dell’aeroplano è Garmin, ovvero il medesimo che fornisce navigatori al settore automotive. E che prima o poi vedremo fornire uno dei suoi prodotti a qualche costruttore di automobili.
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Getty Images
Era inoltre il 22 dicembre, quando il Times of Israel ha riferito che «Israele ha avvertito l'amministrazione Trump che il corpo delle Guardie della rivoluzione Islamica dell'Iran potrebbe utilizzare un'esercitazione militare in corso incentrata sui missili come copertura per lanciare un attacco contro Israele». «Le probabilità di un attacco iraniano sono inferiori al 50%, ma nessuno è disposto a correre il rischio e a dire che si tratta solo di un'esercitazione», ha in tal senso affermato ad Axios un funzionario di Gerusalemme.
Tutto questo, mentre il 17 dicembre il direttore del Mossad, David Barnea, aveva dichiarato che lo Stato ebraico deve «garantire» che Teheran non si doti dell’arma atomica. «L'idea di continuare a sviluppare una bomba nucleare batte ancora nei loro cuori. Abbiamo la responsabilità di garantire che il progetto nucleare, gravemente danneggiato, in stretta collaborazione con gli americani, non venga mai attivato», aveva detto.
Insomma, la tensione tra Gerusalemme e Teheran sta tornando a salire. Ricordiamo che, lo scorso giugno, le due capitali avevano combattuto la «guerra dei dodici giorni»: guerra, nel cui ambito gli Stati Uniti avevano colpito tre siti nucleari iraniani, per poi mediare un cessate il fuoco con l’aiuto del Qatar. Non dimentichiamo inoltre che Trump punta a negoziare un nuovo accordo sul nucleare di Teheran con l’obiettivo di scongiurare l’eventualità che gli ayatollah possano conseguire l’arma atomica. Uno scenario, quest’ultimo, assai temuto tanto dagli israeliani quanto dai sauditi.
Il punto è che le rinnovate tensioni tra Israele e Teheran si stanno verificando in una fase di fibrillazione tra lo Stato ebraico e la Casa Bianca. Trump è rimasto irritato a causa del recente attacco militare di Gerusalemme a Gaza, mentre Netanyahu non vede di buon occhio la possibile vendita di caccia F-35 al governo di Doha. Bisognerà quindi vedere se, nei prossimi giorni, il dossier iraniano riavvicinerà o meno il presidente americano e il premier israeliano.
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Il Comune fiorentino sposa l’appello del Maestro per riportare a casa le spoglie di Cherubini e cambiare nome al Teatro del Maggio, in onore di Vittorio Gui. Partecipano al dibattito il direttore del Conservatorio, Pucciarmati, e il violinista Rimonda.