2025-09-21
La prima di Vannacci sul prato di Pontida. Salvini: «Tutti i media ce l’hanno con noi»
Il leader, reduce da esami medici, mobilita i militanti in nome dei valori di Kirk. Il generale: «Dobbiamo essere i suoi eredi».un’ovazione dei giovani. Ai giornalisti che chiedevano perché per commemorare Kirk sono state scelte delle magliette nere il leader leghista ha risposto: «Se stai commemorando qualcuno che non c’è più, le fai fucsia le magliette?». I militanti stamani arrivano a migliaia da tutta Italia e i fronti aperti sono quattro: uno interno perché sarà la prima volta del generale Roberto Vannacci come vicesegretario del partito; uno di coalizione perché soprattutto i giovani leghisti avvertono frizioni nel rapporto con Forza Italia insoddisfatti quando non addirittura indispettiti dalle aperture di Antonio Tajani a Carlo Calenda; uno internazionale che pone l’esigenza di strutturare in Europa uno schieramento affine al partito e infine uno valoriale che prende le mosse proprio dal brutale assassinio dell’attivista americano freddato mercoledì scorso sul palco della Utah Valley University. Vannacci ha affrontato così l’argomento: «Non dobbiamo solo parlare di Charlie Kirk, dobbiamo esserne gli eredi». Attorno alla sua morte negli Usa, ma soprattutto in Italia si è scatenata una campagna di odio. Un post per tutti: Gianni Cerqueti - giornalista Rai - ha scritto: «Hanno aggiustato la mira». Il riferimento all’attentato a Donald Trump durante la campagna presidenziale è evidente. Così come inaccettabile è l’espressione di Roberto Saviano che ha dichiarato: «Non riesco ad accodarmi al coro morale di chi dice che qualsiasi vita umana vada rispettata». Partendo da qui Matteo Salvini ha mobilitato il partito a difesa dei valori portati avanti da Charlie Kirk. Sarà il tema dominante del raduno di oggi a Pontida dove i leghisti celebrano il trentacinquesimo anniversario dell’evento. La prima volta fu nel 1990 quando Umberto Bossi chiamò l’allora Lega Nord a riunirsi sul pratone della bergamasca teatro del giuramento dei comuni lombardi guidati da Alberto da Giussano contro Federico Barbarossa. Salvini, come detto, giovedì ha annullato tutti gli impegni pubblici per controlli medici (si parla di una colica renale), ma con un video di due minuti diffuso ieri sui social il vicepresidente del Consiglio e ministro per le infrastrutture con un «ci vediamo a Pontida» ha dato l’appuntamento a stamani. In realtà nella bergamasca è giunto già nel tardo pomeriggio di ieri. Nel suo messaggio Salvini chiama alle armi i giovani: «Una cosa unisce i giovani di oggi a quelli di 30 anni fa, la Lega di oggi a quella di 30 anni fa: quasi tutte le televisioni, le radio e i giornali ce l’hanno con noi ed è colpa della Lega. Baroni universitari, collettivi di studenti, grandi finanzieri, grandi banche, grandi sindacati ci vedevano come un corpo estraneo da cancellare e oggi come un imprevisto da cancellare. Non ci sono riusciti 30 anni fa, non ci riescono oggi e non ci riusciranno domani. La Lega è la Lega, se serve sola contro tutti». Il videomessaggio si chiude con una foto di Kirk, ma l’obbiettivo è mobilitare di nuovo il partito a sostegno del segretario che tra pochi giorni dovrà affrontare in Cassazione il ricorso presentato dalla Procura di Palermo avverso all’assoluzione con formula piena dell’allora ministro dell’Interno nel processo Open arms. Uno dei temi è il rapporto tra i vertici del partito e Roberto Vannacci. Campione di preferenze alle europee di un anno fa (oltre mezzo milione di voti) il generale ha scalato la gerarchia: oggi è il vice di Salvini. Ma nel frattempo ha fatto nascere all’interno della Lega 150 circoli e -nella logica antica dei partiti- oggi è anche un signore delle tessere oltreché dei voti. Il generale che ha un suo popolo ha già detto: «Pontida metterà in chiaro l’evoluzione della Lega che di certo non è più il partito del ’92.» Ma non c’è alcuna volontà né di egemonia né di rottura con Salvini, piuttosto c’è un tema di visibilità. Che i giovani leghisti intendono offuscare sorpassando, se così si può dire, a destra. Alla manifestazione di ieri -sempre sul pratone di Pontida- che i ragazzi hanno organizzato come antipasto a quella che vede schierati i leader hanno ribadito: «Vannacci è un moderato, noi no» e poi se la sono presa con Carlo Calenda e Forza Italia reo di averlo ospitato al raduno dei ragazzi forzisti a San Benedetto del Tronto. Ma queste schermaglie per adesso non sembrano rompere il rapporto con il partito di Antonio Tajani anche se Matteo Salvini nel suo discorso tenderà a differenziarsi da Forza Italia. C’è l’incognita del «sorpasso» nelle urne che scalda un po’ la relazione tra questi alleati e che avrà una prima verifica tra una settimana nelle Marche, ma che si allunga a tutte le competizioni regionali. Un tema molto delicato è quello delle candidature avendo particolare riguardo al Veneto per la successione di Luca Zaia atteso a Pontida con forti aspettative. Anche e soprattutto sul piano internazionale e segnatamente in Europa dove la Lega è assai distante dai Popolari. A Pontida oggi come ospite d’onore estero è atteso Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National, e sono in arrivo delegazioni giovanili di Rn Vox, Fidesz e del Movimento nazionale polacco. Salvini vuole assolutamente rilanciare, facendosi forte anche di Vannacci, il movimento sovranista europeo. Ai dirigenti del partito avrebbe chiesto più coralità nelle scelte. Su questo canovaccio da stamani si «recita» a Pontida. Salvini ha nella sua faretra la freccia del miglioramento dei conti pubblici attribuibile a Giancarlo Giorgetti - ministro leghista dell’Economia- dopo la promozione del rating da parte di Fitch, ma deve incalzare sulla riforma del fisco -flat tax e pace fiscale- sulla tutela del ceto medio e delle imprese e sulla cosiddetta «agenda Bruxelles» per chiedere più Italia e meno Europa.
Germanio, strozzatura cinese. Aumenta la domanda di navi a prova di ghiaccio. Porti, gli USA contro la Cina. Petrolio, nebbia sui dati. Terre rare, l’accordo Ue-Cina non funziona.