2022-07-31
Salvini prova a giocare d’anticipo. «Squadra di governo prima del voto»
Centrodestra al lavoro per liste e programma. Secondo il leader leghista gli italiani sapranno a breve chi, in caso di vittoria, guiderà Economia, Esteri e Infrastrutture. Una promessa complicata da mantenere.È diviso in tre parti il primo weekend di campagna elettorale del centrodestra.Un primo fronte (di scarso o nullo interesse per i cittadini ma letteralmente vitale per candidati e candidabili) è il lavoro relativo alle liste. Ogni partito ragiona già sulle proprie liste per la parte proporzionale, ma poi le tre forze maggiori e i cespugli centristi dovranno necessariamente rifare insieme il punto sui collegi. Com’è noto, la settimana scorsa, in un vertice alla Camera, Fdi-Lega-Fi hanno raggiunto un’intesa «quantitativa» sulla spartizione degli uninominali (98 collegi alla Meloni, 70 a Salvini, 42 a Berlusconi e 11 ai centristi, ai quali si aggregherà anche Vittorio Sgarbi, mentre si registra l’insoddisfazione di Lorenzo Cesa su questa ripartizione dei seggi). Ma ora si tratta, anche alla luce dell’avvenuta modifica territoriale di molti collegi, di stabilire quali siano i preziosissimi collegi «sicuri», quali quelli «contendibili», quali quelli «difficili» o quasi certamente persi. Un secondo fronte è, partito per partito, il lavoro preliminare rispetto al tavolo del programma che dovrebbe riunirsi per la prima volta domani: per Fdi ci saranno Giovanbattista Fazzolari e Raffaele Fitto, per la Lega Massimiliano Romeo e Armando Siri, per Fi Alessandro Cattaneo e Andrea Mandelli.Il terzo fronte è quello più visibile: la trincea delle dichiarazioni di giornata. Ieri Matteo Salvini ha battuto su due tasti. Da un lato, nel corso di un sopralluogo alla stazione centrale di Milano, ha parlato di un irrobustimento degli organici delle forze dell’ordine: «L’impegno che ci possiamo prendere, se gli italiani ci danno fiducia, è che nel 2023 si possano assumere, formare e mettere in strada 10.000 donne e uomini delle forze dell’ordine. È uno sforzo economico però e un impegno che siamo in grado di prendere e di mantenere. Poi ci sarà un piano straordinario di videosorveglianza, a partire dalle stazioni, che però da solo non basta: servono le assunzioni, e un miliardo di euro sulle forze dell’ordine penso sia possibile da trovare».Dall’altro lato, il leader leghista ha aperto la questione della composizione della squadra di governo, ventilandone un’indicazione anticipata: «Va discusso con gli interlocutori, non voglio sparare ministri a caso: sicuramente proporrò al centrodestra che prima del voto i nomi di alcuni ministri vengano messi sul tavolo. Per me gli italiani dovranno votare sapendo, se vince la Lega con il centrodestra, chi fa il ministro dell’Economia, degli Esteri, delle Infrastrutture». Poi, interpellato in particolare su Letizia Moratti, oggi assessore e vicepresidente della giunta lombarda, Salvini ha messo le mani avanti: «Non fatemi coinvolgere Letizia Moratti perché non vorrei che qualcuno dicesse che offro una cosa in cambio dell’altra».La realtà è che, ammesso che il centrodestra vinca (e non è il caso - Verona docet - di vendere la pelle dell’orso prima del tempo…), comporre il quadro non sarà facile per una serie di ragioni. Che ruolo giocherà il presidente Sergio Mattarella rispetto ai nomi che verranno proposti? Che dosaggio ci sarà fra i tre partiti? Quest’ultimo aspetto dipenderà inevitabilmente dai rapporti di forza usciti dalle urne del 25 settembre. Ma avrà un peso anche la questione delle tre regioni destinate ad andare al voto nei prossimi mesi: se in Sicilia Nello Musumeci farà un passo indietro, è probabile che l’attuale governatore siciliano vada a occupare un ministero; chi otterrà la candidatura alla presidenza della regione Lazio avrà l’equivalente (potenziale) di un ministero; e infine anche la sorte della Moratti è necessariamente legata a ciò che il centrodestra deciderà ai fini della corsa per il Pirellone (in questo senso è immaginabile che la Moratti possa rinunciare a contendere il terreno ad Attilio Fontana in cambio di un ministero di peso). Quanto a Giorgia Meloni, in una conversazione con il Qn, ha parlato molto di economia. Per un verso, la leader di Fdi ha stroncato il reddito di cittadinanza ("una misura stupida, controproducente e diseducativa che disincentiva al lavoro"); per altro verso, ha insistito su una delle ricette di Fdi, e cioè la proposta fiscale «più assumi e meno paghi».Complessivamente, la Meloni già parla come leader di tutta la coalizione: «Chi si aspettava un centrodestra diviso e litigioso, è rimasto deluso. Non do per vinte le elezioni perché le battaglie sono abituata a combatterle prima di darle per vinte». E infine un invito anche agli alleati ad avanzare proposte ragionevoli: «Voglio concentrarmi su che cosa possiamo tentare di fare per risollevare il Paese, senza promesse irrealizzabili».Quanto a Silvio Berlusconi, che questa settimana è stato piuttosto attivo in tv, il leader di Forza Italia promette di esserlo almeno altrettanto sui canali social. Ha destato curiosità e interesse un tweet in cui Berlusconi dice: «Il 63% degli italiani formano la loro opinione politica sui social. Per questa ragione, ho deciso di spiegare tutti i punti del nostro programma con dei video, realizzati appositamente, che pubblicherò proprio qui. La mia sarà una campagna fatta in prevalenza sui social network».
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco
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