Botta e risposta tra l’attore di Hollywood e Matteo Salvini sulla vicenda della nave Open Arms. Poi il leader della Lega difende il no al salario minimo alla convention Confcooperative.
Quasi pronta la lista dei sottosegretari, ma prima vanno definite le deleghe dei ministeri: Infrastrutture, Mare e anche Mise. L’ex dicastero di Vittorio Colao (digitale e spazio) finirà sotto Palazzo Chigi. Valentino Valentini agli Esteri divide.
Da sinistra: Luca Zaia, Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana
I governatori che guidano la fronda interna contro il Capitano sono gli stessi che hanno fatto scappare gli elettori. Per colpa del loro appiattimento sul disastro del Covid. Il leader ha le sue colpe e paga soprattutto l’appoggio a Mario Draghi (voluto pure dai detrattori).
Nel Carroccio la minoranza si muove ma per ora il capo è saldo al comando. Roberto Maroni attacca Matteo Salvini sui giornali: «Serve un nuovo segretario». E le bordate arrivano pure dal Senatur e da Roberto Castelli. Al consiglio federale però la leadership non viene messa in discussione. Anche se la base ribolle.
Il leader sa che l’esperienza con Mario Draghi l’ha logorato, eppure la rivendica: una contraddizione destinata a paralizzare il Carroccio. Ripartire dai promotori di larghe intese e green pass, però, sarebbe controproducente. I veterani: «Usiamo il nostro 8% sui territori».