2020-01-31
Salvini: «No a segreti sul Mes»
Ripresa la denuncia della «Verità» sulle reticenze di Bruxelles riguardo i vertici con Roberto Gualtieri. All'attacco anche Giorgia Meloni.«No al segreto di Stato sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità». A Matteo Salvini non è andato giù il «due di picche» che le istituzioni europee hanno calato nei confronti della Verità, in risposta alla richiesta di accesso agli atti per chiarire la reale posizione dell'esecutivo giallorosso in merito alla revisione del trattato. Ora il leader della Lega promette battaglia, definendo «intollerabile» il fatto che l'Ue impedisca l'accesso ai verbali delle sedute degli organi nei quali si è discussa la riforma. «Vogliamo sapere la verità. La trasparenza deve prevalere quando ci sono di mezzo il lavoro e i risparmi di milioni di cittadini. Apprendo dalla stampa che alla richiesta di accesso agli atti, fatta da un giornalista per sapere se Gualtieri e Conte si siano opposti davvero in sede di Eurogruppo e Eurosummit alla riforma del Fondo salva Stati, come da mandato parlamentare, è stato opposto il “segreto di Stato"», ha commentato Salvini. «Guai a pensare di approvare alla chetichella niente che assomigli al Mes. Non vorremmo dar ragione al Financial Times secondo cui se il Pd avesse vinto in Emilia ne avrebbe approfittato per far passare le eurofregature. Noi vigileremo in Parlamento più di prima». Sul tema si è pronunciata su Twitter anche Giorgia Meloni: «Entro marzo l'Italia dovrà esprimersi sul Mes. Conte, Di Maio e Gualtieri dicono di aver chiesto modifiche ma secondo l'Eurogruppo non verrà toccato. Chi mente? Non è dato saperlo, tutti gli atti sono di natura “confidenziale". Fdi darà battaglia: #StopMes». Dopo appena qualche settimana di silenzio, la riforma del Fondo salva Stati torna ad agitare le acque del dibattito pubblico italiano. Poco più di un mese fa, il nostro quotidiano aveva presentato tramite i canali ufficiali due distinte richieste di accesso agli atti - una relativa all'Eurogruppo del 4 dicembre e l'altra all'Eurosummit del 13 dicembre - chiedendo di visionare «tutti i verbali e le note di discussione sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità», e la «completa divulgazione della posizione del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, le sue dichiarazioni e suggerimenti».Dopo essere scaduti i termini per la risposta, il segretariato del Consiglio ha visto bene di respingere le nostre istanze. Per ciò che concerne l'Eurogruppo, dal momento che le riunioni di questo consesso rimangono di natura «confidenziale», la divulgazione dei verbali e delle trascrizioni non è consentita al pubblico. Stesso discorso per l'Eurosummit: dal segretariato fanno notare che le sue deliberazioni sono «coperte dall'obbligo del segreto professionale». Motivazioni che cozzano con lo spirito della normativa europea, secondo la quale «i cittadini europei hanno il diritto di sapere come vengono prese le decisioni nelle istituzioni europee, chi è coinvolto nel processo decisionale e quali documenti vengono prodotti nella preparazione e nell'adozione degli atti giuridici». Il contrario di quanto fatto dal Consiglio nei nostri confronti.Nel frattempo, a precisa domanda da parte dei nostri parlamentari sulla posizione di Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri in merito alla riforma, il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, intervenuto ieri in audizione alla commissione Finanze del Senato ha glissato: «Le discussioni sulla riforma del Mes si svolgono a livello intergovernativo, nemmeno la Commissione ha accesso ai verbali dell'Eurogruppo». Se questa è democrazia...
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