2024-10-15
Salvini chiede «operazione verità sui miliardi incassati dall’azienda»
Il leader della Lega: «Utili per i manager e tagli dolorosi qui: questo è uno scandalo».Il numero uno di Stellantis, Carlos Tavares, prima chiede altri incentivi allo Stato per vendere le sue auto, poi minaccia nuovi licenziamenti. Ieri, al Salone di Parigi, intervistato da Radio Rtl, il manager portoghese ha fatto sapere che non esclude tagli al personale in futuro, se questo servirà a rilanciare il colosso di cui è alla guida. «Non scarto nulla. La salute finanziaria di Stellantis non passa unicamente dalla soppressione di posti», ha detto, «passa attraverso tante altre cose: immaginazione, intelligenza, innovazione. Che è quello che stiamo facendo».«Altri hanno creato il caos e voi chiedete a me di risolvere la situazione e di garantire posti di lavoro. Non sono un mago, sono un essere umano come voi», ha detto ancora il numero uno del gruppo rispondendo ai cronisti italiani a margine del Salone. «Mi chiedete di risolvere problemi creati da altri, per risolvere quelle situazioni potrei dover fare cose che non saranno accolte bene», ha evidenziato spiegando che il problema fondamentale è la regolamentazione imposta dall’Unione europea sull’elettrificazione del comparto automobilistico.Le dichiarazioni di Tavares non sono state gradite dal mondo della politica. Tra i primi a criticare duramente le posizioni del manager c’è stata la Lega, guidata da Matteo Salvini. «Le ennesime, sconcertanti, dichiarazioni di Tavares su possibili licenziamenti rendono ancora più urgente e attuale l’operazione verità sui miliardi pubblici incassati da Stellantis», si legge in una nota del partito di via Bellerio. «Si tratta di fiumi di denaro che - per le decisioni del gruppo - hanno prodotto utili per i manager, investimenti all’estero e tagli dolorosi in Italia. È uno scandalo che faremo emergere in tutta la sua grandezza. L’ad e la dirigenza di Stellantis dovrebbero chiedere scusa agli operai, agli ingegneri, ai tecnici, agli italiani e alla storia dell’auto italiana», ha detto.«Tavares non esclude niente e non dice niente, è l’equivalente di parlare con un pupazzo di gomma e io, onestamente, mi sono strarotto le balle», ha detto il segretario di Azione, Carlo Calenda. «Quello che vediamo è un crollo produttivo, un crollo occupazionale e modelli italiani che vengono fatti all’estero», ha aggiunto. «Le ultime affermazioni di Tavares sul possibile taglio di posti di lavoro in Stellantis lasciano senza parole, perché confermano che l’unica strategia che i vertici del gruppo sembrano conoscere è quella dei licenziamenti, della cassa integrazione, della delocalizzazione, di battere cassa per avere nuovi aiuti statali», ha commentato ieri il presidente di Noi moderati Maurizio Lupi. «Certo il tempismo è quanto meno sospetto: venerdì la richiesta di ulteriori incentivi, oggi la “minaccia” di licenziamenti. Il tutto senza che ci sia alcun serio piano di sviluppo e di investimenti in Italia. Grave e inaccettabile».In una nota congiunta, i leader dell’opposizione Angelo Bonelli, Carlo Calenda, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein hanno fatto notare che «le risposte del ceo di Stellantis Tavares nel corso della recente audizione di fronte al Parlamento sono state insoddisfacenti rispetto alle preoccupazioni esistenti sul futuro dell’attività di questo gruppo industriale nel nostro Paese. È per questo che oggi (ieri per chi legge, ndr) i nostri gruppi parlamentari hanno avanzato ai presidenti di Senato e Camera dei deputati la richiesta che venga al più presto ascoltato il presidente della società, John Elkann». Da parte sua, Giuseppe Conte ha attaccato: «Ribadisco quello che ho detto all’ad di Stellantis in audizione: non ci servono commissari liquidatori, Elkann venga a rispondere davanti allo Stato, in Parlamento». Sempre a sinistra, il Pd ha lanciato un appello a tutte le forze politiche per una mobilitazione immediata per salvare lo stabilimento di Mirafiori e le aziende dell’indotto del settore automotive. «Appoggiamo la proposta del sindaco (di Torino, ndr) Stefano Lo Russo di richiesta di una mobilitazione immediata e massiccia di tutte le forze politiche e delle istituzioni a partire dalla Regione e dagli enti locali», ha detto il segretario Pd metropolitano, Marcello Mazzù.
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)