2021-12-06
Salvezza, pentimenti, fede, profeti. Ormai i vaccini sono una religione
La fisica ha prevalso sulla metafisica, guai a cedere alla tentazione di dubitare. La Caritas di Asti è arrivata a illustrare le punture di siero con frasi del Vangelo. E la terza dose è il compimento della trinità redentriceLa domanda fondamentale, buona per ogni occasione importante, è: «Lei crede al vaccino?». Va posta con il tono adeguato, con il ritmo del sacerdote che chiede al fedele: «Rinunci a Satana?». A quel punto l’interrogato si affretta a rispondere: «Credo, credo al vaccino». Segue opportuna e ulteriore professione di fede: «Credo La Scienza una, santa, indiscutibile, infallibile». Guai a tentennare, guai a dubitare: si scade immantinente nell’eresia, si viene tosto bollati come pericolosi adoratori di Satavax, infera divinità dei renitenti alla puntura. Al netto dell’ironia, qualcosa di diabolico qui si sta davvero manifestando. Assistiamo a una perversione dell’atteggiamento religioso, a un ribaltamento di piani in cui fisica e metafisica si sovrappongono, si ingarbugliano e si mescolano in una confusione fatale, che ondeggia fra il grottesco e l’inquietante.Ad Asti, per dire, la Caritas ha organizzato una raccolta fondi a sostegno della campagna vaccinale in Sud Sudan. Sul manifesto promozionale troneggia la citazione evangelica che dovrebbe accompagnare il cammino dell’Avvento: «I miei occhi hanno visto la salvezza» (Lc 2,30). Subito sotto, la gigantesca immagine di una siringa. È solo una suggestione, ovviamente, ma sembra proprio che la luce del Cristo sia soppiantata da quella del Siero. Del resto ormai da tempo, sulla soglia delle chiese, non si trova più l’acqua benedetta ma il provvidenziale dispensatore di gel disinfettante: chi si lava mi segua.Allo scivolamento virologico dell’istituzione ecclesiastica si è dunque, e forse inevitabilmente, accompagnata l’ascesa di una nuova potenza religiosa: la Cattedrale Sanitaria. Essa è la depositaria unica della Verità, il luogo da cui promana il culto de La Scienza, vera e dannosissima malattia senile dell’ateismo. La Cattedrale ha i suoi santoni in camice bianco. Come i pastori catodici statunitensi, essi amano esibirsi in video e spesso i loro sermoni sono fiammeggianti: bisogna pur instillare il sacro terrore nel cuore degli uomini affinché scelgano la retta via e abbraccino La Scienza. Essi prevedono, vaticinano. Essi posseggono la conoscenza e possono discutere di ciò che desiderano, e che gli altri tacciano, si limitino ad ascoltare. I santoni decidono non sulla base di dati, ma su impulso dell’illuminazione. Se l’eclissi ha indicato che bisogna inoculare i minori, che si provveda senza indugi. E se qualche cattivo maestro si oppone, sia levato di mezzo: zittito, insultato, eliminato dallo schermo. Chi non si adegua alle direttive, invece, va semplicemente espulso dalla società. Si ripropone in versione aggiornata il meccanismo della dhimmitudine che anticamente si applicava a cristiani ed ebrei sottomessi dai musulmani (ad esempio in Andalusia). Gli infedeli erano tollerati, sì, ma erano a tutti gli effetti degli inferiori. Erano sottoposti a restrizioni, umiliazioni, punizioni severe. Non potevano accedere ad alcuni luoghi riservati soltanto ai seguaci della vera fede: proprio come accade ora. Dunque inchinatevi: il Vaccino è grande e al-Pregliasco è il suo profeta.Levato di mezzo Dio, in fondo, non resta che la Salute. Intesa però in senso antico, come «attributo che si possiede» e che può essere strappato dall’ira funesta di una divinità, allo stesso modo in cui la collera di Apollo scatenò la pestilenza sugli achei, privandoli della salute.La Cattedrale Sanitaria fornisce al volgo regole e istruzioni utili a non indispettire La Scienza, e a fronteggiare il Covid. Quest’ultimo morbo, a ben vedere, assomiglia - più che alla peste medievale a cui è stato spesso paragonato - alla sifilide rinascimentale, il temuto «mal francese». Come ha scritto lo storico Giorgio Cosmacini, la sifilide «era simbolo e modello della malattia peccaminosa e vergognosa», un flagello dipendente dalle caratteristiche morali dell’individuo. Così è oggi il Covid. L’utilizzo che ne viene fatto, non per nulla, è perfettamente descritto dalle parole del Muralto risalenti al 1495: «Il male serviva ottimamente per discriminare i buoni dai cattivi».Se rispetti i comandamenti della Cattedrale, se obbedisci, rientri nel novero dei salvati, altrimenti sei condannato a sprofondare. Sin dall’inizio della pandemia, infatti, il contagio è stato presentato come colpa. Dipende dai singoli cittadini, dal loro comportamento, se il flagello verrà debellato oppure no, se si potranno fare le vacanze di Natale o di Pasqua o riaprire le discoteche. Sarà il percorso salvifico stabilito dalla Cattedrale - e non, eventualmente, una cura studiata in laboratorio - a garantire protezione.Prima di tutto, è chiaro, ci sono le dosi, ormai distribuite come sacramenti. Con la prima si inizia la purificazione e si può entrare a buon diritto nella comunità di fedeli contraddistinta dal possesso della carta verde. Con le successive si salgono i gradini della beatitudine.Il vaccino è appunto la manifestazione concreta della salvezza, l’unica e la sola, degnamente portata in processione come il Santissimo al momento dell’arrivo in Italia. Non è un farmaco né un prodotto della ricerca potenzialmente utile a combattere una patologia. No: è diventato oggetto di devozione, la terza puntura completa la Trinità. Chi lo rifiuta è abietto, ha il marchio del demonio, è sommo peccatore e, dunque, anche untore. Per questo va isolato.Come le streghe davanti all’inquisitore, tuttavia, il reprobo può confessare, rendere noto di aver danzato con Satavax nelle notti di plenilunio. Forse, compiuto l’autodafé, potrà essere perdonato e, magari, salvato. Le conversioni mostrate in diretta tv sono particolarmente suggestive: il peccatore - colpito dal male in virtù delle sue immonde credenze - attraversa la sofferenza purificatrice. Piange e chiede scusa in favore di telecamera. Con soddisfazione l’intervistatore lo incalza: confessa, quante volte? Ecco l’untore, il no vax, finalmente scoperto, che ammette le sue colpe. Era lui a impestare le vie, a rendere torbide le acque. Ciarlatani e stregoni lo avevano ingannato, ma ora il purgatorio della terapia intensiva lo sta riconducendo sul sentiero della vera fede. Egli rinunzia a Satavax e proclama la necessità dell’inoculazione.Non sempre però basta rispettare i comandamenti. Quando la situazione si fa particolarmente grigia, quando il contagio risale e dalla Cattedrale promana l’ennesima scarica di paura, ecco che tocca ricorrere a feticci e amuleti. Ci si aggrappa alle mascherine all’aperto come un viandante si aggrapperebbe al crocifisso trovandosi di notte in un bosco della Transilvania. Il pensiero magico, dorso oscuro de La Scienza, dispiega la sua potenza. Chi ne contesta i dogmi, tuttavia, è accusato di essere irrazionale e credulone, come ha opportunamente dimostrato il Censis.Dunque comportatevi bene, prostratevi, e non cadete in tentazione. Copritevi il volto e cospargetevi il capo di cenere. E, soprattutto, evitate il contatto umano, ché a toccarsi si diventa ciechi.
Pier Luigi Lopalco (Imagoeconomica)
Nel riquadro la prima pagina della bozza notarile, datata 14 novembre 2000, dell’atto con cui Gianni Agnelli (nella foto insieme al figlio Edoardo in una foto d'archivio Ansa) cedeva in nuda proprietà il 25% della cassaforte del gruppo