2025-03-04
Papa, altre due crisi respiratorie: «È stato un pomeriggio più difficile»
Le secrezioni causate dalla polmonite hanno reso necessario intervenire con duplice broncoscopia. Il pontefice è vigile, ma di nuovo sotto ventilazione meccanica non invasiva. La prognosi resta riservata.Ieri mattina la consueta comunicazione delle «fonti vaticane» attestava che «il Papa ha riposato bene tutta la notte», aveva «fatto colazione» e «iniziato la terapia». Alcune fonti attestavano che «la situazione sembra stabilizzarsi» e che ieri non ci sarebbero stati nuovi esami. Ma il bollettino medico diffuso, invece, nel tardo pomeriggio ha riservato la sorpresa di «due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo». La situazione quindi si prospetta nuovamente molto seria per la salute di papa Francesco, dopo che la domenica era trascorsa con una sostanziale stabilità della situazione clinica seguita alla crisi di venerdì scorso, quando, invece, era avvenuta un’altra crisi di broncospasmo che aveva reso necessaria la ventilazione meccanica non invasiva. I due episodi di grave insufficienza respiratoria di ieri hanno portato i medici ad «eseguire due broncoscopie con necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni», quindi «nel pomeriggio è stata ripresa la ventilazione meccanica non invasiva». Quello di ieri è stato definito da fonti vaticane «un pomeriggio un po’ più difficile», in cui per il Papa c’è stata anche «la sofferenza di una persona a cui manca il respiro». L’accumulo di muco, viene spiegato, «è una conseguenza della polmonite bilaterale, una reazione da parte dei bronchi e dei polmoni che accumulano muco per eliminare i batteri. Si genera quindi uno spasmo, una costrizione: si respira con maggiore fatica e si tenta di espellere quello che c’è dentro». In altre parole, sempre secondo le fonti, «non è un elemento nuovo: è una conseguenza di quello che c’è». Va detto a riprova di questo che «i valori delle analisi del sangue restano invariati: non c’è stata una crescita della leucocitosi, un aumento dei globuli bianchi, quindi non si tratta di un’infezione che sta crescendo, ma sono le conseguenze dell’infezione in corso». Stando al comunicato che aveva seguito la tac del 25 febbraio la polmonite era in una fase di «normale evoluzione del quadro flogistico», ma con i due episodi di ieri il quadro sembra di nuovo essere più serio, sebbene, va ricordato, i medici non hanno mai sciolto la riserva alla prognosi e non hanno mai detto che il Papa è fuori pericolo. Il bollettino di ieri sera ricorda, non a caso, che «il Santo Padre è sempre rimasto vigile, orientato e collaborante», perché fenomeni di insufficienza respiratoria acuta, causata da ostruzione e restringimento delle vie aeree, possono portare anche a disfunzioni a livello cerebrale e cardiaco, con stati di incoscienza e aritmie. Ma come sta davvero papa Francesco? È questa la domanda che anche ieri circolava prima dell’emissione del bollettino, sebbene diverse fonti attestano alla Verità che quanto viene riportato nei bollettini medici diffusi nel tardo pomeriggio di ogni giorno risponde «sostanzialmente alla verità dei fatti». Il Papa è certamente in condizioni «gravi» e, fino a ieri mattina, veniva comunque confermato da diverse nostre fonti che il ricovero che è iniziato lo scorso 14 febbraio durerà come minimo altre due settimane ed è difficile pensare che a breve il Papa possa affacciarsi e salutare i fedeli, quindi ancora nessuna immagine del pontefice sarà divulgata a breve. Ieri il Papa ha firmato dal Gemelli il suo messaggio all’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, anche se probabilmente non è un testo scritto di suo pugno, ma che ricorda «la drammaticità della congiuntura storica che stiamo vivendo, in cui convergono guerre, cambiamenti climatici, problemi energetici, epidemie, fenomeno migratorio, innovazione tecnologica». In questo contesto, si legge nel testo, occorre promuovere un «multilateralismo che non dipenda dalle mutevoli circostanze politiche o dagli interessi di pochi e che abbia un’efficacia stabile». Si tratta, conclude il Papa, «di un compito urgente che riguarda l’umanità intera».Ieri il Papa si è fatto sentire anche attraverso un post su X dove ha rilanciato il tema proposto per la per la centoundicesima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato: «Migranti, missionari di speranza», in tema con il Giubileo. «Molti migranti e rifugiati», si legge nel post, «sono testimoni della speranza attraverso il loro affidarsi a Dio».Continua anche la preghiera del rosario in piazza San Pietro, ogni sera alle 21 i cardinali residenti a Roma, con tutti i collaboratori della Curia Romana e la Diocesi di Roma, si ritrovano per rivolgere la preghiera alla Madonna per il Santo Padre. A guidarla ieri il cardinale Robert Francis Prevost, prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina. Insieme alla speranza per la salute di Francesco, è contenuta in questa preghiera anche la nota più forte che può salire dalla Chiesa. Perché, come disse proprio papa Bergoglio in un’udienza del 16 ottobre scorso, «la fede ci libera dall’orrore di dover ammettere che tutto finisce qui».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.