2019-01-08
Nel puzzle Consob la candidata di Conte rischia il conflitto di interessi
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Mirella Pellegrini è consigliere indipendente di Generali Investments, un gruppo quotato in Borsa. E' l'ennesimo ostacolo a trovare il sostituto di Mario Nava, dimesso quattro mesi fa. Continua il braccio di ferro tra 5 Stelle, Lega e presidente del Consiglio su Marcello Minenna. Ma c'è chi fa anche il nome di Massimo Scolari, presidente di Ascosim.Il Carroccio punta invece sul professore Alberto Dell'Acqua. La sua specializzazione è la finanza aziendale e immobiliare, con particolare attenzione alle Pmi.Lo speciale contiene due articoliSono passati quattro mesi da quando Mario Nava ha dato le dimissioni dalla presidenza della Consob, ma al momento il governo gialloblu di Giuseppe Conte non ha ancora trovato un sostituto. La questione inizia a preoccupare l'esecutivo e soprattutto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anche perché le cronache quotidiane danno conto del salvataggio di Carige, tra le polemiche delle opposizioni e soprattutto l'oscillazione dei mercati: non a caso il titolo è stato sospeso il 2 gennaio scorso. Il mondo bancario e finanziario attende una guida per l'authority delle aziende quotate. Proprio Conte durante la conferenza di fine anno aveva affrontato l'argomento spiegando che stava sorvegliando il file. «Non abbiamo ancora completato questo dossier me ne assumo la responsabilità» spiegò il 28 dicembre «stiamo lavorando su tanti fronti anche se questa non è una giustificazione. Comunque mi ha rincuorato il fatto che ci sono tanti commissari con un profilo di competenza ben riconosciuto e la funzionalità della Consob è garantita». Ma al momento non si è ancora mosso nulla. Dei candidati si sa già tutto. O meglio. In prima fila c'è sempre Marcello Minenna, già un piede in Consob, già assessore della giunta capitolina di Virginia Raggi, gode dell'appoggio di una larga fetta di 5 Stelle, tra cui in particolare Carla Ruocco, presidente della commissione Finanze della Camera dei deputati. Ma dalla parte di Minenna c'è anche un'ala più oltranzista, quella vicina al senatore Elio Lannutti, da sempre fustigatore di banche e finanza.Peccato che sull'economista nato a Bari il 26 dicembre del 1971 continuino a pesare vari veti incrociati. Da tempo si mormora che al Quirinale il suo nome non sia visto di buon occhio, ma soprattutto è tra gli alleati della Lega che il nome di Minenna continua a non riscuotere successi. Dentro il Carroccio a trazione del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini si continua a sostenere la candidatura di Alberto Dell'Acqua, professore della Bocconi. In questi quattro mesi era circolato il nome anche di un altro bocconiano, ovvero Donato Masciandaro, appoggiato da un'altra ala dei 5 Stelle, spesso editorialista del Sole24ore. Negli ultimi giorni, però, si è consolidata la figura di Mirella Pellegrini, professore di Economia alla Luiss, molto vicina all'avvocato Guido Alpa, figura fondamentale anche per il presidente del Consiglio. Ma su Pellegrini pende però un possibile conflitto di interessi. Perché è consigliere indipendente di Generali Investments, in carica fino al 2019. Si tratta di una quotata e il suo incarico andrebbe in conflitto con un ruolo così importante in Consob. Ma oltre a questo problema c'è che il nuovo presidente dovrà comunque affrontare le forche caudine del Quirinale. Perché l'autorità di controllo della Borsa è composta da un presidente e quattro membri «scelti tra persone di specifica e comprovata competenza ed esperienza e assolutamente indipendenti». La nomina è per decreto del Presidente della Repubblica dopo proposta della presidenza del Consiglio dei ministri. E in più deve esserci anche un passaggio parlamentare in commissione finanze. Insomma la strada è ancora ricca di ostacoli. Ma il problema Carige potrebbe stringere i tempi. C'è chi dice che alla fine potrebbe spuntarla un offsider per le logiche politiche, magari quel Massimo Scolari, presidente di Ascosim (Associazione delle società di consulenza), molto stimato dagli addetti ai lavori. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/rompicapo-consob-la-candidata-di-conte-rischia-il-conflitto-di-interessi-2625441713.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="matteo-salvini-punta-su-un-bocconiano" data-post-id="2625441713" data-published-at="1758065538" data-use-pagination="False"> Matteo Salvini punta su un bocconiano Un professore universitario con titoli e pubblicazioni, ma non solo. Il ruolo di Alberto Dell'Acqua oggi presso la Sda Bocconi è quello di Associate professor of corporate finance and Real estate practice, che già delinea la praticità e la concretezza della disciplina di cui si occupa. Nello specifico, l'ambito della sua specializzazione è la finanza aziendale e immobiliare, con particolare attenzione alle Pmi e alle operazioni sul mercato dei capitali. Da alcuni anni è anche il Direttore del Master in Corporate Finance (Mcf) della business school dell'università milanese, un master prettamente internazionale.È questo il profilo del candidato indicato dalla Lega per la presidenza Consob. Milanese di nascita, ma originario dell'Oltrepò Pavese, terra a cui è ancora fortemente legato. Da professore, ha sempre posto molta attenzione alla realtà, condividendo un approccio all'apprendimento in cui «si impara facendo». Ha affiancato il proprio percorso accademico a quello imprenditoriale. Laureato alla Bocconi, ha ottenuto un Dottorato in finanza aziendale e un corso di specializzazione in Finanza quantitativa, conseguito in Australia, presso la School of Finance and Economics di Sidney. Ha poi accumulato molti anni di docenza in ambito nazionale e internazionale. A 30 anni, fonda una società di consulenza a supporto della finanza ordinaria e straordinaria delle imprese. Solo cinque anni dopo, crea una società di investimento, costituita da un gruppo di investitori privati, con l'obiettivo di supportare le aziende e investire in esse, condividendone il rischio imprenditoriale. In oltre quindici anni di attività professionale, il docente bocconiano è stato coinvolto in qualità di advisor in operazioni di acquisizione e fusione aziendale di carattere transnazionale e in alcune quotazioni in Borsa sul mercato azionario italiano e su alcuni listini esteri. Ha ricoperto anche il ruolo di rappresentante degli obbligazionisti di una società quotata all'Aim Italia e di consigliere di amministrazione di alcune società innovative. Recentemente ha rivolto i suoi interessi anche in ambito Fintech. Sul toto-nomine per la presidenza Consob, che lo aveva più volte chiamato in causa nei mesi scorsi, non si è mai espresso, mantenendosi distaccato e nel più totale riserbo.L'unico parere che ha voluto fornire, quando gli è stato chiesto come interpretasse la funzione odierna di Consob, è stato il seguente: «Ritengo che la vigilanza oggi debba poggiare su tre pilastri: il confronto tra le funzioni interne e gli attori del mercato attraverso le audizioni; in secondo luogo, deve esserci una revisione costante e attenta del regolamento per accompagnare lo sviluppo dei mercati finanziari e infine, in ragione dei due punti prima menzionati, una richiesta di massima responsabilità a tutti gli attori, intervenendo con punizioni significative in caso di violazione del regolamento o di azioni a danno dei risparmiatori».