
Edufin Index di Alleanza (Generali) e Sda Bocconi: solo il 40% della popolazione gestisce consapevolmente i propri patrimoni.Nel 2025 l’aspettativa di vita media degli italiani ha raggiunto gli 84 anni, undici in più rispetto ai 73 del 1975. Quando se ne parla la prima reazione è positiva. Dura poco però, perché presto crescono incertezza e timori, soprattutto nei giovani a causa dell’evidente necessità di prepararsi alle inevitabili nuove sfide sociali, economiche e previdenziali che ne derivano. È uno dei risultati evidenziati dal quarto rapporto Edufin Index, Osservatorio su consapevolezza e comportamenti finanziari e assicurativi degli italiani promosso da Alleanza Assicurazioni, Compagnia del Gruppo Generali, insieme a Fondazione Mario Gasbarri e con la collaborazione scientifica di SDA Bocconi. Un lavoro che anche quest’anno ha approfondito le competenze della popolazione in ambito finanziario e assicurativo, basandosi su un campione di 3.500 intervistati, con un nuovo focus specifico sul grado di consapevolezza degli italiani sull’allungamento della vita e sui temi pensionistici, in un Paese che invecchia. Ad aprire l’evento, il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni. Per le istituzioni presente anche il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, anche lui intervenuto sul tema della previdenza.Leggendo il rapporto si capisce che il livello medio di Edufin nel 2025, si attesta a 56, sotto la soglia di sufficienza fissata a 60 su una scala da 0 a 100. L’alfabetizzazione finanziaria e assicurativa degli italiani resta complessivamente bassa: solo il 40% della popolazione conosce e agisce concretamente nella gestione consapevole delle proprie finanze. La quota di analfabeti finanziari e assicurativi si attesta al 10% della popolazione, in calo di due punti percentuali rispetto al 2024. Dall’indagine emerge che uomini, over 45 e residenti al Nord ottengono livelli superiori alla media. A fronte di gender gap che si stabilizza a 5 punti (uomini 59 vs donne 54), si riducono i divari per area geografica e per età: cresce di un punto l’alfabetizzazione finanziaria degli abitanti del Sud e delle Isole (54 nel 2025 vs 53 nel 2024), e si registra lo stesso incremento tra i giovani in fascia 25-34 anni (55 nel 2025 vs 54 nel 2024).Entrambi i progressi, seppur contenuti, riflettono gli effetti positivi delle iniziative di sensibilizzazione e formazione promosse da enti pubblici e privati. Eppure approfondendo lo studio, si comprende che sono 4 su 10 gli italiani che sono disposti a fare sacrifici per affrontare la riforma pensionistica. Per Giancarlo Fancel, Country Manager e Ceo di Generali Italia: «L’educazione finanziaria è una competenza fondamentale per costruire una società più equa e consapevole. In Generali ne riconosciamo il valore sociale e intendiamo continuare a promuoverla assolvendo al nostro ruolo di Partner del Paese al fianco di famiglie, imprese e comunità. Da anni siamo impegnati su tutto il territorio in un Programma Nazionale di Educazione Finanziaria e Assicurativa che ha già coinvolto 450.000 cittadini in circa 10.000 eventi. Un impegno che trova forza anche nel volontariato d’impresa attraverso la nostra Fondazione The Human Safety Net: dal 2018 abbiamo aiutato oltre 60.000 genitori e bambini in contesti di vulnerabilità, formato oltre 2.000 rifugiati emigranti per trovare un’occupazione, offrendo anche corsi di educazione finanziaria».«Il nostro Paese sta registrando una trasformazione demografica profonda: il progressivo invecchiamento della popolazione mette sotto pressione la sostenibilità del nostro sistema sanitario e previdenziale, incidendo su livelli pensionistici e disponibilità di accesso alle cure» analizza Davide Passero, Ceo di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia che ha aggiunto: «Proprio per questo, anche nel 2026 continueremo ad investire in iniziative didattiche e di formazione sul territorio e nelle scuole».
Zohran Mamdani (Ansa)
Dalle politiche sociali ai limiti dell’esproprio alla città come «santuario» per i gay Mamdani rappresenta la radicalizzazione dei dem. Ma anche una bella grana
Da più parti, la vittoria di Zohran Mamdani alle elezioni municipali di New York City è stata descritta (se non addirittura salutata) come uno «schiaffo» a Donald Trump. Ora, a prima vista, le cose sembrerebbero stare effettivamente così: il prossimo primo cittadino della Grande Mela, che entrerà in carica a gennaio, sembra quanto di più lontano possa esserci dal presidente americano. Tanto che, alla vigilia del voto, lo stesso Trump aveva dato il proprio endorsement al suo principale sfidante: il candidato indipendente, nonché ex governatore dem dello Stato di New York, Andrew Cuomo.
Rifugiati attraversano il confine dal Darfur, in Sudan, verso il Ciad (Getty Images)
Dopo 18 mesi d’assedio, i paramilitari di Hemeti hanno conquistato al Fasher, ultima roccaforte governativa del Darfur. Migliaia i civili uccisi e stupri di massa. L’Onu parla della peggior catastrofe umanitaria del pianeta.
Ecco #DimmiLaVerità del 5 novembre 2025. Il nostro Stefano Piazza analizza gli aspetti più inquietanti del terrorismo islamico internazionale.






