2023-03-10
Nella Roma di Gualtieri c'è spazio solo per i rifiuti di ultima generazione
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Alla Magliana è stato inaugurato il prototipo di maxi-contenitore per la raccolta differenziata multifrazione, che comprende gli scarti riciclabili di telefonini, radio portatili e piccoli elettrodomestici. Chiuso l'impianto di Albano, il sindaco polemizza con la gestione Raggi, mentre il governo ha pronti 250 milioni di euro da stanziare per la discarica di Malagrotta.«Monnezza» ovunque. È questa la percezione che dà ai propri cittadini e ai turisti Roma. Eppure qualcosa sta cambiando perché se per i rifiuti tradizionali ci sono certezze granitiche - l’abbandono lungo strade e marciapiedi - per quelli di ultima generazione, o 2.0 se preferite, l’amministrazione targata Roberto Gualtieri ha inaugurato ieri un prototipo per contenere gli scarti riciclabili dei più moderni device. Detta in altri termini se da una parte il sistema tradizionale dell’immondizia è al collasso; dall’altra la creazione di una struttura tanto moderna quanto (forse) superflua. Anche forma e dimensioni del prototipo generano curiosità. Si tratta infatti di un contenitore lungo circa quattro metri, con una capacità di 750 litri che dunque raccoglie fino a 13 tipologie di materiali con scomparti di varia capienza e un design che cerca di integrarsi il più possibile nel contesto urbano nel quale è stato disposto (su questo torneremo più avanti).Ma di preciso quali rifiuti immagazzinerà questo contenitore di ultima generazione? I materiali riciclabili conferibili vanno dai Raae come telefonini, radio portatili, piccoli elettrodomestici, alle varie tipologie di lampade, cartucce toner, cd e videocassette, pile esauste, libri, capsule del caffè bombolette spray fino all'olio domestico.Durante la presentazione dell’opera il sindaco Gualtieri ha detto: «Oggi (ieri per chi legge, ndr) è una bellissima giornata per la nostra strategia di forte cambiamento nel ciclo dei rifiuti con la raccolta differenziata: compiamo un altro importante passo in avanti. Per arrivare ai livelli di eccellenza che ci diamo come obiettivo c’è ancora da lavorare, ma con strutture di prossimità come questa incoraggiamo i cittadini a conferire correttamente. È un progetto pilota e», ha aggiunto Gualtieri, «vogliamo che si diffonda». Probabilmente per uno strano scherzo del destino il contenitore romano per i rifiuti 2.0 è stato installato in zona Magliana, per la precisione in Piazza Fabrizio De Andrè. Domanda inevitabile: ma se «dal letame nascono i fior», cosa produrranno gli scarti di smartphone e simili?Passata la «sbronza» del prototipo all’avanguardia, il sindaco e commissario straordinario per i rifiuti Gualtieri è tornato a occuparsi dell’immondizia ordinaria, commentando la chiusura dell’impianto di Albano. «Cominciamo a vedere la luce. Una notizia che come spesso capita con le notizie positive è passata inosservata: chiuso l'utilizzo della discarica di Albano che aveva disposto il mio predecessore e che avevamo dovuto prorogare». Neanche troppo velata la polemica con l’ex primo cittadino Virginia Raggi. E come nell’eterno ritorno quando a Roma si parla di rifiuti alla fine il discorso si focalizza sul sito di Malagrotta. Per il quale governo ha previsto un nuovo finanziamento da 250 milioni di euro per la messa in sicurezza. Per la precisione 5.000.000 di euro nel 2023, 55.000.000 nel 2024, 100.000.000 per il 2025, 65.000.000 nell’anno 2026 e 25.000.000 nel 2027. Denaro che servirà per realizzare la copertura isolante (capping provvisorio) con installazione dei sistemi di emungimento del percolato e captazione del biogas, realizzazione del pacchetto di copertura definitivo del corpo rifiuti (capping definitivo) e rifacimento del diaframma plastico di confinamento laterale della discarica. E ancora: l’ordinario trattamento dei liquidi di percolazione e del biogas, con puntuale monitoraggio ambientale delle fonti di inquinamento.Alla conclusione dell’ennesimo intervento milionario, in tema rifiuti, per Roma potrebbe essere arrivato il momento dell’auspicata svolta. Ma meglio non confidarci troppo.
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