
«Tutte le strade della grande criminalità partono da Roma», diceva il boss di Camorra Raffaele Cutolo. In particolare, quelle della droga, sembrano partire da Civitavecchia.Sono sbarcati porto di Civitavecchia con oltre 50 chilogrammi di cocaina pronta per essere venduta a Roma e che avrebbe fruttato 7 milioni di euro. Volevano sembrare un gruppo di amici in vacanza e per questo avevano noleggiato due auto, ma non sono sfuggiti ai controlli dei carabinieri.Oltre alla droga e le auto prese a noleggio, i militari hanno anche sequestrato 6 telefoni cellulari, 2 dispositivi gps, 2 ricetrasmittenti, 2 scale e utensili vari rinvenuti nella disponibilità dei tre arrestati e che si ipotizza possano essere stati ingaggiati per prendere in consegna lo stupefacente da contenitori stoccati presso l'area portuale. É solo l’ultimo di una serie di sequestri al porto di Civitavecchia divenuto ormai il centro di smistamento della maggior parte della polvere bianca proveniente dal Sud America. Sì, perché la tratta preferita dei narcotrafficanti è diventata la Guayaquil Civitavecchia. Santiago de Guayaquil è la città più grande e popolata dell’Ecuador con più di 3 milioni di abitanti. Il Paese, un tempo oasi di stabilità in Sud America, or si ritrova nel vivo di un crescendo di violenze scatenate dai traffici di droga nella regione. Traffici di droga che poi finiscono in Europa e nello specifico proprio qui, a Civitavecchia il porto più vicino alla Capitale nonché leader nel continente con 10 milioni di tonnellate di merci, 2800 navi, 110.000 container, oltre 4 milioni di passeggeri e 1 milione di automezzi che ogni anno passano per il molo laziale. Nell'ultimo anno in Ecuador la Policía Nacional ha sequestrato al porto di Guayaquil quasi 2 tonnellate di cocaina (18 milioni di dosi) «diretta via mare» a Roma. Confische di droga destinata alla città eterna nei mesi scorsi sono avvenute anche in Colombia (75 kg) e in Perù (12 kg). Simili i numeri dell'hashish e della marijuana, provenienti dalla Spagna. In Italia la guardia di Finanza ha rivelato a Roma Today di aver sequestrato 6.256 chilogrammi tra cocaina, hashish e marijuana tra il 2022 e il 2024. Numeri impressionanti per della merce che poi viene distribuita in tutta Europa ma che spiega i livelli record di consumo nella Capitale. «In città arrivano due tonnellate al mese di cocaina» la denuncia di Fabrizio Capogna, tra i narcotrafficanti più potenti a Roma che oggi si è consegnato alla giustizia a cui ha rivelato molto di quello che accade nella Capitale. «Ultimamente San Basilio ha diminuito la sua importanza mentre Tor Bella Monaca ha sempre mantenuto il numero maggiore di utenti – spiega Capogna riferendosi alle piazze di spaccio romane - Gli incassi medi di una piazza a Tor Bella (in tutto ne conta 12, ndr) sono di 10mila euro al giorno, il fine settimana si arriva a 50mila euro». L’uomo spiega, inoltre, come i suoi calcoli si riferiscano esclusivamente alla polvere bianca, la più remunerativa, quella che lui in qualità di grossista ha contribuito a riversare su Roma per anni parlando alla pari con ndranghetisti, malavitosi albanesi e i temibili fornitori latino americani. E quando il pm gli domanda a quanto si venda al chilo la preziosissima cocaina spiega che «è variabile» sia in base «alla qualità» sia al prezzo di «acquisto» in Sud America. Nel corso della sua deposizione, tuttavia, entra nel dettaglio e riferisce a quanto la piazzasse lui al chilo. Una cifra che oscillava tra i 27 mila euro nel caso venisse «pagata subito», alla consegna, e i 30mila euro nell’ipotesi che venisse «appoggiata» (saldata dopo la vendita al dettaglio). Conti alla mano, nella più economica delle previsioni, e secondo la versione di Capogna «delle due tonnellate di cocaina al mese» ceduta all’ingrosso, i capi piazza dello spaccio romano l’acquistano per un valore che sfiora i 55 milioni ogni 30 giorni. In un anno sono 660 milioni di euro per 24 tonnellate di coca. Il prezzo al consumatore finale lievita e fa schizzare il calcolo a cifre impensabili e che, forse, nessuna impresa del mercato legale capitolino è in grado di fatturare. Infatti, se un grammo di polvere bianca rende per ogni chilo venduto al consumatore 80 mila euro — 80 euro al grammo — significa che i romani dipendenti dalla coca spendono ogni mese 160 milioni di euro, quasi 2 miliardi in un anno. «Tutte le strade della grande criminalità partono da Roma», diceva il boss di Camorra Raffaele Cutolo. In particolare, quelle della droga, sembrano partire da Civitavecchia. Direzione: tutta Europa.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Cinquant’anni fa uscì la prima critica gastronomica del futuro terrore dei ristoratori. Che iniziò come giornalista di omicidi e rapine di cui faceva cronaca sul «Corriere d’informazione». Poi la svolta. Che gli procurò una condanna a morte da parte del boss Turatello.
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
Mauro Micillo: «Le iniziative avviate dall’amministrazione americana in ambiti strategici come infrastrutture e intelligenza artificiale offrono nuove opportunità di investimento». Un ponte anche per il made in Italy.
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)
All’ex procuratore devono essere restituiti cellulari, tablet, hard disk, computer: non le vecchie agende datate 2017 e 2023. E sulla Squadretta spunta una «famiglia Sempio».