
Ecco un tour d’eccezione, lungo sette tappe, che farebbe gola a molti turisti stranieri, ma anche agli italiani desiderosi di scoprire parti del loro Paese ritenute marginali, sia da un punto di vista geografico che d’importanza.Un’idea allettante è quella di partire dalla capitale e zigzagare fino a Milano, rimandando il Sud a un viaggio a se stante. I vantaggi sono due: concentrare in pochi giorni una zona relativamente circoscritta e avere due grandi città e relativi aeroporti come basi di partenza. Lo scopo sarà proprio quello di esplorare l’Italia meno conosciuta. Calcata (iStock)Calcata A circa 40 Km dalla capitale si trova Calcata, definito il «borgo degli artisti». Dalla provincia di Roma si passa così a quella altrettanto affascinante di Viterbo. Raggiungere il borgo è piuttosto semplice: basta imboccare la Cassia Bis e prendere l’uscita 5, in direzione Mazzano Romano, dove iniziano a comparire le indicazioni per Calcata.Attenzione, perché Calcata non è percorribile in auto. Detto ciò, è sufficiente parcheggiare fuori dal centro storico, ossia a Calcata Nuova.Gli artisti (pittori, attori e musicisti) la ripopolarono negli anni Sessanta, dopo trent’anni di abbandono. Ecco perché quell’aria un po’ hippie che domina la sottostante Valle del Treja.Contribuiscono a creare quest’atmosfera botteghe e laboratori artistici dall’allure bohemien. Oltre ai numerosi monumenti che raccontano la storia del borgo, bisogna assolutamente visitare il Museo Opera Bosco, in località Colle, un’esposizione di arte contemporanea che si snoda tra alberi e radure.Per un’immersione nella natura del luogo, non bisogna perdere le Cascate di Monte Gelato, uno dei luoghi più belli del Lazio.DormireSuite d’Artista Calcata, Piazza Roma 8: un ambiente ricco di opere d’arte che rivela l’essenza del luogo.MangiareOpera Ristorante, via della Pietà 2: tra i piatti forti le lunette ripiene di ricotta con funghi, tartufo e granella di nocciole. Civita di Bagnoregio (iStock)Civita di BagnoregioPiù a Nord, nei pressi del Lago di Bolsena, si trova «la città che muore», chiamata così perché si dice che, prima o poi, l’erosione del tempo sulle pareti tufacee la farà sprofondare nella circostante Valle dei Calanchi. Ma non è ancora il momento.La struttura del borgo è di chiaro stampo etrusco: cardi e decumani la costituiscono tuttora.Una delle parti più affascinanti è il ponte pedonale lungo 300 metri: indispensabile attraversarlo se si vuole visitare il centro storico. Ma solo dopo aver pagato: per entrare a Civita, infatti, occorre un “obolo”, cinque euro da versare online o presso la biglietteria in prossimità del ponte.La bellezza consiste nelle sue case medievali, nel Belvedere da cui ammirare i suggestivi calanchi, nella Grotta di San Bonaventura e nei suoi palazzi nobiliari.Se volete conoscere meglio la storia geologica di Civita di Bagnoregio, il piccolo Museo Geologico e delle Frane permette di capirci qualcosa di più.DormireVinto House Civita, Piazza San Pietro 5: vale anche solo per l’arredamento curato e la vista impagabile.MangiareLa Cantina di Arianna, via Madonna della Maestà 121: da provare gli spaghetti con fiori di zucca, tartufo e pomodorini secchi. Orvieto (iStock)OrvietoAltri 20 km e si arriva a Orvieto, splendida cittadina della provincia di Terni.Siamo al di là del concetto di borgo, viste le sue dimensioni, ma questa tappa merita assolutamente una menzione.Anch’essa arroccata su una rupe, Orvieto vale una visita anche solo per il suo meraviglioso Duomo, capolavoro dell’arte gotica; ma anche per il Pozzo di San Patrizio, capolavoro di ingegneria cinquecentesca costruito da Antonio da Sangallo il Giovane.Piena di fascino anche l’Orvieto sotterranea, intricato labirinto risalente per lo più ad epoca etrusca.DormireLa Chiusetta, Località Laghetto di Sugano 5: casale immerso nella campagna orvietana. Dotato di piscina all’aperto.MangiareAntica Cantina, Corso Cavour 212, Piazza Monaldeschi 18: il piatto tipico sono gli umbrichelli, cucinati in tutte le salse. Montepulciano (iStock)MontepulcianoA un’ora di distanza si trova Montepulciano, cittadina del Senese situata in Val di Chiana.Al di là della natura, che qui regna sovrana, a imporsi alla vista sono le tante opere d’arte che la puntellano: dal Duomo della pregevole Piazza Grande (famosa la sua facciata incompiuta) alla chiesa di San Biagio, meraviglioso tempio rinascimentale.Ma basta anche solo camminare per Via di Gracciano (il corso principale) per rendersi conto del fatto che ci si trova in un luogo fuori dal tempo e da qualsiasi concetto di modernità imposta.DormireVilla Nottola, Località Bivio di Nottola Strada Statale 326 di Rapolano 15: residenza nobiliare immersa nel verde e dotata di piscina e ristorante.MangiareRistorante degli Archi, Piazzetta di San Cristofano 2: a gestione familiare, offre ambiente e piatti artistici. Grazzano Visconti (iStock)Grazzano ViscontiUn viaggio più lungo separa Montepulciano da Grazzano Visconti, borgo in stile medievale del Piacentino.In realtà questo piccolo gioiello dell’Emilia Romagna venne costruito in buona parte a inizio ‘900 per volontà del duca Giuseppe Visconti.A spiccare nel piccolo centro storico è l’autentico castello trecentesco, circondato da un giardino all’italiana e visitabile con un tour guidato al costo di 10 euro. Vero cuore del borgo è però Cortevecchia, la piazza principale, sede di eventi e rivisitazioni storiche.A rendere speciale Grazzano Visconti è comunque la sua atmosfera da fiaba, cosa che lo rende tappa indispensabile di un on the road alla ricerca di luoghi particolari.DormireLa Locanda di Grazzano Visconti, Via Anna Visconti 9: arredo di pregio e vista sul borgo.MangiareRistorante Grazzano Antica Stazione, via Stazione 1: da provare la battuta con tartufo. Cassinetta di Lugagnano (iStock)Cassinetta di Lugagnano (MI)Prima di giungere a Milano, è giusto rendere giustizia ai borghi che la circondano. Come Cassinetta di Lugagnano.Il suo aspetto incantevole ha fatto sì che venisse inserito tra i borghi più d’Italia. Un bellissimo ponte di granito attraversa il Naviglio Grande, dividendo in due parti ideali Cassinetta di Lugagnano: una è la zona storica vera e propria, mentre l’altra è caratterizzata da ville nobiliari quali Villa Birago-Clari-Monzini e Casa Beolco-Negri, palazzo del municipio.Da non perdere il Mulino della Pazza Biraga, il più antico mulino dei Navigli.DormireBorgo Archinto, via Matteotti 23, Robecco sul Naviglio: antica dimora dal sapore rustico, che offre un giardino dotato di barbecue e biciclette.MangiareAntica Osteria del Ponte, piazza Gaetano Negri 9: offre piatti particolari, come il tonno scottato con salsa wasabi.
Antonio Scurati (Ansa)
Eccoli lì, tutti i «veri sapienti» progressisti che si riuniscono per chiedere all’Aie di bandire l’editore «Passaggio al bosco» dalla manifestazione «Più libri più liberi».
Sono tutti lì belli schierati in fila per la battaglia finale. L’ultima grande lotta in difesa del pensiero unico e dell’omologazione culturale: dovessero perderla, per la sinistra culturale sarebbe uno smacco difficilmente recuperabile. E dunque eccoli, uniti per chiedere alla Associazione italiana editori di cacciare il piccolo editore destrorso Passaggio al bosco dalla manifestazione letteraria Più libri più liberi. Motivo? Tale editore sarebbe neofascista, apologeta delle più turpi nefandezze novecentesche e via dicendo. In un appello rivolto all’Aie, 80 autori manifestano sdegno e irritazione. Si chiedono come sia possibile che Passaggio al bosco abbia trovato spazio nella fiera della piccola editoria, impugnano addirittura il regolamento che le case editrici devono accettare per la partecipazione: «Non c’è forse una norma - l’Articolo 24, osservanza di leggi e regolamenti - che impegna chiaramente gli espositori a aderire a tutti i valori espressi nella Costituzione italiana, nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea e nella Dichiarazione universale dei diritti umani e in particolare a quelli relativi alla tutela della libertà di pensiero, di stampa, di rispetto della dignità umana? Poniamo quindi queste domande e preoccupazioni all’attenzione dell’Associazione italiana editori per aprire una riflessione sull’opportunità della presenza di tali contenuti in una fiera che dovrebbe promuovere cultura e valori democratici». Memorabile: invocano la libertà di pensiero per chiedere la censura.
Olivier Marleix (Ansa)
Pubblicato post mortem il saggio dell’esponente di spicco dei Républicains, trovato impiccato il 7 luglio scorso «Il presidente è un servitore del capitalismo illiberale. Ha fatto perdere credibilità alla Francia nel mondo».
Gli ingredienti per la spy story ci sono tutti. Anzi, visto che siamo in Francia, l’ambientazione è più quella di un noir vecchio stile. I fatti sono questi: un politico di lungo corso, che conosce bene i segreti del potere, scrive un libro contro il capo dello Stato. Quando è ormai nella fase dell’ultima revisione di bozze viene tuttavia trovato misteriosamente impiccato. Il volume esce comunque, postumo, e la data di pubblicazione finisce per coincidere con il decimo anniversario del più sanguinario attentato della storia francese, quasi fosse un messaggio in codice per qualcuno.
Roberto Gualtieri (Ansa)
Gualtieri avvia l’«accoglienza diffusa», ma i soldi andranno solo alla Ong.
Aiutiamoli a casa loro. Il problema è che loro, in questo caso, sono i cittadini romani. Ai quali toccherà di pagare vitto e alloggio ai migranti in duplice forma: volontariamente, cioè letteralmente ospitandoli e mantenendoli nella propria abitazione oppure involontariamente per decisione del Comune che ha stanziato 400.000 euro di soldi pubblici per l’accoglienza. Tempo fa La Verità aveva dato notizia del bando comunale con cui è stato istituito un servizio di accoglienza che sarà attivo dal 1° gennaio 2026 fino al 31 dicembre 2028. E ora sono arrivati i risultati. «A conclusione della procedura negoziata di affidamento del servizio di accoglienza in famiglia in favore di persone migranti singole e/o nuclei familiari o monogenitoriali, in possesso di regolare permesso di soggiorno, nonché neomaggiorenni in carico ai servizi sociali», si legge sul sito del Comune, «il dipartimento Politiche sociali e Salute comunica l’aggiudicazione del servizio. L’affidamento, relativo alla procedura è stato aggiudicato all’operatore economico Refugees Welcome Italia Ets».
2025-12-03
Pronto soccorso in affanno: la Simeu avverte il rischio di una crisi strutturale nel 2026
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iStock
Secondo l’indagine della Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza, dal 2026 quasi sette pronto soccorso su dieci avranno organici medici sotto il fabbisogno. Tra contratti in scadenza, scarso turnover e condizioni di lavoro critiche, il sistema di emergenza-urgenza rischia una crisi profonda.
Il sistema di emergenza-urgenza italiano sta per affrontare una delle sue prove più dure: per molti pronto soccorso l’inizio del 2026 potrebbe segnare una crisi strutturale del personale medico. A metterne in evidenza la gravità è Alessandro Riccardi, presidente della Simeu - Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza - al termine di un’indagine che fotografa uno scenario inquietante.






