2025-05-27
«A Riyad e Istanbul c’è tanta voglia di Italia»
Chiara Maruccio (Imagoeconomica)
Il direttore finanziario di Sace Chiara Maruccio : «Il rischio dazi si affronta puntando sul Piano Mattei e su mercati alternativi come Messico, Vietnam, Brasile e India. Nel primo trimestre utile su del 9%, cresciute del 40% le risorse mobilitate per supportare le imprese verso l’export».Se sei la società partecipata dal Mef che offre strumenti e soluzioni per sostenere export e internazionalizzazione delle imprese italiane, questo può essere il periodo peggiore o il più stimolante. In un contesto di turbolenza geopolitiche in costante fermento e di battaglie sui dazi che un giorno vengono annunciate e quello dopo smentite, operare non è semplice, eppure Sace ha chiuso un primo trimestre decisamente positivo. L’utile lordo è aumentato del 9%, a quota a 148 milioni e nello stesso periodo sono stati mobilitati 11 miliardi (+40% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima) per supportare più di 60.000 imprese, un risultato che «fa salire gli interventi complessivi di Sace dall’inizio del piano Industriale 2023-2025 a quota 124 miliardi di euro». Ne parla con la Verità il direttore finanziario (cfo) di Sace, Chiara Maruccio, che ci tiene a evidenziare come il gruppo guidato dall’amministratore delegato Alessandra Ricci abbia mostrato «resilienza rispetto al complicato contesto di riferimento».Spauracchio dazi. Come sono cambiati i piani per convivere con il timore delle tariffe?«Abbiamo provato ad agire di anticipo rafforzando le strategie per arrivare a mercati alternativi. Siamo fortemente impegnati sul Piano Mattei, in Africa abbiamo già mobilitato risorse per 2 miliardi e 100 milioni che sono legate a progetti che generano un giro d’affari complessivo superiore ai 18 miliardi. Di recente, per esempio, abbiamo supportato la costruzione di strutture ospedaliere in Angola attraverso le nostre coperture. Ma non ci sono solo le infrastrutture, c’è grande fermento nelle costruzioni in generale, nella meccanica e in tutta la filiera del food». Fondamentale il piano Mattei, ma se dovessero davvero partire i dazi minacciati da Trump, l’Africa non è di certo sufficiente a sostituire un mercato delle dimensioni di quello americano. «Ne siamo consapevoli. Infatti contiamo di rafforzare le operazioni con altri Paesi che da sempre sono particolarmente attenti al made in Italy. Turchia, Arabia Saudita e Messico su tutti, ma anche Vientnam, Brasile, Singapore e India che hanno un grandissimo potenziale». Può bastare? «Chiaro che bisogna agire su più fattori. Per noi la parola chiave è crescita, supportare la crescita delle piccole e medie imprese italiane perché quello dimensionale resta un problema per l’internazionalizzazione del nostro tessuto industriale». Come supportate le nostre Pmi?«Per esempio Con la Garanzia Growth che facilita finanziamenti finalizzati a investimenti in innovazione tecnologica, processi di digitalizzazione e internazionalizzazione. Oppure con la Garanzia Archimede che garantisce fino al 70% dei prestiti del sistema bancario che servono a sostenere le grandi opere per la competitività». Insomma, nonostante le grandi tensioni geopolitiche contate di proseguire il 2025 così come l’avete iniziato?«Certo. Pensiamo di essere sulla strada giusta, proprio perché ci siamo mossi per tempo. Il nostro ad, Alessandra Ricci, è focalizzato su un nuovo modello organizzativo che punta su una maggiore flessibilità del lavoro, digitalizzazione e uso dell’intelligenza artificiale. I risultati ci danno ragione con una riduzione dei costi del 12% e a un incremento della produttività del 17%. Non dimenticherei che Sace in questi anni ha assicurato 940 milioni di euro di dividendi al socio pubblico cui 780 milioni nel 2024». In realtà sul rapporto tra intelligenza artificiale e lavoro c’è grande dibattito. Il rischio concreto è che possa sostituire l’uomo. «Ne siamo consapevoli e infatti ricorriamo a tutte le migliori pratiche, dalla formazione ai controlli, per evitare che questo succeda. L’obiettivo è molto semplice: usare l’Ia dove i processi sono più semplici e ripetitivi per impiegare le risorse umane nei processi a maggior valore aggiunto». I sindacati, Cgil e Cisl, non sono però d’accordo con voi. Ha fatto rumore il primo sciopero, seppur di un’ora, nella storia del gruppo. Si lamenta soprattutto una mancanza di dialogo. «Quando una azienda intraprende un percorso di trasformazione è fisiologico che ci sia qualcuno che necessiti di più tempo per capire l’evoluzione e i suoi impatti. Per questo Sace dialoga e incoraggia tutti i dipendenti a rafforzare la consapevolezza sul ruolo che ciascuno può svolgere a supporto del Paese. Siamo convinti del valore di questo percorso: puntando su efficienza, impatto sulle imprese, riduzione di sprechi e lavoro per obiettivi, si onora al meglio il mandato conferito a Sace per supportare le imprese italiane. E i risultati di cui abbiamo parlato finora lo confermano».
(Arma dei Carabinieri)
L’attività dei Carabinieri della Compagnia di Caivano non si è mai fermata. Nel rione Parco Verde e nel “Bronx” l’attenzione è sempre alta. E ogni timido tentativo di ripristinare le piazze di spaccio è immediatamente bloccato. Come accaduto nelle ultime ore. Durante una perquisizione a tappeto degli ambienti comuni nel complesso popolare che nel nome richiama il più noto distretto newyorkese, i militari della locale stazione hanno scoperto l’ennesimo luogo di smercio. Nell’androne condominiale di uno dei palazzoni, un vano a doppio fondo, alimentato da un ingegnoso sistema elettronico. All’interno 16 panetti di cocaina: 1 chilo e 200 grammi di polvere ancora da tagliare. Sotto un corrimano di una rampa di scale ancora droga, 167 grammi di hashish e un proiettile calibro 22. In un sottoscala, invece, una piccola postazione di monitoraggio dell’area. Telecamere in HD puntate lungo le strade collegate ad un grosso monitor per intercettare l’arrivo delle forze dell’ordine e dare l’allarme ai pusher. Un concentrato di tecnologia servito a poco.
Il servizio, mirato a indebolire il già fiacco traffico di stupefacenti della zona, non ha trascurato i controlli alla circolazione. 98 i veicoli ispezionati, 21 quelli sanzionati.
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