2021-01-16
        Rivolta anti chiusure. Ma sui tanti locali aperti per protesta è pioggia di multe
    
 
I ristoratori insorgono contro il massacro della categoria Migliaia di adesioni e dai vigili fioccano contravvenzioniVa in scena: pane, coperto e sanzione che oscilla da 400 a mille euro, 280 se si paga entro cinque giorni, più la chiusura coatta del locale a discrezione del Prefetto. Nonostante questo in miglia hanno aperto: disobbedienza civile, sopravvivenza necessaria. Si potrebbe dire: «Più del pizzardon potè il digiuno», parafrasando Dante di cui ricorre - in silenzio per ora - il settimo centenario, perché nonostante raffiche di multe sparate ad alzo zero migliaia di ristoranti dal Piemonte alla Sicilia ieri sera hanno aperto. Il ministro dell’interno Luciana Lamorgese - forse rifacendosi a un celebre film dal titolo patriotico Bianco rosso e verdone - è sembrata il compianto caratterista Mario Brega: «Sta’ mano po’ esse fero o po’ esse piuma». Con una circolare inviata a tutti i prefetti due giorni fa ha avvertito: la legalità va fatta rispettare, evitando scontri e facendo che ci si attenga a tutte le norme. Ma contrariamente alla battuta inventata da Carlo Verdone la mano ieri sera è stata non una piuma, ma una mazzata. Al coordinamento di Io apro - la protesta dei ristoratori - che è stato spontaneamente creato a Firenze da Momi (Mohamed El Hawi) nel più grande dei sui tre locali (Tito, peccati di gola) già dalle 18 sono cominciate ad arrivare segnalazioni di multe e di inviti alla chiusura. Ma nello stesso tempo sono arrivati i numeri delle adesioni alla protesta. Che è partita è vero timidamente in molte città, ma poi ha preso vigore quando è arrivato il testo del nuovo Dpcm che vieta l’asporto per i bar e conferma gli orari di chiusura dei ristoranti e l’elenco delle tre Regioni in zona rossa e delle dodici arancioni. Con il passare delle ore l’elenco dei ristoranti aperti per protesta si è ingrossato. Yuri Naccarella monitora la protesta dal quartier generale di Firenze dice: «Siamo a occhio più di trentamila, la situazione delle multe però è pesante, mi dicono che sono migliaia in tutta Italia. Le regioni che hanno riposto più massicciamente all’iniziativa sono la Toscana, la Lombardia, le Marche, gran parte dell’Emilia Romagna. Forti adesioni anche in alcune città del Veneto, nel Lazio e in Campania». Peraltro a Caserta e poi a Napoli tre giorni fa i ristoratori avevano bloccato strade e autostrade. «I conti», prosegue Yuri, «però li faremo nei prossimi giorni perché Io apro è una protesta gentile, una forma di disubbidienza civile che riguarda non solo i ristornati, ma anche i bar, le palestre, le piscine, gli organizzatori di eventi tutti quelli che hanno perso il lavoro per colpa di questi decreti, di queste chiusure a singhiozzo. Ora ci multano anche e magari ci fanno chiudere i locali. Ma noi abbiano organizzato un comitato di difesa con i nostri avvocati e diciamo che più cercano di farci stare zitti e più protestiamo. Sempre in maniera civile. Pensiamo di avere non una, ma cento ragioni: i locali sono stati messi a norma, la cassa integrazione è arrivata a singhiozzo, che potevamo fare?». Il sostegno ai ristoratori è ampio. È vero che la Fipe Confcommercio ha preso le distanze dalla manifestazione per «non avallare comportamenti che vanno contro la legge ed evitare altre sanzioni ad aziende già massacrate» ma è anche vero che il comparto di tutto ciò che ruota attorno al turismo e agli eventi ormai è allo stremo. A questi ristoratori che protestano è arrivata la solidarietà della Lega con Matteo Salvini in prima fila, ma tra i sostenitori più convinti c’è Vittorio Sgarbi che ha lanciato un video sui social in cui incita ad aprire. E racconta: «L’altra sera ero a cena dal mio amico Umberto Carriera che ha riaperto i suoi ristoranti a Pesaro e mi hanno multato. A me? A me che sono lo Stato, il Prefetto mi multa in ragione di leggi illegittime?». Ad andare avanti nella protesta esorta anche Gianfranco Vissani che è diventato ormai il padre nobile dei ristoratori arrabbiati. «Sono dalla loro parte, sto con loro perché i ristoratori stanno morendo. E più di un anno che non si lavora. Abbiamo messo i locali a norma, abbiamo investito soldi, ma ci hanno tenuti chiusi. I ristori sono pochi e non sono arrivati a tutti. In più si è dimostrato che con i ristornati chiusi i contagi sono aumentati. E allora che vuol dire? Ci dobbiamo difendere». Tra gli stellati qualcosa si muove. Ad esempio a Milano Tano Simionato si è messo a fianco della protesta. Dice Manuele Boccardo di Padova, tre ristoranti, il più famoso è La Corte dei Leoni: «Qui a Padova abbiamo aperto in una trentina e sono ovviamente fioccate le multe, ma non ci arrendiamo». Lo stesso vale a Sassuolo dove Antonio Alfieri ha guidato i ristoratori di Io apro, e nel pesarese nei cinque locali di Umberto Carriera. Molti altri locali pur non avendo aperto al pubblico - ed è stata questa la forma di protesta più diffusa - hanno comunque apparecchiato le tavole e hanno acceso le luci così come i bar che hanno organizzato degli aperitivi dimostrativi. Ma come dice Momi: è solo l’inizio. Nei prossimi giorni Io apro ha intenzione di andare avanti, di organizzare il contrasto legale alle multe e di coinvolgere tutti i negozianti e le imprese penalizzate dai Dpcm. «Stasera», racconta Naccarella, «abbiamo fatto la pizza per i giornalisti, per i clienti che si sono affacciati. Anche loro erano spaventati dalle multe e anche perché fuori del locale c’era un cordone di Polizia». Stessa scena a Padova. Nota Boccardo: «Niente da rimproverare a questi ragazzi in divisa, loro fanno il loro dovere; è chi li manda che non fa il proprio dovere. Affama il Paese per incompetenza». Oggi Io apro continua.
        «It – Welcome to Derry» (Sky)
    
Lo scrittore elogia il prequel dei film It, in arrivo su Sky il 27 ottobre. Ambientata nel 1962, la serie dei fratelli Muschietti esplora le origini del terrore a Derry, tra paranoia, paura collettiva e l’ombra del pagliaccio Bob Gray.
        Keir Starmer ed Emmanuel Macron (Getty Images)
    
Ecco #DimmiLaVerità del 24 ottobre 2025. Ospite Alice Buonguerrieri. L'argomento del giorno è: " I clamorosi contenuti delle ultime audizioni".