2022-09-16
I russi in ritirata fanno saltare una diga
La centrale nucleare di Zaporizhzhia. Nel riquadro la diga danneggiata dai russi a Kryvyj Rih (Ansa)
Le truppe di Mosca abbandonano Zaporizhzhia ma inondano Kryvyj Rih. E il Cremlino avverte: «Se inviano missili a lungo raggio gli Usa superano la linea rossa». Von der Leyen: «Ue sempre con l’Ucraina». Appello del Papa: «Fermate questa insensata follia».Scontro mercoledì notte nei dintorni di Kiev per il Suv presidenziale: ferite lievi per Zelensky.Lo speciale contiene due articoli.La controffensiva ucraina ha raggiunto un nuovo obiettivo: da ieri le truppe di Mosca stanno lasciando la regione di Zaporizhzhia. Serhiy Lyshenko, deputato del Consiglio regionale locale, all’emittente ucraina Espreso Tv, ha dichiarato che «gli occupanti hanno ritirato personale ed equipaggiamenti da molte città vicine alla linea di contatto». Poi Lyshenko ha aggiunto: «A Dniprorudny sono rimaste solo le forze della polizia locale filorussa, mentre tutto il personale militare e l’equipaggiamento sono stati trasferiti a Vasylivka. Il nemico sta creando in quella zona linee di difesa». Che si tratti di un vero ripiegamento lo prova il fatto che i russi da Vasylivka e da Dniprorudnoy hanno portato via le apparecchiature per il funzionamento della loro strutture bancarie. Attenzione però a non farsi ingannare: i russi ieri mattina hanno sferrato un attacco missilistico sulla città di Zaporizhzhia del quale ha parlato il sindaco, Anatoly Kurtev: «L’attacco ha provocato diversi danni, mandando in frantumi le finestre di una fabbrica e provocando un blackout temporaneo». E un giornalista e un autista dell’emittente russa Tv Center sono rimasti feriti. E cosa accade attorno alla centrale atomica? Secondo il leader ceceno Ramzan Kadyrov «le forze speciali cecene del reggimento Akhmat occupano tutte le postazioni strategiche nella regione di Zaporizhzhia»; ma Kadyrov ogni giorno non perde occasione di magnificare le abilità di combattimento dei suoi miliziani ricordando la battaglia di Mariupol. La realtà è un po’ diversa, tanto che i russi temono che stia per scatenarsi un’offensiva di Kiev su larga scala proprio nella regione dove sorge la centrale nucleare più grande d’Europa. A proposito della centrale, il Direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), l’argentino Rafael Grossi, solo due giorni fa si era detto convinto che «sia la Russia che l’Ucraina sembravano interessate a stabilire una zona di sicurezza». L’ultimo dei sei reattori di Zaporizhzhia che era ancora attivo è stato spento, in modo controllato, lo scorso fine settimana. Dunque, la controffensiva prosegue e a questo proposito il dipartimento per le comunicazioni strategiche delle forze armate ucraine ha annunciato che le truppe di Kiev hanno distrutto la notte scorsa la base dei russi a Nova Kakhovka, regione di Kherson, e nella base colpita erano stipate attrezzature russe. Ieri la città di natale di Volodymyr Zelensky, Krivyj Rih, è stata oggetto di un pesante attacco missilistico del quale ha parlato su Telegram il sindaco, Oleksander Vilkul , che ha chiesto ai suoi concittadini «di non uscire dai rifugi, non filmare o pubblicare nulla sui social media». L’attacco contro una struttura idraulica ha provocato l’inondazione del fiume Ingulets che ha allagato la città ed è stato necessario far esplodere una diga per abbassare il livello dell’acqua. In precedenza il sindaco aveva riferito che otto missili da crociera avevano colpito una struttura idrotecnica molto grande sempre a Kryvyj Rih e che era riuscito a far sgombrare alcune strade della città, facendo andar via la popolazione grazie a degli autobus: «Nella notte abbiamo preso misure per tamponare un enorme incidente causato dall’arrivo dei missili da crociera Kinzhal e dai missili Iskander. È stato eseguito un ampio elenco di misure necessarie: da due esplosioni di una diga nella regione di Chernogorka a grandi lavori di ingegneria». Oleksander Vilkul in un videomessaggio ha infine spiegato che «i lavori continuano e il livello dell’acqua sta scendendo, ma le inondazioni persistono». Sul fronte russo, secondo alcune indiscrezioni il ministro della Difesa Sergey Shoigu, che in molti accusano per la sconfitta russa nella regione di Kharkiv, sarebbe arrivato a fine corsa. A sostituirlo, secondo l’Institute for the study of war, potrebbe arrivare il proprietario della Compagnia militare privata Wagner Yevgeny Prigozhin, uomo di fiducia di Putin. Ma ieri dal Cremlino è arrivata una vera e propria minaccia: «La possibile fornitura dagli Usa a Kiev di missili a lungo raggio avrebbe un carattere estremamente destabilizzante. Se gli Stati Uniti prenderanno questa decisione, oltrepasseranno la linea rossa e diventeranno parte diretta del conflitto e la Russia si riserva il diritto di rispondere adeguatamente». Parola della portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. In questo scenario, ieri a Kiev la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha assicurato che «l’Ue sarà al fianco dell’Ucraina finché necessario». Mentre il sempre più inascoltato papa Francesco ha provato a rivolgere a tutto il mondo l’ennesimo appello: «Siamo convinti che l’innesco di qualsiasi conflitto militare, punto caldo di tensione e confronto, abbia una reazione a catena e porti alla distruzione del sistema delle relazioni internazionali. Stop all’insensata follia guerra, serve il dialogo».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/ritirata-russi-ucraina-2658224311.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="incidente-in-auto-per-zelensky-kiev-attentato-improbabile" data-post-id="2658224311" data-published-at="1663322547" data-use-pagination="False"> Incidente in auto per Zelensky. Kiev: «Attentato? Improbabile» Si sono chiarite le circostanze dell’incidente stradale di mercoledì notte nel quale è rimasto coinvolto nei dintorni di Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che è rimasto leggermente ferito. Sui social si era diffusa la voce che Zelensky fosse rimasto vittima di un attentato ordito dai servizi segreti russi che in questi sei mesi di guerra hanno tentato più volte di ucciderlo. Lo stesso presidente ha più volte raccontato che il 24 febbraio 2022, la mattina nella quale i russi invasero l’Ucraina, i paracadutisti delle truppe speciali di Mosca arrivarono vicini alla sua abitazione di Kiev con l’intento di rapirlo. Allora fu provvidenziale l’intervento della guardia presidenziale che riuscì a evitare la peggio, tuttavia, i tentativi di eliminarlo sono ancora in corso, tanto che l’ultimo fallito attentato risalirebbe a qualche settimana fa. L'incidente si sarebbe verificato intorno alla mezzanotte, mentre il convoglio di cui faceva parte il Suv nero di Zelensky, di ritorno da Izyum, si dirigeva verso Maidan. La macchina nella quale sedeva il presidente ucraino è stata investita sulla fiancata da una vettura guidata da un uomo, che guardando il video che è stato diffuso sul Web, ha avuto decisamente la peggio. Difatti nel filmato lo si vede immobilizzato su una barella con la testa fasciata e insanguinata. A giudicare dalle immagini della sua auto parzialmente distrutta, l’auto del presidente era blindata. A diffondere la notizia era stato il portavoce presidenziale, Serhii Nykyforov, attraverso un breve comunicato: «Il presidente è stato visitato da un medico: non sono state riportate ferite gravi». Poi il fatto che non erano state subito rilasciate ulteriori notizie aveva fatto credere a qualcuno che fosse accaduto qualcosa di grave. Da qui il tam tam sui social network, ma come detto anche dalle autorità ucraine, «La polizia sta facendo accertamenti ma riteniamo l’ipotesi attentato improbabile».