2018-10-18
Ricciardi vuole il medico bandito da Harvard
L'Istituto superiore di sanità approva la delibera per incaricare Piero Anversa. Il cardiologo, che sosteneva di poter rigenerare il muscolo cardiaco con le staminali, è stato smentito dal mondo scientifico. Ritirate le sue pubblicazioni per alterazione dei dati.Ha dell'incredibile la storia del cardiologo e ricercatore Piero Anversa. Da tempo criticato e smentito dal mondo scientifico e, ultimamente, scomunicato da Harvard, ha ricevuto, lo scorso gennaio, l'approvazione dall'Istituto superiore di sanità (Iss) per l'incarico a svolgere ricerche sul ruolo delle cellule staminali nel diabete. Quantomeno singolare questo riconoscimento da parte dell'istituto guidato da Walter Gualtiero Ricciardi che fa della competenza scientifica un principio base nella consulenza al ministero della Salute. Il dottor Anversa, nato a Parma ottant'anni fa, ma naturalizzato negli Stati Uniti dove si è trasferito alla fine degli anni Settanta, da oltre dieci anni ha una discussa carriera come ricercatore. Il culmine, come riporta il New York Times, è arrivato in questi giorni, quando l'Università di Harvard ha chiesto che vengano ritirate 31 ricerche scientifiche da lui pubblicate negli ultimi anni. Il cardiologo individuato dall'Iss è diventato famoso nel 2001 dopo la pubblicazione, sulla prestigiosa rivista scientifica Nature, di uno studio in cui sosteneva la capacità delle cellule staminali del midollo osseo di riparare il muscolo cardiaco. Una vera rivoluzione per il mondo scientifico. Nel suo lavoro, fatto sui topi, il medico italiano dimostrava che le cellule indifferenziate (staminali) erano in grado di diventare identiche a quelle del muscolo cardiaco. La svolta epocale, oltre a riaccendere la speranza di guarigione per milioni di persone colpite da infarto o altre malattie cardiache, aveva portato fondi per l'avviamento di startup e laboratori dedicati allo sviluppo della tecnica dell'autotrapianto di staminali. Anche lo stesso Anversa, forte dei suoi sorprendenti risultati, aveva aperto una società, la Autologous/Progenital. Tutto sembrava andare per il meglio, ma il metodo scientifico, da Galileo in poi, si fonda nella riproducibilità dei risultati. I dati del fenomeno italiano, però, non si ottenevano negli altri laboratori. Nel 2004, due studi fatti dai maggiori esperti di staminali della Stanford university e della University of Washington (Seattle), pubblicati su Nature, hanno dimostrato che queste cellule non si differenziano, ma rimanevano tali anche dopo il trapianto. Alle critiche sulla non riproducibilità dei suoi risultati, Anversa ha sempre contrapposto la non competenza degli altri ricercatori nell'applicare il suo metodo e, incurante delle perplessità e delle cautele del mondo scientifico, ha continuato a pubblicare, anzi, a superare i suoi stessi risultati. Secondo le sue ricerche, infatti, il cuore si poteva riparare con le staminali proprie del muscolo cardiaco, senza ricorrere a quelle del midollo. Ancora una volta, però, la verifica del metodo scientifico non ha portato alle stesse conclusioni. A smentire i risultati di Anversa è stato uno studio del 2014. A dieci anni dai primi dubbi, grazie a un metodo che permetteva di verificare se le cellule staminali si trasformassero effettivamente in cellule del muscolo cardiaco, come sostenuto da Anversa, un lavoro pubblicato sempre su Nature ha dimostrato che non c'erano elementi per sostenere che le staminali si trasformassero in cellule specializzate per riparare il cuore. A minare ulteriormente la già traballante situazione dello studioso italiano è arrivato il ritiro dalla prestigiosa rivista Circulation di un suo studio per una motivazione assai curiosa: i coautori avevano visto dati che non avevano avuto nelle loro ricerche. Sempre nello stesso anno, l'Università di Harvard e il Brigham & Women's hospital, dove Anversa lavorava, sospettando una falsificazione dei risultati, hanno iniziato a indagare sugli studi dell'italiano e della sua stretta collaboratrice, Annarosa Leri. I due sono stati costretti a una rettifica e otto correzioni nei loro studi. Anversa e Leri hanno citato in giudizio i due enti accusandoli di rovinare la loro reputazione, ma hanno perso la causa e lasciato l'America, ma non senza strascichi. L'anno scorso, il Brigham and Women's hospital ha patteggiato una multa da 10 milioni di dollari con il governo degli Stati Uniti che accusava l'ente di aver usato i dati falsi di Anversa per ottenere finanziamenti pubblici. Intanto Harvard, sospettata suo malgrado di aver impiegato troppo tempo nelle indagini per non perdere fondi già stanziati grazie agli studi del cardiologo, ha raggiunto un verdetto sulla questione: il clinico ha falsificato e inventato dati nelle proprie ricerche e per questo chiede il ritiro di 31 dei suoi studi. Un numero così alto di articoli scientifici equivale al lavoro di anni. Buttarli significa essere finiti. Impossibile contattare Anversa e Leri che, dal 2015, sarebbero al cardiocentro Ticino dell'Istituto svizzero di medicina rigenerativa dell'Università di Zurigo. Resta la situazione paradossale dell'Iss guidato da Ricciardi. L'ente tecnico scientifico che dovrebbe arruolare esperti in base a competenze e meriti, nonostante tutti questi elementi critici, noti da anni e consultabili con una semplice ricerca su Google, ha comunque approvato «all'unanimità», dopo «ampia e approfondita discussione» il «conferimento di incarico al dottor Piero Anversa» per la «ricerca del ruolo delle cellule staminali nelle terapie del diabete». È tutto nella deliberazione n. 5 del 31 gennaio 2018 che, come se non bastasse, approva un incarico anche alla coautrice di Anversa, Annarosa Leri. Contattato dalla Verità, l'Iss ha dichiarato che ai due dottori l'incarico è stato approvato, ma non è in atto. Una magra consolazione.