2025-09-07
Il campo largo ha la poltrona fissa. Alle Regionali ma con il paracadute
Antonio Decaro (Imagoeconomica)
Decaro, Ricci e Tridico non si dimettono dall’Ue. E Vendola sogna già le Politiche.Uniti per le persone mentre la destra litiga per le poltrone. Così recita il post del partito democratico pubblicato sui social per annunciare l’ufficializzazione dei candidati governatori per le regionali di autunno. Matteo Ricci nelle Marche; Pasquale Tridico in Calabria; Eugenio Giani in Toscana; Antonio Decaro in Puglia; Roberto Fico in Campania; Giovanni Manildo in Veneto. La chiusura del cerchio viene celebrata dal centrosinistra come un trionfo, con decine e decine di comunicati stampa dem copiati e incollati tra di loro. Comunicati in cui ci si dimentica di dire che la sintesi finale ha lasciato per strada morti e feriti. Tra tutti il governatore pugliese Michele Emiliano, costretto a farsi da parte per dare un segno di «discontinuità». Lo stesso invito fatto a Nichi Vendola, però, per Avs era irricevibile, e alla fine si andrà al voto tutti insieme appassionatamente, con Emiliano che forse ripensa al suo «passo di lato»: «Leggo comunicati che parlano a mio nome in margine alle mie prossime decisioni e li smentisco tutti. Parlerò a tempo debito». Il centrosinistra «unito» insomma va avanti così, con accordi di potere spacciati per intese «testardamente unitarie». A quanto sembra, Vendola in caso di elezione a consigliere potrebbe dimettersi, in cambio verrebbe ripescato alle politiche. Se a destra si litiga per le poltrone, a sinistra ci si tengono bene incollati. Tre candidati su sei sono attualmente europarlamentari: i dem Matteo Ricci e Antonio Decaro e il pentastellato Pasquale Tridico. Nessuno di loro si dimetterà per correre in queste elezioni e qualcuno lo farà solo in caso di vittoria: Decaro in Puglia molla la poltrona a Bruxelles solo se diventa governatore. Nessuno vuole fare il consigliere regionale di opposizione. Elly Schlein da Cernobbio però ha il coraggio di dire che la sua è una «coalizione progressista unita e compatta» sottolineando: «Le forze di maggioranza che governano il Paese stanno ancora litigando sui candidati». Schlein forse si è dimenticata di Azione o forse non li considera più alleati di opposizione o perché Carlo Calenda ha chiarito che sosterrà Decaro, ma non Tridico in Calabria, che ha promesso di voler reintrodurre il Reddito di cittadinanza una volta eletto. «Decaro lo appoggeremo serenamente senza problemi, Tridico no, perché il nostro è un Paese che non può campare con la gente che lavora e con il Reddito di cittadinanza, che esiste a livello nazionale e si chiama Reddito di inclusione e costa circa 8 miliardi, a cui i 5 stelle vorrebbero aggiungere reddito di cittadinanza europeo e nazionale... e quelli che lavorano sono degli idioti? Non è possibile».Ieri proprio in Calabria sono state chiuse liste. A presentarsi al voto il 5 e il 6 ottobre tre candidati alla presidenza: il presidente uscente Roberto Occhiuto, vicesegretario nazionale di Forza Italia, che guida la coalizione di centrodestra, l’europarlamentare M5s Pasquale Tridico, che guida la coalizione di centrosinistra, e Francesco Toscano, che corre con Democrazia sovrana popolare. In totale 15 le liste presentate. Sono otto quelle che compongono la coalizione di centrodestra Sei le liste a sostegno di Tridico. Tra i nomi in lista si fanno notare quello di Donatella Di Cesare per Avs, nota per aver pubblicato un post sui social in memoria della Br Barbara Balzerani, nella stessa lista anche Mimmo Lucano ex sindaco di Riace e grande oppositore delle politiche migratorie del governo. Lato centrodestra si legge il nome di Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno che si candida per FdI. Per Giuseppe Conte: «Se addirittura i sottosegretari si candidano, se i deputati, i senatori... c’è allarme rosso, c’è tanta preoccupazione» rendendo evidente la scarsa considerazione che ha per la politica sul territorio».
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma (Imagoeconomica)
Il corteo contro lo sgombero del Leoncavallo a Milano (Ansa)