2020-07-08
Regalo ai Benetton sugli aeroporti. Concessioni prorogate fino al 2046
Luciano Benetton (Getty images)
L'Anac si sveglia su Aspi: «Scarsa manutenzione del Morandi e poca trasparenza».Manutenzione insufficiente, scarsa trasparenza, assenza di piena collaborazione. Con queste parole, ieri, il presidente dell'Autorità anticorruzione, Francesco Merloni, ha descritto la gestione del Ponte Morandi e del suo crollo, da parte di Autostrade per l'Italia (Aspi), società controllata dalla holding Atlantia, facente capo alla famiglia Benetton.Parlando in commissione Lavori pubblici al Senato sulle concessioni autostradali, il numero uno dell'Authority ha evidenziato che, rispetto ai piani finanziari di Aspi, il tasso di manutenzione del Morandi «era intorno al 27%, ma comunque gli interventi erano stati rinviati nel tempo e il dato complessivo era insufficiente a dare garanzie di sicurezza dell'opera». Dopo la tragedia del 14 agosto 2018, che causò la morte di 43 persone, «ci fu un'interlocuzione molto faticosa con Aspi per ottenere le informazioni. Non siamo abituati ad avere questo tipo di interferenze dalle amministrazioni. In vicende così la tempestività dello scambio di informazioni è essenziale. Anche in un'occasione così drammatica non c'è stata collaborazione piena di Autostrade per l'Italia», ha aggiunto Merloni. Dichiarazioni destinate a inasprire ulteriormente la battaglia per le concessioni autostradali in corso da due anni tra il governo e Aspi. Il presidente del Consiglio, in occasione della presentazione del decreto sulle Semplificazioni, ha ammesso quello che era già evidente: «È un dossier che non siamo ancora riusciti a sbloccare» aggiungendo: «Aspi ci deve far sapere se accetta o no le condizioni. Altrimenti siamo in procedura di revoca. C'è una legge del 2008 che ha bloccato il concessionario, lo ha dotato di uno strumento in cui non c'è corrispondenza tra pedaggi e investimenti. Abbiamo dovuto avviare un procedimento, ora il governo ha definito la sua posizione, ha dettato le sue condizioni. È una società quotata ma non sto dicendo nulla di nuovo. Le proposte avanzate da Aspi non sono accettabili per il governo». Togliere la concessione ai Benetton è solo uno tra i tanti motivi di divisione all'interno degli instabili giallorossi. Le accuse verso i Benetton e la richiesta senza se e senza ma della revoca delle concessioni, di cui i grillini hanno sempre fatto un cavallo di battaglia, e la mano ferma che il premier fa finta di avere davanti ai giornalisti, stride con l'ultimo regalo fatto dall'esecutivo alla famiglia di imprenditori veneti. La maggioranza ha infatti inserito un emendamento all'articolo 202 del dl Rilancio che, con la scusa dei danni economici causati dall'emergenza coronavirus, proroga di due anni tutte le concessioni aeroportuali, compresa quella ad Adr (controllata dai Benetton tramite Atlantia) degli aeroporti di Roma (Fiumicino e Ciampino), che in questo modo passa dal 2044 al 2046. Ma non solo. I regali arrivano anche dal ministero dei Trasporti. Come ha denunciato il senatore di FdI, Giovanbattista Fazzolari, il ministro del Pd, Paola De Micheli, «ha inserito l'unitile raddoppio dell'area aeroportuale di Fiumicino all'interno del documento “Italia veloce", ignorando anche le diverse pronunce a tutela della Riserva naturale statale del litorale romano. Ormai non ha più fine la vergogna di Pd e M5s, che in pubblico fanno la faccia feroce nei confronti delle vergognose concessioni autostradali e aeroportuali ma, dentro al Palazzo, continuano a fare di tutto per favorire le solite lobby che si arricchiscono sulle spalle del popolo italiano».