I gufi (Getty images)
Il chitarrista de I Gufi ricorda la stagione d'oro del cabaret: «Nanni Svampa era il “secchione" della canzone, Roberto Brivio il più sbarazzino, Magni il coreografo, io abbellivo con la melodia i versi. Al bar Jamaica il maestro mi applaudì: voleva pagarmi, lo pregai di non farlo»