2025-11-07
Giovani tutti a sinistra? Una frottola. In Spagna aumentano quelli di destra
I guai del Paese accentuati da anni di Psoe al governo portano consensi ai conservatori.A proposito di «ubriacatura socialista» dopo l’elezione a sindaco di New York di Zohran Mamdani e di «trionfo» della Generazione Z (il nuovo primo cittadino avrebbe parlato «a Millennial e giovani»), è singolare la smentita di tanto idillio a sinistra che arriva dalle pagine di un quotidiano filo governativo come El País. Sondaggi tra giovani spagnoli di età compresa dall’intervallo 18-29 anni, pubblicati il giorno in cui prendeva il via l’esaltazione di Zohran, dimostrano invece una virata a destra più che in qualsiasi altro momento degli ultimi quattro decenni. E, per la prima volta, gli under 30 si dichiarano più conservatori degli spagnoli in generale. «I giovani uomini hanno iniziato a spostarsi verso destra prima delle donne, aprendo un divario che ora ha iniziato a ridursi», emerge dall’inchiesta sulla situazione di un Paese sostanzialmente governato dal Psoe. Un’ulteriore conferma, dunque, del discredito di Pedro Sánchez dopo sette anni al potere. I giovani uomini che si posizionano politicamente a destra (7-8 su 10) sono aumentati dal 12% al 25% dal 2019. Quelli che si posizionano più all’estremo sono triplicati, passando dal 3% al 10%. Il numero di donne che hanno virato a destra (7 su 10) è cresciuto dal 10% al 24%. Le intenzioni di voto espresse da giovani di età compresa tra 18 e 29 anni sono per Vox (circa il 27%), per il Pp (21,8%); per il Psoe (23,4%) e poi per altri partiti di sinistra (13,2%).Sono giovani che mettono al primo posto la questione abitativa (30%). Non dimentichiamo che nel 2018, anno del primo insediamento di Sánchez, i prezzi delle case sono aumentati del 50% a livello nazionale, secondo gli ultimi dati dell’Istituto nazionale di statistica (Ine). Al secondo posto i giovani collocano i problemi economici ovvero bassi salari (26%) e quelli provocati dall’immigrazione (21%).Secondo un recente sondaggio di 40dB, il 65% dei giovani spagnoli ritiene che gli stranieri ricevano troppi aiuti e il 53% ritiene che la loro presenza aumenti la criminalità. Il 61% dei maschi, il 44% delle femmine under 29 ha risposto di essere fortemente d’accordo con l’affermazione che i migranti aumentano la criminalità. «Qui, nell’ultimo anno e mezzo, c’è stata un’enorme ondata di immigrazione. Ci sono sempre state persone che venivano da altrove per lavorare nell’agricoltura o nell’edilizia. Sono arrivate gradualmente, si sono sistemate e ora fanno parte della nostra comunità. Ma ora il problema sono gli immigrati clandestini; non lavorano, non fanno niente, stanno per strada tutto il giorno, seduti su una panchina, a fissarti», dichiara Thalia Escalante proprietaria di un ristorante alla periferia di San Javier (Murcia), una delle testimonianze raccolte.«I cittadini stranieri rappresentano il 14% della popolazione e il 19% dei beneficiari», ricorda il quotidiano spagnolo vicino al premier. Secondo l’ultimo barometro del Centre d’estudis d’opinió catalano, un giovane catalano su quattro voterebbe per Vox o Aliança Catalana, non per il Partito dei socialisti di catalogna (Psc). «I giovani di oggi sono cresciuti sentendosi dire che vivranno peggio dei loro genitori. Quando è arrivata la pandemia, si sono ritrovati in isolamento proprio nell’età in cui stavano scoprendo il mondo. E quando sono emersi, si sono trovati di fronte a un mercato del lavoro precario, affitti insostenibili e un’inflazione che divora ogni speranza di indipendenza», riflette Mundiario, periodico di analisi e opinioni. Una parte di questa generazione ritiene «che la sinistra, per anni associata al cambiamento, si sia burocratizzata […] molti giovani vedono la destra come un difensore della libertà individuale contro l’intervento statale».L’intervento così si concludeva: «Vedono che la mobilità sociale è interrotta, che i loro stipendi sono insufficienti e che la politica è diventata uno spettacolo che non li rappresenta. E in questo deserto di aspettative, i discorsi più assertivi, anche se più duri, sembrano offrire un orizzonte di senso».Il profondo disagio dei giovani è confermato dal nono Rapporto della Fondazione per la promozione degli studi sociali e della sociologia applicata (Foessa) della Caritas sull’esclusione e lo sviluppo sociale in Spagna. Presentato mercoledì, è stato elaborato da un team di 140 ricercatori provenienti da 51 università, centri di ricerca, fondazioni e organizzazioni del terzo settore. Dal 2007, l’esclusione sociale tra bambini e giovani è aumentata costantemente, ed entrambi i gruppi sono diventati «i maggiori perdenti dell’attuale modello socioeconomico».L’11% dei giovani tra 18 e 29 anni vive ora in condizioni di grave esclusione, l’83% in più rispetto al 2007. Sono 2,5 milioni i giovani spagnoli che soffrono povertà, precarietà lavorativa con disuguaglianza salariale o esclusione. «Il risultato umano di questo modello socioeconomico è una vita precaria e bloccata: giovani incapaci di diventare indipendenti», segnala preoccupato il rapporto Caritas. Stiamo parlando di un Paese governato dal Psoe, dalla sinistra che secondo i giornali mainstream avrebbe incantato la Generazione Z della Grande mela.
Angelina Jolie a Kherson (foto dai social)
Cartelli antisionisti affissi fuori dallo stadio dell'Aston Villa prima del match contro il Maccabi Tel Aviv (Ansa)