2018-04-06
Tra i candidati allo Strega c'è un libro fuori dal coro
È possibile che un romanzo italiano si tenga alla larga dal politicamente corretto, dal conformismo di sinistra, dal birignao salottiero? È possibile che parli di Roma in modo libero e perfino liberatorio, amandola per com'era - vitale, creativa, carica di energia - ma detestandola per com'è ridotta oggi, una specie di Calcutta? È possibile che uno dei protagonisti, ritratto in una luce tutt'altro che negativa o banale, sia un giovane che, negli anni Settanta, sceglie l'estremismo di destra? È possibile che le forze positive del romanzo siano la borghesia produttiva e il ceto medio? È possibile che - pagina dopo pagina - emerga un rispetto profondo, un'ammirazione sincera, un'attenzione non artefatta per la cultura ebraica, per la sua benedetta propensione alla crescita, al merito, al profitto che non è sterco del demonio? È possibile che il mito positivo che aleggia su 500 pagine scorrevolissime e curatissime, sia quello di Lucio Battisti, vero trionfatore morale rispetto alla noia e alla presunzione del «cantautorato impegnato»? Ed è possibile che un romanzo del genere sia tra i 41 candidati al prossimo Premio Strega?No, non è possibile. Eppure è accaduto, e si tratta di un piccolo evento rivoluzionario per questa primavera italiana del 2018. Una notizia, secondo la regola antica del giornalismo: un uomo che morde il cane, e non viceversa. E soprattutto un grande motivo di speranza e di consolazione.Il miracolo è riuscito ad Adriano Angelini Sut, giunto alla sua terza prova, dopo due esercizi raffinati e visionari: prima la vita di Jackie Kennedy raccontata in un'immaginaria autobiografia, e poi la storia romanzata di Mary Shelley, la creatrice di Frankenstein. Stavolta, Angelini sceglie l'Italia, e accompagna lungo mezzo secolo, dal 1953 al 1998, le vicende di tre famiglie. La prima è la famiglia Antei: il nonno gerarca fascista, il padre palazzinaro democristiano, il nipote che sceglie la destra dura, e lo fa per autentica nobiltà d'animo più ancora che per ideologia o per istinto di ribellione. Non un disobbediente, ma un uomo in cerca di un'obbedienza più vera, più profonda, lontana da conformismi e insincerità. La seconda è la famiglia Leoni, commercianti ebrei che crescono e si affermano, non di rado facendo i conti con pregiudizi e ostilità, perfino nei luoghi e negli ambienti teoricamente più insospettabili. La terza è la famiglia De Santis, che viene dall'Abruzzo: qui la figura che si impone, e che l'autore tratteggia con tenerezza particolare, è quella di Natale, giovane cantante che insegue - letteralmente - la leggenda di Lucio Battisti, fino a incontrarlo, o forse a sfiorarlo.È davvero raro - in Italia e in italiano - trovare tutto insieme tanto materiale prezioso come in questo L'ultimo singolo di Lucio Battisti (Gaffi editore). Il riscatto del maschio e del «maschile»; l'inevitabilità e in qualche misura la necessità della forza, perfino della violenza, come dimensioni incancellabili dell'esistenza; il destino come elemento che incombe su di noi - mix di carattere, genetica, fato - e che però non ci esenta dall'obbligo di provare a riorientare la nostra parabola di vita; e soprattutto l'urgenza di inseguire i propri sogni, di ascoltare i propri demoni interiori, di non smettere di cercare la nostra voce più autentica e più profonda. Sta proprio qui - ci suggerisce Angelini - il senso del nostro transito come ombre sul palcoscenico dell'esistenza. Il romanzo mi è parso bellissimo. Linguaggio vivo, dialoghi efficaci, incursioni non gratuite nel romanesco, rimbalzo felicissimo tra eventi storici e vite private dei protagonisti. E soprattutto un merito incancellabile: tenersi alla larga da schemi e schemini precostituiti, esplorare le contraddizioni, inoltrarsi in territori imprevisti, ricordare che tutto - personaggi, vicende di vita, scelte - è sempre più complesso e più sfaccettato dei nostri piccoli pregiudizi.Speriamo davvero che la giuria dello Strega voglia e possa far tesoro di questa sorpresa, di questo dono, di questo coraggioso e libero romanzo italiano.
Cartelli antisionisti affissi fuori dallo stadio dell'Aston Villa prima del match contro il Maccabi Tel Aviv (Ansa)
Il neo sindaco di New York Zohran Mamdani (Ansa)