2025-11-07
I progressisti si piegano per i voti. Gli islamici conquistano l’Occidente
Cartelli antisionisti affissi fuori dallo stadio dell'Aston Villa prima del match contro il Maccabi Tel Aviv (Ansa)
Dai cartelli antisionisti di Birmingham ai bimbi in gita nelle moschee: i musulmani spadroneggiano in Europa. Chi ha favorito l’immigrazione selvaggia, oggi raccoglie i frutti elettorali. Distruggendo le nostre radici cristiane.Uno spettro si aggira per il mondo: lo spettro dell’islamo-socialismo. Da New York a Birmingham, dalle periferie francesi alle piazze italiane, cresce ovunque la sinistra di Allah, l’asse fra gli imam dei salotti buoni e quelli delle moschee, avanti popolo del Corano, bandiera di Maometto la trionferà. Il segno più evidente di questa avanzata inarrestabile è la vittoria del socialista musulmano Zohran Mamdani nella città delle Torri Gemelle: qui, dove ventiquattro anni fa partì la lotta contro la minaccia islamica, ora si celebra il passo, forse definitivo, verso la resa dell’Occidente. E la sinistra mondiale, ovviamente, festeggia garrula.Ma li sentite? Il Pd è corso a celebrare la vittoria a Brooklyn, esattamente come ieri celebrava quelle a Madrid, Londra e Rio de Janeiro (il Papa straniero è una nota pomata elettorale che lenisce il dolore per le italiche batoste). E non s’accorge di quello che sta avvenendo. O forse se ne accorge e pensa di sfruttarlo: se Parigi val bene una messa, s’illudono, Roma non può valere una Mecca? Non è da ora, per altro, che la sinistra strizza l’occhio agli ayatollah: Jean-Paul Sartre, idolo di molti degli attuali campioni dell’internazionale islamo-socialista, si era iscritto al comitato di sostegno di Khomeini e inneggiava ai pasdaran. C’è una differenza, però: allora sotto attacco c’era lo scià. Oggi, invece, sotto attacco ci sono le nostre libertà.Guardate il video che hanno diffuso ieri gli islamici di Birmingham. Ci sono alcuni di loro vestiti di nero e incappucciati che tappezzano la città di bandiere e volantini. Musica araba di sottofondo, gesti di dominio, messaggio chiaro: qui comandiamo noi. L’occasione è stata la partita di Europa League Aston Villa-Maccabi Tel Aviv: le autorità inglesi hanno vietato ai tifosi israeliani di seguire la loro squadra nella trasferta inglese. Ma ai musulmani di Birmingham ciò non è bastato. Hanno voluto mostrare i muscoli, come ha notato sui social il giornalista Leonardo Panetta, «forti dell’abbraccio caloroso del mondo progressista». A Birmingham i musulmani rappresentano il 30%o della popolazione. Voti che fanno gola all’internazionale islamo-socialista. Voti che fanno vincere le elezioni. Proprio come è successo a New York.È l’inevitabile e pericolosa conclusione di anni di politiche suicide. Pensateci: la sinistra ha aperto le porte all’immigrazione incontrollata, ha favorito la distruzione delle nostre radici cristiane, ha permesso che la laicizzazione della società lasciasse il passo alla sua progressiva islamizzazione. Questo è il risultato: sono state abbattute una dopo l’altra le statue della Madonna ma proprio a Birmingham due anni fa è stata innalzata una statua alla donna con il velo. Ci sono intere zone della nostra Europa dove, con il silenzio complice dei profeti dell’accoglienza e dell’integrazione, si applica la sharia. L’altra settimana a Sesto San Giovanni, non a Teheran, una donna è stata aggredita perché non portava il velo. Nessuno ha protestato. L’Europa vuole sostituire il Natale con la festa d’inverno ma intanto, nelle scuole, si festeggia il Ramadan. Se una maestra fa dire un’Ave Maria viene sanzionata, se i bambini vengono portati in moschea e costretti a inginocchiarsi verso La Mecca tutti applaudono. Ovvio, no? I voti degli islamici fanno gola.Già: con i voti degli islamici si vince, lo ha dimostrato il socialista Mamdani a New York, prima di lui il laburista Sadiq Khan a Londra. In Francia la sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon ha sfondato elettoralmente nelle banlieu proprio sfruttando imam, moschee e persino i Fratelli musulmani. Quest’estate in Gran Bretagna Jeremy Corbyn ha lanciato insieme con Zarah Sultana il partito islamista-marxista. E in Italia la sinistra radicale di Avs strizza l’occhio a Mohammad Hannoun, leader dei palestinesi, già finito nell’elenco Usa dei terroristi, per provare a trasformare in voti le piazze pro Pal. Il risultato elettorale nella Grande mela ridà fiato a tutti loro: ora e sempre Resistenza, ma anche un po’ di jihad. Stamattina mi son svegliato e ho trovato il muezzin.Ma stanno giocando con il fuoco. Quello che sta avvenendo, infatti, è chiaro: la conquista dolce dell’Europa da parte dell’islam è a un punto di svolta. Che passa proprio per la via istituzionale. Quando gli islamici provarono a conquistare l’Europa con le armi, furono sempre sconfitti: Poitiers 732, Lepanto 1571, Vienna 1683… Ora, invece, usano le armi della demografia e della democrazia, passando per i canali istituzionali, e noi ci inchiniamo e addirittura festeggiamo trulli trulli, come fa la sinistra. Michel Houellebecq l’aveva scritto, ora si sta avverando. Ogni giorno arriva un segnale preoccupante, anche se molti non lo vogliono vedere. Al ministero degli Interni inglese c’è una laburista che dice: «È l’islam a guidare le mie azioni». In Italia si sono già fatte (a Monfalcone) le prime prove tecniche di partito islamico. A New York viene eletto il primo sindaco islamico. E a Birmingham gli islamici fanno capire che vogliono comandare loro.Tra non molto, temo, sarà così evidente che ce ne accorgeremo tutti. Ma allora sarà troppo tardi.
Angelina Jolie a Kherson (foto dai social)