ucraini assassinio vienna

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Resa dei conti tra ucraini a Vienna
Olesya Ilashchuk, ambasciatrice ucraina in Bulgaria. Nel riquadro, la vittima Danilo Kuzmin
Il rampollo del vicesindaco di Kharkiv torturato e ucciso. Accusato il figlio di un oligarca e di un’ambasciatrice «sessuologa»: «Voleva farsi consegnare 50.000 euro in cripto».

Rispetto alla storia dei torturatori killer ucraini a Vienna, quella dei cessi d’oro per i funzionari corrotti quasi sbiadisce.

Qualche giorno fa, il Tribunale di Kiev ha disposto la custodia cautelare in carcere per due cittadini, uno di 19 e l’altro di 45 anni, accusati del brutale assassinio di un ventunenne, che è stato commesso meno di un mese fa nella capitale austriaca. La vittima era Danilo Kuzmin, figlio di Serhij, il vicesindaco di Kharkiv, una delle città simbolo della resistenza agli invasori russi. Il giovane finito in manette, invece, si chiama Bogdan Rinzhuk ed è il rampollo dell’oligarca Ivan, nonché figliastro di Olesya Ilashchuk, ambasciatrice ucraina in Bulgaria, nominata a dicembre 2022 da Volodymyr Zelensky benché, almeno sui suoi profili social, vantasse un curriculum da sessuologa anziché una carriera diplomatica.

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