2022-01-23
Tutto quello che non quadra nei dati sul virus
L’ultimo report Iss conferma che i non vaccinati rischiano molto di più di finire in rianimazione o morire. All’estero, però, le cifre sono diverse: in Spagna, specie tra gli anziani, i più esposti risultano proprio gli inoculati. Idem in Scozia e Inghilterra. Come mai?Secondo il ministro della Salute, gli italiani vaccinati rischiano assai poco di finire in terapia intensiva. Lo scorso 10 gennaio, in conferenza stampa, Roberto Speranza si era fatto aiutare anche da grafici con omini stilizzati, per spiegarlo. Ieri, sono usciti i nuovi dati del report Epicentro-Iss, che confermano la tendenza. Non è solo in senso relativo che i non vaccinati paiono più esposti al pericolo di finire intubati o di morire; anche in numeri assoluti, benché i «renitenti» rappresentino ormai una minoranza, in caso d’infezione da Covid, la terapia intensiva è per essi un esito più frequente che per gli inoculati. Tra il 3 dicembre e il 2 gennaio, secondo il documento, sono infatti finiti in rianimazione 1.557 non vaccinati, contro gli 860 vaccinati a vario titolo. Tra il 26 novembre e il 26 dicembre, sono morti 1.774 non vaccinati e 1.968 vaccinati, che però sono ormai il 90% della popolazione over 12. Eppure, qualche strano segnale, qua e là, si capta. Il policlinico di Foggia, ad esempio, ha eliminato la distinzione vaccinati-non vaccinati nel suo ultimo report settimanale sui ricoveri. L’ipotesi è che si voglia tentare di nascondere la crescita nelle ospedalizzazioni proprio tra chi ha ricevuto due o tre punture. A Cuneo, il bollettino di mercoledì scorso parlava di 5 vaccinati sui 6 pazienti ricoverati in terapia intensiva, 4 vaccinati sui 7 trattati in semi intensiva e 61 vaccinati su 82 degenti nei reparti ordinari. Ad ogni modo, sarebbe interessante capire come mai il vaccino sembri proteggere tanto in Italia, mentre all’estero non è proprio così. Se guardiamo i dati di positività, ospedalizzazioni e morti in Spagna, ad esempio, dove l’80,6% della popolazione ha fatto la doppia dose, lo scenario è completamente diverso. L’aggiornamento più recente del Centro de coordinación de alertas y emergencias sanitarias del ministero della Salute iberico fa riferimento al periodo 15 novembre 2021-9 gennaio 2022, mentre Speranza, quando era andato a illustrare il decreto, si era limitato a dare i numeri sui ricoveri in terapia intensiva fra il 12 novembre e il 12 dicembre 2021, quando Omicron appena circolava nel nostro Paese. Al 9 gennaio scorso, quindi in piena quarta ondata, la percentuale di positivi in Spagna era del 73% tra i vaccinati con doppia dose e del 27% tra i non vaccinati nella fascia 12- 29 anni; in quella 30-59 anni era rispettivamente 78,7% e 21,3%; saliva all’80% per i vaccinati tra i 60 e i 79 anni ma anche tra gli over 80, mentre scendeva a 20% tra i senza una dose. Sorprendenti pure i dati relativi alle ospedalizzazioni. Se la percentuale relativa ai vaccinati con ciclo completo che erano stati ricoverati per Covid era del 60,7% nella fascia 12-19, del 59,3% in quella 30-59 anni, del 73% nella fascia 60-79 e dell’82,6% negli over 80, per i non vaccinati crollava rispettivamente al 39,3%, al 40,7%, al 27% e al 17,7%. Gli ingressi in terapia intensiva rivelano una percentuale più alta tra i non vaccinati spagnoli, anche se di poco: 58,2% per i senza una dose rispetto a 41,8% dei vaccinati nella fascia di età 12-29 anni; 56,9% rispetto a 43,1% nella fascia 30-59 anni. Con l’avanzare dell’età, però, la situazione cambia completamente. Tra i 60 e i 79 anni la percentuale di non vaccinati in rianimazione è del 41% contro il 59% dei vaccinati e peggio va per gli over 80 con due dosi, dei quali il 75% finisce in terapia intensiva mentre quelli senza vaccino sono solo il 25%. Ma il vaccino allora non sta proteggendo i più anziani! Lo si vede anche dalle percentuali degli ultraottantenni vaccinati che risultano morti in Spagna (70,5%) rispetto ai non vaccinati della stessa età (29,5%), così pure tra i 60-79 anni con il 66% dei decessi tra i vaccinati a ciclo completo e il 34% dei non vaccinati. Dati che dovrebbero aprire qualche interrogativo sull’efficacia di questi farmaci anti Covid nel proteggere da forme gravi della malattia, da ricoveri e decessi, ma che ci fanno anche chiedere come mai in Spagna il vaccino protegge o funziona apparentemente meno rispetto all’Italia, almeno secondo quanto riferisce l’Iss, secondo cui, tra i non vaccinati, la mortalità da Covid è superiore di 33 volte, mentre il rischio di finire in rianimazione è 40 volte più elevato. Nel nuovo cartellone con gli omini colorati (dopo quello presentato da Speranza in conferenza stampa), figura così quello rosso, che rappresenta le 31,3 persone non vaccinate ogni 100.000 abitanti finite in terapia intensiva tra il 3 dicembre e il 2 gennaio; l’omino azzurro, che rappresenta i 2,2 vaccinati da più di 4 mesi, ricoverati nello stesso periodo; l’omino blu, delle 1,5 persone vaccinate con due dosi da meno di quattro mesi spedite in rianimazione; e poi l’omino verde chiaro, degli 0,8 in terapia intensiva con il booster. Allora, la popolazione italiana, rispetto a quella spagnola, avrebbe una risposta immunitaria più potente all’inoculazione? Anche i dati della Scozia, con il 75% della popolazione vaccinata, rivelano numeri ben diversi dall’Italia. Secondo il report del 10 gennaio del Public health Scotland, l’agenzia governativa, nel periodo 4 dicembre-31 dicembre 2021, escludendo quanti avevano fatto una sola dose, che sono una minoranza, i vaccinati con due e tre dosi erano il 76,2% dei positivi totali e il 71,6% dei ricoverati. Percentuali poco diverse da quelle del Regno Unito. Il British medical journal ha pubblicato lo scorso 4 gennaio un articolo dal titolo «Covid-19, verifica dei fatti: quanti pazienti in ospedale non sono vaccinati?». L’autore, Bryan Christie, segnala che nella settimana fino al 29 dicembre 2021 un totale di 815 persone con infezione da omicron confermata sono state ricoverate negli ospedali in Inghilterra. Di questi, il 74% non aveva ricevuto tre dosi di vaccino, incluso il 25% (206) che non era vaccinato, il 6% (49) che aveva ricevuto una dose e il 43% (352) che aveva ricevuto due dosi. Il 23% (189) aveva ricevuto una dose di richiamo e il resto era sconosciuto o aveva ricevuto la prima dose meno di tre settimane prima. Un numero non certo basso di i vaccinati finiti in ospedale, secondo i dati dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria inglese (Ukhsa).
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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