2025-09-01
Putin e Xi fanno il punto sull’Alaska
Vladimir Putin e Xi Jinping (Ansa)
A Tianjin, i leader di Mosca e Pechino rinsaldano l’alleanza. Presenti Modi ed Erdogan Il Cremlino: «L’Europa ostacola l’armistizio». Friedrich Merz: «Nessuno parla più di truppe».L’occasione è il vertice Sco, ma la notizia è che, con questo ulteriore incontro, Mosca e Pechino appaiono sempre più vicine. Ieri infatti ha preso il via a Tianjin, Cina, il venticinquesimo vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai. In presenza, oltre al presidente cinese Xi Jinping, il presidente russo Vladimir Putin appunto e il primo ministro indiano Narendra Modi. Già fissato per oggi un incontro tra gli ultimi due, ha fatto sapere il Cremlino e si tratterà del primo faccia a faccia tra i due leader dall’introduzione da parte di Washington di un dazio del 50% sulle esportazioni indiane in risposta agli acquisti di greggio russo, che l’India rivendica nel quadro della propria sovranità. Oltre a questo bilaterale, per Putin ce ne sono altri, inclusi quelli con il presidente iraniano Masud Pezeshkian e il turco Recep Tayyip Erdogan.L’incontro più importante però è quello che si è tenuto tra Putin e Xi.I due hanno parlato in modo «dettagliato» dei recenti contatti tra Russia e Stati Uniti e dello stato delle relazioni tra i due Paesi alla luce dei recenti sviluppi.Xi ha salutato il leader del Cremlino con una calorosa stretta di mano. Sul tavolo anche il vertice di Ferragosto con Donald Trump tenutosi in Alaska. «Sono stati discussi i nostri contatti con gli americani», ha riferito il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov.Sono 10 in totale i membri della Sco, Russia, Bielorussia, Cina, India, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Tagikistan e Uzbekistan. Originariamente concepita come contrappeso all’influenza degli Stati Uniti in Asia centrale, l’organizzazione iniziale ha acquisito quattro nuovi membri con l’aggiunta dell’India e del Pakistan nel 2017, dell’Iran nel 2023 e della Bielorussia nel 2024.Xi Jinping ha espresso «fiducia che, con gli sforzi concertati di tutte le parti», il vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai di Tianjin «sarà un pieno successo». E, parlando al banchetto di benvenuto per i leader internazionali e di apertura della riunione del gruppo, ha aggiunto di auspicare che «la Sco svolgerà sicuramente un ruolo ancora più importante e conseguirà ulteriori progressi, contribuendo in modo significativo a rafforzare unità e cooperazione tra gli Stati membri, con la convergenza dei Paesi del Sud globale e promuovendo un maggiore progresso della civiltà umana».La riunione è sotto osservazione per le posizioni che potrebbero emergere: innanzitutto c’è stato un riavvicinamento India-Cina, con Xi che ha detto che i due Paesi «sono partner di cooperazione» e «non rivali».Importante anche l’incontro tra Putin ed Erdogan che potrebbe offrire la mediazione della Turchia per la soluzione del conflitto in Ucraina.Proprio su questo punto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov sostiene che l’Europa sta ostacolando gli sforzi di Putin e di Trump per arrivare alla pace. «Gli europei stanno mettendo i bastoni tra le ruote. Hanno incitato il regime di Kiev e, forse, lo hanno incoraggiato a perseguire una linea politica intransigente in modo piuttosto assurdo. Questo è un grave errore», ha detto Peskov. «Questo non gioverà al regime di Kiev. Al contrario, renderà la situazione ancora più difficile per il regime di Kiev».Ed è invece la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova a rivolgersi direttamente all’Italia, rivolgendole accuse di «russofobia» che porterebbe secondo la sua opinione «problemi alla stessa Italia e guai a chi la propaganda». Intanto, ieri, il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, si è detto contrario alla presenza di truppe di terra in Ucraina in questo momento. Parlando alla Zdf, Merz ha spiegato che si stanno attualmente discutendo le garanzie di sicurezza in caso di cessate il fuoco. Solo allora si potranno attuare «molte cose». «Nessuno parla ancora di truppe di terra in Ucraina», ha affermato il kanzler.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)