
Opposizioni all’assalto del giornalista che sul caso Almasri ha detto: «Ogni Stato fa cose sporchissime». Andrea Orlando: «Lo querelo». Bruxelles: «I mandati d’arresto vanno fatti rispettare».La giornata politica di ieri ruota intorno a Bruno Vespa. A scatenare le accuse di sinistra e M5s le parole dell’altro ieri sera di Vespa a Cinque minuti, su Rai Uno, durante il quale il giornalista si è accalorato difendendo la scelta di liberare Almasri: «Quello che i parlamentari avvertiti, di tutti i partiti, sanno», dice Vespa, «è che in ogni Stato si fanno delle cose sporchissime anche trattando con i torturatori per la sicurezza nazionale. Questo avviene in tutti gli Stati del mondo». Esplode la polemica. «Si fanno cose sporchissime per la sicurezza nazionale. Commentando così il caso Almasri», attacca l’europarlamentare del Pd, Sandro Ruotolo, «Bruno Vespa nei suoi Cinque minuti ha superato se stesso. Altro che terza Camera, è diventato il portavoce ufficiale di Palazzo Chigi». Vespa non ci sta e replica: «L’onorevole Ruotolo», risponde il giornalista, «chieda chiarimenti sulle cose sporchissime che fanno governi d’ogni colore e latitudine a Marco Minniti e Nicola Latorre che per conto del Pd si sono occupati al più alto livello della sicurezza nazionale. Sul generale Almasri i governi Renzi e Gentiloni sanno certamente qualcosa». A quel punto scatta la reazione di Renzi: «Dicono che non vogliono parlarne in Parlamento», attacca il leader di Italia viva, «e poi vanno in trasmissione dai giornalisti amici. Vespa che sta facendo una brutta fine ha detto che tutti i governi fanno cose sporche. Oh, ma parla per te. Le cose sporche le farai te! Almasri è un criminale che gestisce i lager in Libia. Lager che non sono centri di accoglienza, sono lager dove vengono stuprati i bambini e torturate le persone. Questo Almasri», aggiunge Renzi, «so che ha accordi con il governo italiano, finché c’ero io a Palazzo Chigi questi accordi non c’erano». Botta e risposta di Vespa anche con il capogruppo di Iv al Senato, Enrico Borghi, mentre l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando del Pd annuncia querela: «Bruno Vespa sta conducendo una campagna diffamatoria attribuendo ai governi Renzi e Gentiloni rapporti con Almasri. Avendo fatto parte di quei governi e non avendo mai partecipato a momenti decisionali che andassero in tale direzione, sarà mia cura tutelarmi nelle sedi opportune». Attacchi arrivano anche da M5s e Avs, mentre col giornalista si schiera la maggioranza. Tornando alla politica, ieri si è registrato un dietrofront del capogruppo al Senato di Fdi, Lucio Malan, che prima a Sky ha aperto all’ipotesi di eliminare l’obbligatorietà dell’azione penale e poi ha smentito. Il capogruppo a Palazzo Madama della Lega, Massimiliano Romeo, da parte sua, pronuncia parole all’insegna del più sano realismo, sgomberando il campo da tutte le ipocrisie: «Sono convinto», dice Romeo su Rete 4, «che il governo abbia fatto bene a fare quello che ha fatto perché se la conseguenza di un arresto è che poi nei prossimi 15-20 giorni arrivano 500.000 immigrati… L’interesse nazionale è tutelare i cittadini. Per liberare Cecilia Sala», aggiunge Romeo, «abbiamo dovuto consegnare un presunto terrorista iraniano. Lì, però, tutti felici e contenti. Tutti sanno che in determinate situazioni vanno fatti degli accordi, li fece Minniti e li hanno ribaditi tutti i governi che sono seguiti. Davvero pensate che andiamo in Libia, liberiamo tutti, riportiamo la democrazia, la pace e quant’altro? Si fanno delle scelte», argomenta ancora Romeo, «e queste scelte per noi sono giuste». Da Bruxelles il portavoce della Commissione europea per gli Affari esteri, Anouar El Anouni, sottolinea che «come Commissione europea e come Unione europea, sosteniamo la Corte penale internazionale e i principi stabiliti nello Statuto di Roma. Il Consiglio ha invitato tutti gli Stati a garantire la piena cooperazione con la Corte, anche mediante la rapida esecuzione dei mandati di arresto pendenti». Ha parlato anche l’Anm, che su Twitter ha messo sotto accusa l’esecutivo: «Nelle scorse ore la presidente del Consiglio ha attaccato duramente la magistratura. Parole e toni che ci preoccupano».
        
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Una donna aggredita alle 9 nella frequentatissima piazza Gae Aulenti. Il colpevole arrestato in serata: la sorella l’aveva riconosciuto nel video diffuso dai carabinieri. Dieci anni fa aveva compiuto un atto simile.
        
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Da Guttuso a Fontana, passando per De Pisis e Vedova, allo Spazio Arca di Vercelli un’inedita mostra (sino all’11 gennaio 2026) racconta l’Espressionismo italiano attraverso un nucleo significativo di opere realizzate tra il 1920 e il 1945 e appartenenti alla sezione storica della collezione Giuseppe Iannaccone. Tra capolavori noti e lavori mai esposti prima, in mostra anche una giovane voce dell'arte contemporanea: Norberto Spina.
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Dal Piemonte alla Campania, dal Lazio alla Sicilia, il nostro Paese è il secondo produttore al mondo dopo la Turchia, anche se il 2025 è stato un anno critico. Ottime da mangiare così come sono (meglio se non le spelliamo) oppure per farne creme e liquori.
        José Altafini (Ansa)
    
Il campione: «Le squadre fanno 300 passaggi davanti all’area, è terribile. La Premier è tutto un altro sport. Un giovane deve giocare 4-5 partite di fila, anche se sbaglia. Il Napoli è fortissimo, ma l’Inter lo è di più».






