2024-06-07
«Spero in una maggioranza di centrodestra stabile. Macron? È in difficoltà e gioca a fare Napoleone»
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Nicola Procaccini (Imagoeconomica)
Nicola Procaccini, in qualità di co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo ed esponente di FdI, ha vissuto la legislatura che va esaurendosi da protagonista, e sarà chiamato, nella fase post-voto, ad assumere decisioni importanti sulle alleanze che orienteranno la politica europea nel prossimo quinquennio. Gli abbiamo chiesto delle valutazioni sugli argomenti attualmente più caldi.
Nicola Procaccini, in qualità di co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo ed esponente di FdI, ha vissuto la legislatura che va esaurendosi da protagonista, e sarà chiamato, nella fase post-voto, ad assumere decisioni importanti sulle alleanze che orienteranno la politica europea nel prossimo quinquennio. Gli abbiamo chiesto delle valutazioni sugli argomenti attualmente più caldi.Onorevole, partiamo dal tema più caldo: cosa pensa dell'attuale situazione di stallo nel conflitto ucraino? Se ne può uscire continuando a inviare armi a Kiev? E cosa pensa della possibilità di usare le armi dei paesi occidentali sul territorio russo?«La posizione di Fdi è la stessa oggi al governo di quando eravamo all'opposizione. Noi non cambiamo in base alle convenienze. Sottolineavamo la necessità di puntellare l'Ucraina per evitare che venisse divorata da Putin e oggi continuiamo a farlo. Ne va dell'ordine internazionale. Se passasse il messaggio che chiunque può mangiarsi il proprio vicino, sarebbe folle. L'unica cosa da fare, dunque, è sostenere militarmente ed economicamente Kiev, per quello che possiamo, ovviamente. Per quanto riguarda Macron, la verità è che è in crisi di popolarità e di gradimento, perché è schiacciato sia da destra che da sinistra. Ora deve darsi un tono alla Napoleone Bonaparte, per cercare di rendersi attrattivo».Nel corso di questa legislatura, la Commissione e l'Europarlamento, in nome del green deal, hanno adottato misure talvolta draconiane. Qual è la sua posizione sullo stop totale ai motori termici e sulle nuove regole sugli imballaggi in plastica?«C'è stato un approccio che è andato ben oltre il fanatismo, che ha fatto due danni contemporaneamente: uno alla competitività e alla produttività europea e, nello stesso tempo, è riuscito a fare un danno all'ambiente stesso, perché se sposti il problema a al di fuori dell'Ue non hai risolto nemmeno il problema ambientale. Per noi lo sviluppo sostenibile passa per la reciprocità e la neutralità tecnologica. Ad esempio, coi biocarburanti è possibile far sopravvivere il motore endotermico, di cui possediamo la filiera produttiva. Sugli imballaggi, grazie a Giorgia Meloni siamo riusciti a evitare i danni di un Regolamento che avrebbe falcidiato la produzione italiana, con la Commissione che aveva addirittura scavalcato l'Europarlamento». È favorevole all'emissione di debito comune europeo e, in prospettiva, a un'Unione Bancaria?«L'emissione di debito comune è una proposta storica di Giulio Tremonti, quindi del centrodestra italiano. Parlava di Eurobond quando la sinistra non sapeva nemmeno cosa fossero. Per l'Unione bancaria, credo che in questo caso sia utile avere regole il più possibile comuni, Il problema nasce nel momento in cui si crea una concorrenza sleale con istituti extraeuropei».Proviamo a proiettarci già oltre le elezioni, col Parlamento europeo già eletto. Che alleanze auspica per il suo gruppo, e su quali candidati? Come vede un nuovo incarico a Ursula von der Leyen, e come vedrebbe l'ipotesi Mario Draghi alla Commissione?«Non esiste un patto di maggioranza a livello europeo, come c'è nei parlamenti nazionali. Le maggioranze si fanno e si disfano ad ogni voto, talvolta ad ogni emendamento. Credo che si formeranno molto più facilmente maggioranze di centrodestra nei prossimi cinque anni e me lo auguro, perché già le ho viste in azione in molti degli ultimi voti e mi aspetto che sia molto più frequente nei prossimi cinque anni. La von der Leyen è il candidato del Ppe e mi pare che sia mal sopportata dentro il suo partito, quindi non ha molte chance. Ancor meno ne ha Draghi, visto che è difficile che i Popolari possano rinunciare ad avere un nome loro al vertice della Commissione».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.