2020-09-18
«Prima Casaleggio cambia le regole. Poi accusa i ribelli di essere morosi»
Attacco della deputata grillina Rina Valeria De Lorenzo, a favore del No al referendum: «Mobbing».C'è chi dice No al referendum sul taglio dei parlamentari anche tra i deputati del M5s. Grillini dissidenti, che argomentano le ragioni di una scelta che comprensibilmente non piace ai vertici, e che, assai meno comprensibilmente, provoca, stando ai loro racconti, pesanti ritorsioni. È quanto denuncia pubblicamente Rina Valeria De Lorenzo, deputata grillina che, insieme ai colleghi di partito Andrea Colletti, Andrea Vallascas, Maria Lapia e Elisa Siragusa, sta portando avanti da settimane le ragioni del no. La De Lorenzo già ieri ha denunciato di aver ricevuto un avviso dell'apertura di un procedimento disciplinare nei suoi confronti per morosità sulle famigerate «restituzioni», dimostrando, con la pubblicazione dei bollettini di versamento, di essere in regola. Eppure, la guerra da parte dei vertici del M5s nei suoi confronti continua: a quanto risulta alla Verità, la parlamentare sarebbe ormai vicinissima all'addio. «In 72 ore», scrive la De Lorenzo su Facebook, «su Tirendiconto (il sito dove vengono pubblicati i dati sulle restituzioni, ndr) cambiano per ben tre volte i criteri per individuare i morosi elencati sulla schermata di accesso al sito. Quello che sta succedendo negli ultimi giorni è intollerabile. È ormai chiaro che i parlamentari sono soggetti agli sbalzi d'umore di Davide Casaleggio che, unico ad avere i dati di tutti gli iscritti al Movimento, i loro indirizzi mail, li utilizza per mettere alla gogna chi ricopre incarichi istituzionali tenendo fede al patto con gli elettori che prevede, tra le altre cose, la restituzione allo Stato, e non la donazione a soggetti privati, di una parte dello stipendio percepito. Tirendiconto è diventato il mezzo attraverso il quale mobbizzare chi pur essendo in regola con le restituzioni al microcredito e il versamento di 300 euro a Casaleggio per la piattaforma Rousseau, ha deciso di non sposare il pensiero comune e dichiararsi apertamente e liberamente promotore del No al referendum. Sarà una coincidenza che la dicitura sulla schermata di Tirendiconto è stata abilmente cambiata in data 14 settembre 2020 e contemporaneamente sono partite le mail ai presunti morosi? Sarà una coincidenza che dopo le polemiche generate dalla mail la schermata sia stata nuovamente cambiata? Poco importa», sottolinea la parlamentare, «il dado è tratto e il danno di immagine è stato fatto. La reputazione è un valore che si conquista sul campo lavorando una vita intera, ed è inaccettabile che la scorrettezza di qualcuno possa macchiarla con un click. Dopo aver dato il via alla gogna mediatica, qualcuno dovrà scusarsi».Parole durissime anche da parte della deputata Elisa Siragusa, che su Facebook si schiera al fianco della De Lorenzo: «Nel giro di tre giorni», scrive Elisa Siragusa, «il sito Tirendiconto ha cambiato la frase sulle scadenze delle restituzioni tre volte. Era già successo in passato qualcosa di simile. Frasi che cambiano o vengono tolte all'improvviso, con il sospetto di voler appositamente generare attenzione mediatica sui parlamentari, utilizzando Tirendiconto più come strumento per mobbizzare. Rina è tra quei parlamentari», aggiunge la Siragusa, «che sta continuando a fare le rendicontazioni, e versare al microcredito. Ma non va più bene: la restituzione al microcredito non viene accettata per la bollinatura. Ci siamo ridotti a questo: post Facebook e bollini verdi. La donazione di parte del proprio stipendio dovrebbe essere una scelta responsabile di ognuno di noi. È un valore, qualcosa di cui andar fieri», conclude amareggiata la deputata del M5s, «invece siamo riusciti a trasformare questo meraviglioso esempio in uno strumento di denigrazione».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)