2021-10-26
Presentata la prima stazione di servizio galleggiante per le navi a Lng
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È stato presentato martedì, presso il cantiere Rossetti Marino di Ravenna, il primo sistema autonomo di approvvigionamento di gas naturale liquido per le nuove navi a basso impatto ambientale. La struttura – messa a punto dal Gruppo Panfido della famiglia Calderan – ha avuto un costo complessivo di 40 milioni di euro: di questi, 9,5 milioni sono stati versati dall'Unione europea nell'ambito del progetto Poseidon Med II. Entrando maggiormente nel dettaglio tecnico, si tratta di una piattaforma, denominata Cargo Unit, che trasporta due giganteschi serbatoi LN: serbatoi che sono stati realizzati in Cina e Turchia. All'interno di questa struttura si incastra un rimorchiatore che entra di poppa nella piattaforma e fa scattare un meccanismo che lo trasforma in tutt'uno con la piattaforma stessa, garantendo quindi la massima flessibilità nelle operazioni di avvicinamento alla banchina dove, attraverso manichette, carica dal deposito costiero il gas liquido, trasformandosi a sua volta in un vero e proprio deposito galleggiante. Autopropulsa poi si avvicina alla nave (che può essere ormeggiata in banchina o teoricamente anche in rada) e pompa il gas nei serbatoi della nave. L'utilizzo integrato del rimorchiatore consente alla struttura di manovrare in massima sicurezza. La piattaforma ha una lunghezza di 109 metri per 26,7 di larghezza. Ha inoltre un pescaggio variabile fra i 3,7 e i 6 metri. I suoi serbatoi possono trasportare 50 metri cubi di Lng, oltre a 118 metri cubi di acqua e 278 metri cubi di fuel oil. Piattaforma e rimorchiatore inizieranno ad operare la prossima primavera. I vari oratori che hanno preso parte alla presentazione hanno tutti messo in luce la portata innovativa del sistema, focalizzando l'attenzione sullo sviluppo del settore marittimo in armonia con le esigenze di carattere ambientale. L'ammiraglio Piero Pellizzari ha sostenuto che il gas naturale liquido offre opportunità di lavoro, attira investimenti e garantisce innovazione in ricerca e sviluppo. Il Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale, Davide Rossi, ha invece messo l'accento sulla transizione ecologica, sottolineando il contributo europeo al sistema presentato. Siamak Jalali, Advisor per l'European Coordinator for the Motorways of the Sea, ha dal canto dichiarato che il settore del trasporto marittimo debba progressivamente entrare in un'ottica di sostenibilità, auspicandone anche la digitalizzazione. Una pozione, questa, che è stata ripresa anche da George Polychroniou, project manager di Poseidon Med II. Il presidente di Rimorchiatori Riuniti Panfido, Davide Calderan, ha parlato dell'attività della stessa Panfido. «Per noi», ha dichiarato, «l'impegno in questo settore dai contenuti così innovativi non rappresenta solo una nuova frontiera e un nuovo business, ma un impegno concreto frutto di una convinzione e di un impegno reale, per entrare non a parole ma con fatti nel mondo della sostenibilità ambientale». Tutto questo, mentre il Ceo di Rossetti Marino, Oscar Guerra, si è concentrato su gas naturale, energie rinnovabili e innovazione. «Per il nostro cantiere», ha detto, «si tratta di una sfida innovativa che intendiamo perseguire negli anni a venire, impegnando la nostra professionalità che affonda nella storia di Ravenna come grande capitale del know how nel campo dell'energia e in particolare del gas naturale». Sull'importanza del gas naturale si è espressa infine anche Patrizia Scarchilli che, in rappresentanza del Mise, ha ringraziato Panfido e Canteri Rossetti Marino. «L'evento di oggi è un evento molto importante», ha dichiarato.
Alberto Stefani (Imagoeconomica)
(Arma dei Carabinieri)
All'alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, con il supporto operativo dei militari dei Comandi Provinciali di Pescara, L’Aquila e Teramo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantacinquenne bengalese ed hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 19 persone, tutte gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati in materia di immigrazione clandestina, tentata estorsione e rapina.
I provvedimenti giudiziari sono stati emessi sulla base delle risultanze della complessa attività investigativa condotta dai militari del NIL di Chieti che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno fatto luce su un sodalizio criminale operante fin dal 2022 a Pescara e in altre località abruzzesi, con proiezioni in Puglia e Campania che, utilizzando in maniera fraudolenta il Decreto flussi, sono riusciti a far entrare in Italia diverse centinaia di cittadini extracomunitari provenienti prevalentemente dal Bangladesh, confezionando false proposte di lavoro per ottenere il visto d’ingresso in Italia ovvero falsificando gli stessi visti. L’associazione, oggi disarticolata, era strutturata su più livelli e si avvaleva di imprenditori compiacenti, disponibili a predisporre contratti di lavoro fittizi o società create in vista dei “click day” oltre che di di professionisti che curavano la documentazione necessaria per far risultare regolari le richieste di ingresso tramite i decreti flussi. Si servivano di intermediari, anche operanti in Bangladesh, incaricati di reclutare cittadini stranieri e di organizzarne l’arrivo in Italia, spesso dietro pagamento e con sistemazioni di fortuna.
I profitti illeciti derivanti dalla gestione delle pratiche migratorie sono stimati in oltre 3 milioni di euro, considerando che ciascuno degli stranieri fatti entrare irregolarmente in Italia versava somme consistenti. Non a caso alcuni indagati definivano il sistema una vera e propria «miniera».
Nel corso delle indagini nel luglio 2024, i Carabinieri del NIL di Chieti hanno eseguito un intervento a Pescara sorprendendo due imprenditori mentre consegnavano a cittadini stranieri documentazione falsa per l’ingresso in Italia dietro pagamento.
Lo straniero destinatario del provvedimento cautelare svolgeva funzioni di organizzazione e raccordo con l’estero, effettuando anche trasferte per individuare connazionali disponibili a entrare in Italia. In un episodio, per recuperare somme pretese, ha inoltre minacciato e aggredito un connazionale. Considerata la gravità e l’attualità delle esigenze cautelari, è stata disposta la custodia in carcere presso la Casa Circondariale di Pescara.
Nei confronti degli altri 19 indagati, pur sussistendo gravi indizi di colpevolezza, non vi è l’attualità delle esigenze cautelari.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, da anni, è impegnato nel fronteggiare su tutto il territorio nazionale il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, fenomeno strettamente collegato a quello dello sfruttamento lavorativo.
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