2021-02-17
Dal portafogli vuoto al conto da onorevole. I 5s non si schiodano
Danilo Toninelli, Fabiana Dadone, Barbara Lezzi e Roberto Fico (Ansa)
I pentastellati si sono attaccati alle poltrone. Lo dicono i loro cv: se prima erano squattrinati, oggi guadagnano fino a 98.000 euro.Costi quel che costi. La consegna è resistere, arrivare a fine legislatura anche se questo vuol dire rimangiarsi promesse e principi. I parlamentari M5s sono in fibrillazione non per gli impegni che li attendono con il premier, Mario Draghi, ma per quelle «teste calde» che minacciano di dire no alla fiducia. La vera sfida dei peones pentastellati non è salvare il Paese ma il proprio stipendio. Chi glielo va a dire al precario che prima di arrivare a Montecitorio viveva di lavoretti saltuari, che dovrà rinunciare a 15.000 euro al mese, all'insegnante che dovrà rimettersi in fila nelle graduatorie, allo studente che è balzato dal corso di laurea allo scranno dorato della Camera, all'avvocato che era senza studio e senza clienti. Tornare alla vita prima del Palazzo, per molti sarebbe un trauma. La maggior parte della ciurma grillina non supera i 40 anni e ha alle spalle zero o quasi esperienze lavorative. Certo non ha problemi Roberto Fico, che da reddito zero nel 2012 è arrivato alla presidenza della Camera e Luigi Di Maio, partito nullatenente, ora confermato alla Farnesina. Possono anche essere annoverati come un italico esempio di self made man. Così pure Giulia Grillo, ministro della Salute nel Conte I, classe 1975, laurea in medicina che comunque nel 2013, quando esordisce in Parlamento, dichiarava per il 2012 un reddito complessivo di 63.657 euro per poi arrivare a 93.278 euro nel 2019. Danilo Toninelli da assicuratore con un reddito nel 2012 di 46.996 euro, forse non si aspettava di diventare ministro dei Trasporti e dichiarare per il 2019 redditi per 95.332 euro. Barbara Lezzi da impiegata in una pmi con un reddito del 2012 di circa 20.000 euro, è diventata ministro del Sud nel 2018 e un reddito di 99.747 euro. Ma questi sono i numeri uno del Movimento che forse rischiano meno. Diverso il discorso per gli altri. Siamo andati a spulciare nell'elenco della truppa grillina e ci siamo resi conto che mettere in discussione Draghi non conviene a nessuno. Francesco D'Uva arriva in Parlamento a 26 anni, laurea in chimica e un lavoro occasionale estivo come consulente scientifico in chimica in una scuola. Per il 2012 dichiara un reddito di 3.302 euro. A ottobre 2019 diventa questore dell'ufficio di presidenza, e nel 2020 è a quota 94.412 euro.Elisa Tripodi, quando è eletta, a 32 anni, nel 2018, fa l'assicuratrice. Da 13.180 euro di reddito di attività nel 2017 ha fatto un balzo a 98.471 nel 2019.Marialuisa Faro, altra trentenne, mandava avanti un'agenzia di viaggi in Puglia. Reddito 2017 di circa 11.400 euro. Nella dichiarazione 2020 arriva a 102.925 euro. Luciano Cillis, agronomo, arriva alla Camera nel 2018 a 37 anni, senza dichiarazione dei redditi, ma nel 2020 è a 98.471 euro.Certo sarebbe dura tornare a insegnare per chi come Gianluca Vacca, dalla scuola secondaria inferiore a circa 25.000 euro è diventato sottosegretario ai Beni culturali e nel 2020 dichiara 95.843 euro. Mirella Liuzzi, prima di essere eletta, lavora per un ente di formazione a Matera e dichiara per il 2012 un reddito di 114 euro. In tasca una laurea magistrale in comunicazione. Nel Conte II diventa sottosegretario allo Sviluppo economico e ottiene la delega strategica delle Tlc. Porta a casa oltre 98.000 euro. Dalila Nesci si è fatta due legislature ed è tra le più accese filo Draghi. Sbarca alla Camera a 26 anni, nel 2013, zero redditi dichiarati. Nel 2020 arriva a un reddito complessivo di 98.746 euro. Paola Carinelli, un passato da impiegata in una ditta di spedizioni con un reddito di 42.741 euro. Arriva alla Camera nel 2013. Nel 2019 dichiara 121.594 euro.Simone Valente nel 2013 era uno studente, zero redditi. Nel governo Conte I diventa sottosegretario alla presidenza del Consiglio, nel 2019 dichiara 98.471 euro. Claudio Cominardi da operaio metalmeccanico con reddito di 11.855 euro a sottosegretario nel governo Conte I. E nel 2019 dichiara 97.300 euro.Federica Daga da impiegata con un reddito nel 2012 di 5.572 euro, quando viene eletta nel 2013 balza a 78.446 euro. Nel 2019 arriva a 98.471 euro. Il primo stipendio che Marta Grande percepisce è quello della Camera nel 2013. Nel 2012 aveva zero redditi. Confermata nel 2018, ha un reddito di 98.471 euro. Giuseppe D'Ambrosio ha un passato da fisioterapista, fa due legislature. Ha un reddito di 22.761 euro quando è eletto nel 2013 e nel 2019 arriva a 98.471 euro. Giuseppe L'Abbate, laurea in informatica, da zero redditi nel 2012, fa due legislature e nel 2019 diventa sottosegretario alle Politiche agricole. Ora dichiara 98.471 euro. Tiziana Ciprini ha un passato da dipendente pubblica, una laurea in psicologia del lavoro e quando viene eletta nel 2013 ha redditi per 23.000 euro. Nella seconda legislatura arriva a oltre 96.000 euro. Arianna Spessotto ha un laurea in economia e prima dell'elezione nel 2013 ha fatto alcuni stage in azienda, ma senza essere assunta, e poi la commessa. Dichiarava redditi per 10.164 euro. «Devo ancora realizzare», dice, quando varca Montecitorio. Fa due legislature e nel 2019 è a quota 98.471 euro. Fabiana Dadone sbarca alla Camera che è praticante avvocato, zero redditi nel 2012. Il primo stipendio di Montecitorio è di 78.229 euro. È alla seconda legislatura a 98.471 euro. Raffaele Bruno faceva l'autore e il regista teatrale e nel 2017 ha un reddito di 53.000 euro. Ora è a circa 94.000 euro.Pasquale Maglione, laurea in scienze, è insegnante. Nel 2017, prima dell'elezione, ha redditi per 9.852 euro. Ora supera i 98.000 euro.Anna Bilotti, laurea in legge, fa la libera professionista e dichiara un reddito di 8.553 euro, quando nel 2018 entra a Montecitorio e in un paio d'anni è a più di 98.000 euro.Francesco Berti è una new entry del 2018. Ha 28 anni, laurea in legge, ha lavorato per circa un anno alla Fondazione Teatro di Livorno percependo 4.500 euro. Nel giro di un anno arriva a 98.471 euro.Sergio Battelli fa parte della prima tornata di nomine. Ha la licenza media e nel 2012 è dipendente di un'attività commerciale con un reddito di circa 16.000 euro; ora supera i 98.000 euro. Massimo Enrico Baroni è psicologo, quarantenne, quando è eletto nel 2013. Aveva un reddito di 22.482 euro, ora supera i 98.000 euro.Vittoria Baldino ha 30 anni quando nel 2018 è eletta. È avvocato e il suo reddito non arriva a 5.000 euro (4.698 euro). In un paio d'anni «arrotonda» a 98.471 euro. Giovanni Vianello quando entra a Montecitorio nel 2018 ha un reddito di 13.504 euro. Lavorava come cameriere e nei call center. Nel 2020 dichiara 98.4721 euro. Andrea Vallascas, due legislature, era ingegnere edile e nel 2012 aveva redditi per 8.263 euro. Nel 2020 dichiara più di 98.000 euro. Adriano Varrica da 13.094 euro pre elezione 2018, come lavoratore dipendente con laurea magistrale in economia, ora è a oltre 98.000 euro.Alessio Mattia Villarosa, eletto nel 2013 a 33 anni, lavorava nel commercio con redditi per 3.462 euro. In un anno balza a 82.266 euro. Confermato nel 2018 diventa sottosegretario per l'Economia e ora dichiara 99.000 euro.Stefano Vignaroli, da 37.537 euro come impiegato Rai tecnico delle comunicazioni nel 2012, ora viaggia sui 95.219 euro come ultima dichiarazione dei redditi. Luciano Cantone debutta nel 2018 a 30 anni. Da dipendente d'azienda con circa 41.000 euro di reddito, ora dichiara più del doppio.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
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