2023-09-13
Il pm che grazia lo straniero violento scaricato dal suo capo: «Relativismo»
Il procuratore di Brescia Francesco Prete (Imagoeconomica)
Con un annuncio senza precedenti, il procuratore di Brescia prende le distanze dal collega che voleva fare assolvere un marito orco bengalese per ragioni «culturali»: «Noi seguiamo solamente le nostre leggi».Dopo l’esplosione delle polemiche, Antonio Bassolino, il pm della Procura di Brescia che ha chiesto l’assoluzione di un cittadino del Bangladesh accusato di aver maltrattato la moglie, sostenendo che l’imputato avrebbe agito «in base alla propria cultura e non per la volontà di sottomettere», è isolato. Ieri, con una mossa forse senza precedenti, il procuratore di Brescia Francesco Prete, ha preso pubblicamente le distanze dal magistrato in forza al suo ufficio con una nota diffusa alle agenzie di stampa. La Procura di Brescia, si legge, «ripudia qualunque forma di relativismo giuridico» e «non ammette scriminanti estranee alla nostra legge». Il procuratore ha anche ricordato la fermezza del suo ufficio nel «perseguire la violenza, morale e materiale, di chiunque, a prescindere da qualsiasi riferimento “culturale”, nei confronti delle donne». Infine l’affondo diretto contro il sostituto in forza alla Procura di Brescia: «In base alle norme del codice di procedura penale» il pm «esercita le sue funzioni con piena autonomia» e quindi le sue conclusioni «non possono essere attribuite all’ufficio nella sua interezza, ma solo al magistrato che svolge le funzioni in udienza». A memoria d’uomo non si era mai visto un procuratore capo prendere pubblicamente le distanze dall’arringa di un pm della «sua» Procura, prima ancora che la sentenza (prevista per il mese di ottobre), sia stata emessa dal giudice. Prete si è anche mostrato tranquillo rispetto alle richieste di ispezioni ministeriali piovute addosso al suo ufficio negli ultimi due giorni, dopo che la vicenda era diventata di dominio pubblico. «Le richieste di ispezioni ministeriali tese a verificare tale assunto», ha concluso il procuratore, «ci lasciano assolutamente tranquilli, essendo tutti i magistrati dell’ufficio sicuri di avere sempre agito nel rispetto della legalità, secondo i parametri fornitici dalla Costituzione e dalla legge».Come detto, la vicenda riguarda una coppia originaria del Bangladesh. Nel 2019 la donna, ventisettenne cittadina italiana di origine bengalese, ha denunciato il marito per maltrattamenti. Il racconto affidato ai media della presunta vittima, è straziante: «Da quando avevo quattro anni ho vissuto a Brescia e nel 2013, dopo la morte di mio padre, i miei zii mi hanno costretta a sposare un cugino a cui sono stata venduta per 5.000 euro. Avevo 17 anni, studiavo alle superiori, oppormi non è servito. Dopo il matrimonio siamo tornati in Italia, in casa di mia mamma fino alla nascita della prima figlia. Poi siamo andati a vivere da soli. Non potevo dire nulla, altrimenti ricevevo urla, insulti e botte. Con la bimba di circa un anno e mezzo mi ha portato in Bangladesh per una vacanza. Lui è tornato in Italia e mi ha costretto a restare là. Nel frattempo ho scoperto di aspettare la seconda figlia. Mi diceva che nessuno mi avrebbe voluta con due figli. Così con le botte, gli insulti. Ero una schiava». Ma già al termine delle indagini preliminari la Procura di Brescia aveva però chiesto l’archiviazione, venendo però sconfessata dal gip che aveva ordinato l’imputazione coatta. Adesso arriva la richiesta assoluzione dell’uomo, perché - scrive il pm nelle conclusioni depositate dalle parti - «i contegni di compressione delle libertà morali e materiali della parte offesa da parte dell’odierno imputato sono il frutto dell’impianto culturale e non della sua coscienza e volontà di annichilire e svilire la coniuge per conseguire la supremazia sulla medesima, atteso che la disparità tra l’uomo e la donna è un portato della sua cultura che la medesima parte offesa aveva persino accettato in origine».Anche ieri, almeno fino a quando le parole di Prete non sono state rese note, la polemica politica era ad alto livello. Addirittura, per il senatore forzista Maurizio Gasparri, che ha annunciato che intende chiedere al Guardasigilli Carlo Nordio di disporre un’ispezione ministeriale, «questa persona va cacciata oggi stesso della magistratura». La deputata della Lega ed ex magistrato della Corte di Cassazione Simonetta Matone si è invece detta «inorridita», raccontando poi che lei stessa «in anni lontani» aveva «dovuto subire questi abomini intellettuali con cui mi si diceva per esempio che i bambini rom non potevano essere allontanati da situazioni violente e di degrado perché i genitori non avrebbero “capito la violenza monitoria del provvedimento”». Dopo l’uscita della nota del procuratore Prete però i toni sono rapidamente mutati. Per l’eurodeputata leghista Gianna Gancia, «bene ha fatto la Procura di Brescia a prendere pubblicamente le distanze dalla richiesta di assoluzione di un uomo di origini bengalesi, accusato dalla moglie di violenza fisica e psicologica».Parole simili a quelle della senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli: «Bene ha fatto il procuratore della Repubblica di Brescia, Francesco Prete, a prendere le distanze precisando che la Procura della Repubblica “ripudia qualunque forma di relativismo giuridico” e “non ammette scriminanti estranee alla nostra legge”».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.