2020-12-31
Piuttosto che questi ricatti morali, è meglio l’obbligo
Il governo minaccia di rendere la vita impossibile a chi rifiuterà il siero. E io lo sfido: si prenda la responsabilità di costringerci.Caro direttore, stavolta non sono d'accordo con te. Sono infatti arrivato alla conclusione che rendere il vaccino obbligatorio non sarebbe affatto sciocco o pericoloso. O, per lo meno, sarebbe meno sciocco e pericoloso di tutto quello che stiamo leggendo e ascoltando in queste ore: il patentino, l'obbligo morale, il licenziamento per chi si oppone, la caccia ai reprobi, le punizioni morali e magari corporali, la messa all'indice dei dubbiosi, le preghiere laiche al popolo No Vax e la parata di Vip, dai politici a Lino Banfi, dai virologi a Pippo Baudo, che si fanno iniettare la dose a favor di telecamera per convincere l'auditel del popolo bue che è cosa buona e giusta. Un teatrino che rigurgita melassa e ipocrisia, messo su soltanto per nascondere la cruda realtà. E cioè che il vaccino non si può rendere obbligatorio perché: a) se lo si rende obbligatorio poi bisogna essere in grado di somministrarlo a tutti; b) se lo si rende obbligatorio poi bisogna ripagare eventuali danni provocati dalla sostanza inoculata.Sappiamo tutti benissimo che il nostro governo non è in grado di fare nessuna delle due cose. Per quanto riguarda la seconda, abbiamo pubblicato due giorni fa sulla Verità una documentata inchiesta al riguardo: da quel poco che trapela sui contratti segretati, le aziende farmaceutiche si sono messe al riparo dal rischio di eventuali danni. Questi ultimi, dunque, ricadrebbero sugli Stati. E l'Italia, al momento, non ha previsto né accantonato somme all'uopo. Per quanto riguarda la prima questione, beh, che dobbiamo aggiungere a quello che raccontiamo ogni giorno? È evidente: quest'estate, mentre la Germania pensava ai vaccini, il nostro ineffabile Domenico Arcuri pensava ai banchi a rotelle. E così siamo arrivati all'ora X senza il personale necessario (il bando per medici e infermieri, pubblicato solo l'11 dicembre, è scaduto due giorni fa ma era pure sbagliato); senza frigoriferi, senza siringhe e soprattutto senza le dosi necessarie. Particolare, quest'ultimo, non del tutto irrilevante, non ti pare, caro direttore?Ogni giorno leggo lenzuolate di giornali contro gli italiani che non si vogliono vaccinare, contro gli operatori sanitari che non si vogliono vaccinare (saranno due gatti, ma vengono trattati come se fossero la maggioranza), contro i medici che non si vogliono vaccinare (sono meno dello 0,00025 del totale), come se davvero il problema fossero quelli che non si vogliono vaccinare. Mentre il vero problema è (e sarà) quelli che non si possono vaccinare. Le parole di ieri di Giuseppe Conte confermano che siamo di fronte all'ennesima manovra diversiva. Esattamente come è successo con gli albergatori: non vi costringiamo a chiudere, hanno detto, state pure aperti, se poi non lavorate è colpa vostra, non vi dobbiamo pagare il ristoro. Stessa tecnica per i vaccini: non vi costringiamo a vaccinarvi, dicono, scegliete voi, se poi vi ammalate è colpa vostra. Non vogliono rispondere dei danni provocati dai loro atti, né per i vaccini che faranno né per quelli che non faranno. Troppo comodo, no? Si stanno già preparando la via di fuga, il classico scarico delle responsabilità. Lasciamo scegliere gli italiani, dicono. Noi facciamo di tutto per convincerli, Pippo Baudo e preghiere laiche comprese, ma la decisione è loro. La responsabilità, di conseguenza, pure. Trovo questo modo di procedere tartufesco e insopportabile. E perciò, pur essendo pieno di dubbi sui farmaci e su chi li produce, ho deciso: sono a favore dell'obbligatorietà. Mi parrebbe più giusto e più dignitoso, infatti, che il Parlamento votasse una legge (si badi bene: legge e Parlamento, non dpcm di Conte) con cui lo Stato si prende virilmente le sue responsabilità. Pensano che per salvarci dalla pandemia sia necessario il vaccino? Bene: allora costringano tutti a vaccinarsi. Punto. Tu, caro direttore, sei preoccupato perché non tutte le persone sono uguali e hai ragione. Ma è facile ovviare: la legge, infatti, può prevedere possibilità di esenzioni sulla base di accurate documentazioni mediche. E, in ogni caso, deve prevedere robusti risarcimenti per chi, nonostante le cautele o per ragioni imprevedibili, subirà dei danni. Ma basta, per favore, basta con il minuetto dell'obbligo morale o con l'ipocrisia del patentino, la cui idea stessa, in sé, dimostra che quanto scritto fin qui non sia poi così campato in aria. Non ti sfuggirà infatti caro direttore, che non rendere obbligatorio il vaccino ma impedire in pratica di vivere a chi non lo fa, non ha senso. O meglio ha solo un senso: gettare fumo negli occhi. E scaricarsi dalle responsabilità. Resta l'ultimo punto, quello delle libertà costituzionali. Hai ragione a citare la Carta fondamentale, ma l'articolo 32 dice per l'appunto che «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento se non per disposizioni di legge». Il che significa, per l'appunto, che una legge lo può fare. Del resto tu, io e milioni di italiani da bambini siamo stati vaccinati contro la poliomelite, il tetano, il vaiolo. Molti di noi portano ancora sul braccio il segno di quell'operazione obbligatoria: perché ciò che potemmo fare allora non si può ripetere oggi? È forse cambiata nel frattempo la Costituzione? Sarebbe paradossale. Per contrastare la pandemia abbiamo accettato negli ultimi dieci mesi le violazioni di tutte le libertà tutelate costituzionalmente: l'abolizione della libertà di muoverci, della libertà di lavorare, della libertà di abbracciare i nostri cari, della libertà di fare impresa, della libertà di riunirci, della libertà di pregare; abbiamo accettato di andare in giro imbavagliati dalle mascherine, abbiamo accettato la distruzione delle nostre famiglie e della nostra economia; abbiamo accettato di essere rinchiusi in casa e di circolare con la giustificazione anche per andare a far pisciare il cane. E adesso ci impuntiamo proprio sulla libertà di non farci vaccinare? Ma ti pare? Abbiamo subito privazioni assurde, perché ci dicevano che da quelle dipendeva la nostra salvezza, anche se non era vero. E ora che arriva il vaccino, da cui la salvezza potrebbe arrivare davvero, alziamo le barricate? Solo perché così conviene a chi non vuol assumersi le sue responsabilità? Senza capire che, ancora una volta, ci stiamo facendo prendere per i fondelli? No, caro direttore, scusami. Ma questa volta non ci sto.
Jose Mourinho (Getty Images)