2023-11-04
Chigi tiene per sé le chiavi del Piano Mattei
Giovanbattista Fazzolari (Ansa)
Ok al decreto per avviare la cooperazione con l’Africa. Definita la composizione della cabina di regia.«Il più significativo progetto a livello geopolitico del governo». Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non lesina soddisfazione, al termine del Consiglio dei ministri di ieri, per l’approvazione del dl sul cosiddetto Piano Mattei, l’insieme di iniziative di sostegno e di cooperazione con gli Stati africani che, nelle intenzioni dell’esecutivo, dovrebbero restituire all’Italia un ruolo da protagonista nello scenario mediterraneo. Un’iniziativa ambiziosa, annunciata sia in campagna elettorale sia al momento dell’insediamento dal premier, che ha come obiettivo principale dichiarato quello di contrastare a monte il fenomeno dell’immigrazione illegale di massa dal continente africano. Un piano, quello che si richiama alla visione dello storico dirigente dell’Eni Enrico Mattei, dettato anche dalla amara constatazione che il nostro Paese non può contare sulla solidarietà degli altri Paesi europei nella difesa dei confini esterni dell’Ue e nella redistribuzione dei migranti approdati sulle nostre coste.Ma al di là degli obiettivi, il decreto approvato ieri agisce su un aspetto decisamente rilevante, e cioè la governance: dal quadro delineato nel testo licenziato ieri dalla riunione dell’esecutivo, infatti, emerge che le «chiavi» del Piano Mattei (che sarà di durata quadriennale) saranno saldamente nelle mani di Palazzo Chigi, visto che si prevede espressamente che la cabina di regia sarà presieduta dal presidente del Consiglio, e che la struttura di missione che dovrà supportare la cabina di regia nella propria azione sarà anch’essa costituita in seno alla presidenza del Consiglio. Interpellata dai giornalisti nel corso della conferenza stampa che ha seguito il Consiglio dei ministri su chi sarà posto alla guida della struttura di missione, Giorgia Meloni ha risposto che «ci sono alcuni orientamenti ma è una cosa che non abbiamo definito e mi riservo di aggiornarvi in un secondo momento». Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, verosimilmente anticipando (o magari cercando di indirizzare) la scelta del premier, si è sbilanciato, affermando che la struttura «sarà guidata da un diplomatico», cosa probabile ma non ancora certa. Intanto, il dl ha disegnato l’organigramma della cabina di regia: come detto, questa sarà presieduta dal presidente del Consiglio e composta dal ministro degli Esteri (con funzioni di vicepresidente), dagli altri ministri, dai viceministri degli Esteri, delle Imprese e del Made in Italy, dal presidente della Conferenza delle Regioni, dal direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, dai presidenti dell’Ice, di Cassa depositi e prestiti, di Sace, Simest, nonché da «rappresentanti di imprese a partecipazione pubblica, delle università, della società civile e del terzo settore, di enti pubblici e privati». Il compito della cabina di regia del Piano Mattei - si legge nei sette articoli del decreto - è, tra le altre cose, quello di coordinare «le attività di collaborazione tra Italia e Stati del continente africano, monitorare l’attuazione del Piano, approvare la relazione annuale al Parlamento; promuovere iniziative finalizzate all’accesso a risorse messe a disposizione dall’Unione europea e da organizzazioni e soggetti internazionali, anche di natura bancaria». «È una piattaforma programmatica», ha spiegato Meloni, «sulla quale costruire un partenariato equo, paritario con le nazioni africane, trasformando le crisi anche in una possibile occasione di centralità, per guardare lontano e immaginare progetti di lungo termine». Progetti che riguarderanno principalmente cooperazione allo sviluppo, promozione delle esportazioni e degli investimenti, istruzione, formazione, ricerca, innovazione, salute e agricoltura, ma soprattutto «prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare e gestione dei flussi migratori legali». A questo proposito, Meloni ha ricordato che i prossimi 28 e 29 gennaio si terrà la Conferenza Italia-Africa, inizialmente prevista per inizio novembre.
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