2023-07-04
Per sbloccare l’accordo sul grano l’Ue «grazierà» una banca sanzionata
Una filiale di un istituto russo verrebbe collegata al sistema Swift per i pagamenti. Dmitry Medvedev: «Apocalisse nucleare è probabile».L’accordo sul grano scadrà ancora una volta il 18 luglio. Ancora una volta si cercano le condizioni per andare avanti e garantire la fornitura del prezioso cereale. Circa un mese fa detto il presidente russo Vladimir Putin aveva detto: «Stiamo considerando di ritirarci da questo accordo sul grano. Molte condizioni che dovevano essere applicate non sono state soddisfatte». Ieri il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, è tornato sull’argomento spiegando che non c’è molta speranza di successo per i negoziati sulla proroga dell’accordo sull’export del grano dall’Ucraina attraverso il Mar Nero. Insomma, intorno a questo accordo persiste una trattativa continua. E adesso l’Unione europea sta prendendo in considerazione una proposta per consentire alla Russian Agricultural Bank, soggetta a sanzioni, di «isolare» una filiale che si ricollegherebbe al sistema di pagamenti internazionali. A riportarlo il Financial Times che aggiunge: «La nuova filiale sarebbe autorizzata a utilizzare il sistema di messaggistica finanziaria globale Swift, che è stato chiuso alle maggiori banche russe all’inizio dell’invasione dell’Ucraina lo scorso anno». La scorciatoia, spiega il Ft, «è stato discusso dai leader dell’Ue in un vertice a Bruxelles la scorsa settimana, come potenziale mezzo per convincere Mosca a estendere l’accordo sul Mar Nero oltre la data di scadenza del 17 luglio».La guerra è ancora in corso, ma già si pongono le basi per mettere in piedi un possibile tribunale per giudicare i crimini compiuti dalla leadership di Mosca. Un ufficio internazionale ha aperto ieri all’Aja: si chiama Centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione (Icpa) e ne fanno parte procuratori di Kiev, dell’Unione europea, degli Stati Uniti e del Tribunale penale internazionale. L’ufficio avrà il compito di indagare e raccogliere prove. Si tratta di un'iniziativa che ha carattere provvisorio. L’obiettivo è la creazione di un Tribunale speciale che potrebbe consegnare alla giustizia i funzionari del Cremlino per aver iniziato la guerra in Ucraina. «L’istituzione dell’Icpa è un chiaro segnale al mondo che il divieto dell’uso della forza continua ad essere il fondamento del nostro ordine internazionale basato sulle regole e che coloro che lo violano saranno ritenuti responsabili» così ieri in conferenza stampa il commissario per la giustizia dell’Unione europea Didier Reynders. Durante la stessa conferenza stampa è intervenuto anche il procuratore generale dell’Ucraina Andriy Kostin: «L’Ucraina ratificherà lo statuto di Roma e diventerà parte della famiglia dei Paesi della Corte Penale Internazionale al più presto, dobbiamo solo aspettare che il Parlamento ucraino confermi la ratifica». Infine ha concluso: «L’attuale presidente, primo ministro e ministro degli affari esteri della Federazione Russa devono essere tra gli imputati del processo sul reato di aggressione della Russia contro l’Ucraina. È necessario per far sì che questo caso, ed il tribunale che se ne occupa, siano credibili a livello internazionale». Sul campo la tensione è tutta spostata nell’area di Zaporizhzhia. Occhi puntati sulla centrale nucleare perché «è stata ricollegata alla sua unica linea elettrica di riserva disponibile a quattro mesi dai danni subiti, ma la situazione energetica del sito rimane estremamente vulnerabile durante il conflitto militare in corso». A dirlo il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Maria Grossi. Nel frattempo, 100 dipendenti sono stati evacuati, mentre ci si attendeva lo sgombero delle truppe russe dal sito, cosa che però non è avvenuta ancora. Questo non tranquillizza le autorità ucraine circa la probabilità di un eventuale attacco terroristico perché, come ha ricordato il funzionario «anche quando i russi hanno fatto saltare la diga di Nova Kakhovka (non esiste una versione ufficiale dell’accaduto, ndr) fecero morire soldati russi che erano sul posto». «Un’apocalisse nucleare non è solo possibile, ma anche abbastanza probabile» è l’ennesima minaccia velata pubblicata sui social dal vicepresidente del consiglio russo di sicurezza Dmitry Medvedev. Due le ragioni: «Lo scontro è peggiore rispetto a quello della crisi dei missili di Cuba, i nostri avversari hanno deciso di sconfiggere la più grande potenza nucleare: la Russia. Sono degli idioti squattrinati ». La seconda ragione, secondo Medvedev, «è piuttosto banale: le armi nucleari sono già state utilizzate da qualcuno, il che significa che non sono un tabù». Una guerra che quindi non dà nessun segnale di soluzione, anzi. L’escalation è ormai costante e nessuno si sogna di fare passi indietro. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto: «La guerra non finirà finché la Russia sarà occupata». A proposito di territori occupati, Mosca a settembre terrà le elezioni locali in quattro regioni annesse: le Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk e le regioni di Zaporizhzhia e Kherson. Gli elettori eleggeranno i governatori locali e altri funzionari, la data fissata è quella del 10 settembre. Nello stesso mese si terranno altre 41 elezioni regionali per eleggere governatori, membri delle assemblee legislative o entrambi in tutta la Russia.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)