
I 5 stelle sostengono di essere stati «sabotati» ma in realtà hanno sbagliato sulle coperture.Federica Picchi, la manager che ha portato nei nostri cinema il film politicamente scorretto «Cristiada», si candida con Fdi: «Mi batto per la vita».Sull'ultimo battibecco tra 5 stelle e Lega c'è una verità inconfessabile, che siamo in grado di rivelare. Stiamo parlando dell'attacco di Luigi Di Maio al ministro per la Famiglia, in quota Carroccio, Lorenzo Fontana. Il leader pentastellato lo ha accusato di boicottare il decreto sulla famiglia, insomma secondo lui il ministro per la Famiglia, abdicando alla sua missione, non vorrebbe aiutare le famiglie italiane. Perché mai? Per fare dispetto al M5s, secondo la lettura del vicepremier grillino: «Mi prendo anche gli attacchi e gli insulti», scrive su Facebook, «ma se qualcuno blocca un provvedimento che punta a stanziare 1 primo miliardo per le famiglie solo per il gusto di aggredire il M5s non ci sto. Vedo ostruzionismo». Parole pesanti a cui seguono quelle delle truppe pentastellate, obiettivo sempre Fontana, considerato un nemico «dalle idee medioevali» dai tempi di Verona: «Lo staff del ministro nel corso del preconsiglio (di venerdì, ndr) ha sabotato il decreto famiglia portato da Di Maio e concordato con il Forum delle Famiglie. Siamo sconcertati. La Lega pur di racimolare qualche consenso e fare titolo colpisce tutte le famiglie italiane». Ma la realtà, come spesso accade, è un'altra: non esiste un tesoretto da un miliardo da investire in soccorso dei nuclei familiari, tradizionali o arcobaleno che siano. Tale presunto miliardo, che deriverebbe dal risparmio sul reddito di cittadinanza, è un'invenzione, o forse un errore di calcolo, dei pentastellati e del neo presidente dell'Inps, Pasquale Tridico. Vero è che le richieste per il reddito di cittadinanza sono meno del previsto, ma non si tratta di un risparmio disponibile bensì di un indebitamento minore.Non c'è nessun tesoretto, come ha spiegato sulla Verità qualche giorno fa Claudio Antonelli: «Quel miliardo di minore spesa non sono soldi risparmiati. Perché è un miliardo che non esiste da alcuna parte. Nella stesura della manovra di bilancio 2019, i fondi destinati alla copertura dei costi del Rdc», scrive il nostro caporedattore, «sono indicati fino a una cifra massima di 9,1 miliardi compresi già i fondi destinati alla riforma dei centri per l'impiego. L'intera cifra è a deficit e al momento dell'approvazione del documento di bilancio, per volontà del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, è stata inserita una clausola di salvaguardia. In caso di minore spesa, la percentuale di deficit si sarebbe ridotta di pari passo».Per cui non è in atto nessun «sabotaggio», semplicemente parliamo di denaro che non è in cassa. Questo sarebbe il motivo che ha spinto Di Maio a scagliarsi contro Fontana: non ammettere di avere sbagliato i conti, illuso gli italiani, e scaricare sull'alleato di governo la colpa. Il sospetto è che si tratti di una trovata per giustificare il naufragio di un'altra trovata a fine elettorale e uscire così dall'impasse. Infatti Fontana non ci sta, anche perché, come risulta alla Verità, nel corso del già citato preconsiglio di venerdì sono stati gli stessi tecnici del Mef ad avvertire che le risorse non ci sono: «Leggo dal documento della Ragioneria dello Stato che il decreto che ha presentato Di Maio», spiega il responsabile per la Famiglia, «e sul quale ha scatenato forti accuse nei miei confronti e della Lega, non avrebbe le coperture. Mi spiace notare che da diverso tempo il vicepremier Di Maio dice menzogne nei miei riguardi e nei confronti dei miei collaboratori». Il ministro poi affonda la lama: «Gli ricordo che la menzogna è un atto di corruzione morale, indice di una predisposizione alla disonestà. Di Maio non si prenda gioco di temi seri come la famiglia, che ha capito da poco essere composta da una mamma e un papà, e il calo demografico. Argomenti di cui Di Maio ha iniziato a occuparsi una settimana fa e in campagna elettorale».Pur ammettendo la buona fede del M5s, un errore c'è stato. Come dimostra, usando un linguaggio tecnico, il parere della Ragioneria di Stato: «Sulle coperture per il decreto famiglia esistono criticità in quanto il Fondo per la natalità è finalizzato a utilizzare risorse - derivanti da reddito di cittadinanza - nell'anno corrente ma, ai fini della competenza di bilancio, innesca uno sconto che ricade sul bilancio dell'anno successivo». In sostanza è quanto aveva anticipato il nostro giornale. Quindi, per le famiglie cosa si farà? Di certo non servono proclami che durano il tempo della campagna elettorale, come ancora sottolinea il ministro Fontana: «Ho indicato al governo come dare, in tempi ragionevoli e certi, maggiore sostegno a madri e padri». <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/per-il-decreto-i-grillini-si-nascondono-dietro-1-miliardo-di-euro-che-non-ce-2637496393.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="dalla-bocconi-alle-europee-ispirata-dalla-mia-fede" data-post-id="2637496393" data-published-at="1758189414" data-use-pagination="False"> «Dalla Bocconi alle europee, ispirata dalla mia fede» Forse i lettori più «fedeli» di questo quotidiano ricorderanno il suo nome: compariva sul numero uno de La Verità, in prima pagina. Intervistata, allora, per aver avuto il coraggio di portare in Italia il film censurato Cristiada, Federica Picchi è oggi, molti mesi dopo, candidata alle Europee del 26 maggio con Giorgia Meloni, nelle circoscrizioni di centro e nord ovest. Dopo il cinema impegnato questa candidatura, inaspettata per molti versi, per altri fortemente stimolata dai movimenti pro vita e italiani: perché? «Come nella mia esperienza di piccolo imprenditore, per raggiungere un traguardo di crescita devo perseguire quell'obiettivo da più strade, così come cittadino, la difesa di valori per me sacri come la tutela della vita - dal concepimento alla morte naturale - la tutela della famiglia come centro fondante della società, la tutela della dignità del lavoro e della libertà educativa, deve essere portata avanti da più posizioni». Qualcosa di lei… «Credo fermamente che la cultura sia la base di crescita di una società sana ed equilibrata, per questo motivo, dopo gli studi economici in Bocconi e alla Georgetown University di Washington DC e vari anni di Banca d'affari a Londra e New York, ho deciso di fondare Dominus production, per la diffusione di modelli di virtù umana per i più giovani. L'emergenza sociale dovuta ad una politica che sempre più si distacca dai valori sacri e fondanti di ogni democrazia, mi ha spinto ad accettare la proposta di candidatura per Fratelli d'Italia». Un'altra conversione, dopo il ritorno alla fede? «Ho trovato la fede e incontrato la bellezza della figura – anche storica - di Cristo a seguito del tumore di mia madre. Questa è stata una conversione vera, per cui ho intrapreso un cammino che durerà tutta la mia vita. La scelta politica non è una conversione, ma è una conseguenza: quando si crede in qualcosa di più grande si devono mettere da parte sicurezze e comodità (anche conquistate con fatica!) per mettersi a servizio di nuovi obiettivi. È ora che i laici si diano da fare in prima persona. Tanti amici come me si stanno impegnando, negli ultimi anni, in politica . Ci muove lo stesso amore per la vita, la famiglia, la comunità, il lavoro… E poi io sono una donna...». E quindi? «Anzitutto mi sovviene il messaggio di Pio XII, che appoggiò il voto alle donne, nel 1945, dichiarando: “La vostra ora è sonata, donne e giovani cattoliche; la vita pubblica ha bisogno di voi!". Il Papa sapeva che le donne avrebbero votato contro il comunismo, per la famiglia e la libertà. Noi donne siamo naturalmente “conservatrici", perché siamo chiamate a conservare e proteggere la vita. Devo dire, inoltre, che sono attratta dal coraggio, dalla coerenza e dalla logica di Giorgia Meloni, e nello stesso tempo non mi sento affatto rappresentata, da Laura Boldrini o Alessandra Moretti. Queste sedicenti femministe, che stanno lanciando pessimi messaggi alle giovani donne italiane, mi stimolano a dare un contributo diverso». Quale? «Quello propriamente femminile. Le donne non devono travestirsi da uomini. Régine Pernoud scriveva che “copiare i maschi è un buon esercizio scolastico, ma non ne sono mai venuti capolavori". Lei, come storica, era specializzata soprattutto sulla vita di Giovanna d'Arco e di tante altre grandi figure femminili “al tempo delle cattedrali" e sottolineava quanto le donne avessero contribuito in mille modi, anche politicamente, alla nascita ed al fiorire della cristianità. Anche in politica possiamo portare la tendenza femminile al sociale, alla difesa dei deboli, alla cura». Per questo ha organizzato un flash mob davanti all'ambasciata francese in difesa di Vincent Lambert? «Certo! Ho vissuto intensamente le vicende di Alfie, Charlie… Ho vissuto la sofferenza per la loro morte e la gioia di sentirmi parte di un popolo che ancora lotta, ama e spera. Oggi si parla sempre di diritto alla morte, io mi voglio battere per il diritto alla vita».
Ansa
Leone XIV torna a invocare il cessate il fuoco nella Striscia e il rilascio dei rapiti: «Dio ha comandato di non uccidere». L’Ue annuncia sanzioni contro Israele, ma per i provvedimenti più severi servirà l’ok del Consiglio. Decisive Germania e Italia.
(IStock)
Prima di rimettere in circolazione il maliano di San Zenone, la giudice progressista «graziò» un altro straniero che abusava della moglie. Dopo 40 giorni fece retromarcia.
Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Roma che aveva censurato il manifesto con la foto di un feto. L’ennesimo blitz liberticida dei progressisti, che però sbraitano contro l’intolleranza di Meloni e Trump.