2021-05-18
Per i tifosi del bavaglio la menzogna è verità
Il cuore di quest'inutile e pericolosa legge è lo spirito illiberale e liberticida di chi vuole imporre la dittatura del pensiero unico. Una realtà contraffatta e distorta che lascerà vittime lungo la strada della sua follia. E che a volte si manifesta con intolleranza.Paul Joseph Goebbels fu ministro dell'Istruzione e della propaganda dal 1933 alla caduta del Terzo Reich. L'incarico che ricevette direttamente dal Führer fu costruire la strategia comunicativa attraverso la quale convincere 80 milioni di tedeschi all'ideologia del primato della razza ariana e del gravissimo danno che gli ebrei stavano arrecando alla Germania. Goebbels è stato un criminale, ma non era affatto uno sprovveduto: scrisse un «decalogo» di norme inerenti la comunicazione il cui filo rosso era «martellante informazione che convinca della realtà che noi vogliamo che sia». Detto in parole semplici: costruire una montagna di menzogne utili a raggiungere il nostro scopo. La verità? Un orpello «sciocco» e imbarazzante di cui liberarsi senza indugio. Alla luce della storia e della mostruosità della «Endlosung der Judenfrage» (Soluzione finale degli ebrei) purtroppo non si può dire che non fu efficace! Questo orribile evento storico dimostra il ruolo decisivo che l'informazione ha nel plasmare il cervello e le coscienze della gente: l'essere umano può essere manipolato a tal punto da ritenere reale (e magari anche giusto) ciò che nella concretezza dei fatti proprio non lo è. È come guardare le cose con un paio di occhiali a lenti distorsive o farsi un giretto in uno di quegli stand dei parchi gioco con gli specchi deformanti: l'assurdo, l'illogico, il falso divengono realtà. La menzogna diventa verità. Ora andiamo alla cronaca di questi giorni per scoprire che - mutate le condizioni storiche - la strategia manipolante si ripete e dilaga. Salvo qualche rara e virtuosa eccezione, come questo giornale La Verità, è sufficiente prendere in mano un quotidiano che racconta della manifestazione di Milano di contrasto al ddl Zan: un drappello di violenti «omofobi» - eravamo qualche migliaio e non un solo slogan ingiurioso nei confronti delle persone omosessuali; la polizia carica i dimostranti che gridano slogan pro-Zan - una quarantina di giovani che hanno tentato di aggredire il lato dx del palchetto dei relatori, con urla del tipo «Pillon vaffa...». Per chi volesse accertare la realtà dei fatti, si guardi i filmati e capirà immediatamente da che parte sta la menzogna, anche chiedendosi da che parte sta la democrazia. A Roma, piazza del Popolo, manifestazione pro Zan: avete visto una contromanifestazione urlante? Vi siete imbattuti in qualche drappello di scalmanati urlanti «Zan vaffa ..»? Anche da qui si trae la cifra della differenza fra chi crede e chi non crede nel confronto democratico delle idee. Del resto, come potrebbe essere diversamente se sta proprio nel cuore di quest'inutile e pericoloso disegno di legge lo spirito illiberale e liberticida di chi vuole imporre la dittatura del pensiero unico? La realtà contraffatta e distorta è il Dna della dittatura: «Italia, Paese omofobo e violento!», «Ci vuole una legge che difenda le persone omosessuali»; «Voglio poter uscire la sera in tranquillità; ci vuole una legge che mi tuteli»: una breve carrellata degli slogan utilizzati da Alessandro Zan, Nicola Fratoianni e un giovane preso a caso, ieri a Roma. I primi due, inescusabili perché sanno benissimo che il nostro Paese è fra i più aperti e accoglienti al mondo in tema di omosessualità; così come sanno benissimo che il diritto vigente sbatte da anni in galera chiunque è attore di atti di violenza e non esiste alcun vuoto normativo in tema. Il terzo è un caro giovane che potremmo definire con il Giusti «strumento cieco di occhiuta rapina», vittima dell'indottrinamento ideologico del pensiero unico. E proprio qui sta un'altra ragione per cui migliaia di italiani scendono in piazza: l'indottrinamento ideologico gender nelle scuole, con bambini - manipolati nella loro innocenza - indotti a «scegliere» il genere nel quale si percepiscono! La sola formulazione fa venire i brividi a chiunque abbia un minimo di rettitudine nel proprio cuore! Ma le bugie hanno le gambe corte; corrono (purtroppo) ma prima o poi cascano. Solo pochi decenni fa i falsi profeti del comunismo ci indottrinavano sul «paradiso sovietico dei lavoratori» e poi abbiamo visto com'è andata a finire. Oggi è il mondo capitalista, con le tasche piene di dollari e gli abiti firmati, ad indottrinarci circa la «bellezza» dell'utero in affitto, dei bambini senza mamma e papà, dei corpi senza sesso, con quel tocco di droga libera che non guasta mai. Cadrà questo castello costruito sulla sabbia della falsità? Certamente sì... ma la domanda che dobbiamo porci è un'altra: quante vittime avrà lasciato lungo la strada della sua follia? Senza dimenticare che stiamo parlando delle nostre famiglie, dei nostri figli e nipoti. Ps: a chi vi dicesse che non è vero, consigliate di leggere il programma di Regione Lazio sul tema «Diverse sfumature dell'identità di genere e orientamento sessuale» previsto per il prossimo anno scolastico in tutte le scuole di ogni ordine e grado! Dunque, con il male non si media, non si cercano compromessi. Si condanna e si contrasta. Punto e basta.