2021-07-31
Per i ristoranti degli hotel l’esecutivo può chiudere un occhio sul certificato
Massimiliano Romeo (Ansa)
Tra i nodi da sciogliere del lasciapassare resta quello dei servizi interni agli alberghi. I titolari lanciano l'allarme. Massimiliano Romeo (Carroccio) tratta con il governo e i viceministri Andrea Costa e Pierpaolo Sileri aprono a una modifica.Archiviata la pratica giustizia, il governo guidato da Mario Draghi si prepara ad affrontare un'altra partita delicata: quella sul green pass. La commissione Affari sociali della Camera ha fissato alle 12 di martedì 3 agosto il termine per la presentazione degli emendamenti all'ultimo dl Covid, che contiene anche le regole sul certificato vaccinale. Come sempre accade, la variegata maggioranza che sostiene Draghi ha posizioni diverse: le sinistre vorrebbero estendere l'obbligo del green pass anche a treni, navi e aerei già dal prossimo 6 agosto, prospettiva scongiurata, almeno per il momento, da Matteo Salvini, che martedì scorso ha convinto Draghi, nel corso di un incontro a Palazzo Chigi, a soprassedere, poiché un intervento così duro metterebbe in seria difficoltà chi ha già prenotato il viaggio verso la meta turistica prescelta. Inutile ribadire che ogni decisione verrà presa in base all'evolversi della pandemia, ma c'è un altro tema, sollevato dalla Verità nei giorni scorsi, che rappresenta un elemento di profonda incertezza per gli italiani: il green pass negli alberghi. Per prenotare un soggiorno in hotel non c'è bisogno del certificato vaccinale, che è però necessario per usufruire di servizi al chiuso come colazione, pranzo, cena, palestra, piscina, centro benessere. Pensiamo a una famiglia nella quale i genitori sono vaccinati e in possesso di green pass, ma i figli adolescenti no: in assenza di sale ristorante, piscine e palestre all'aperto, la famigliola per non dividersi dovrà prenotare solo il pernottamento, ma senza nessun altro servizio, per poi organizzarsi in bar e ristoranti all'aperto per consumare insieme i pasti. Bernabò Bocca, presidente nazionale di Federalberghi, ha espresso la sua forte preoccupazione: «Le ultime norme sul green pass», ha detto Bocca, «hanno generato qualche incertezza che potrebbe ripercuotersi sull'andamento della stagione in corso. A fronte di queste impreviste restrizioni che prevederebbero il controllo della certificazione verde nei ristoranti interni all'hotel anche per gli alloggiati, si teme che vi possano essere cancellazioni. Ricordiamo», ha aggiunto Bocca, «che gli albergatori hanno già posto in essere con la clientela contratti di mezze pensioni che nessuno vorrebbe assolutamente disattendere». Ieri sulla vicenda è intervenuto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: «Sull'esclusione dell'uso del green pass nei ristoranti interni agli alberghi, riservati agli ospiti», ha spiegato Costa a L'Aria che tira estate, su La 7, «una riflessione si può fare nella consapevolezza che parliamo di clienti di strutture ricettive per i quali non è previsto il green pass. C'è bisogno di un approfondimento. Nel nostro Paese anche quando eravamo in zona arancione permettevamo la ristorazione nelle strutture ricettive», aggiunge Costa, «credo quindi che si possa valutare l'ipotesi no green pass per i ristoranti dentro gli alberghi quando questi fanno un servizio esclusivo alla clientela dell'hotel. Era una casistica che già in passato è stata considerata diversamente rispetto a tutte le altre attività di ristorazione. È un tema che è stato posto con forza dalle associazioni di categoria e credo che valga la pena riflettere. Abbiamo qualche giorno di tempo», ha concluso Costa, «per comprendere se potrà essere dato questo tipo di risposta». Possibilista anche l'altro sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri: «È possibile per il green pass una modulazione nella sua applicazione. Tutto dipenderà dall'andamento della campagna vaccinale che sta andando bene e dalla circolazione del virus. Il green pass», aggiunge Sileri, «deve essere visto come qualcosa di modulabile a seconda della circolazione del virus». La Verità ha sentito su questo argomento il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo: «È un tema», dice Romeo, «sul quale stiamo discutendo in queste ore anche con il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Abbiamo infatti ricevuto diverse segnalazioni da parte degli albergatori che stanno inviando delle mail a chi ha prenotato il soggiorno, avvertendoli di questa difficoltà. Basta un solo componente della famiglia che non ha il green pass per provocare problemi, e fioccano le prime disdette di persone preoccupate. È un argomento ancora aperto», aggiunge Romeo, «quindi possiamo augurarci che prevarrà il buon senso, di concerto con il ministero della Salute, il presidente del Consiglio e le associazioni di categoria». «C'è anche il tema», aggiunge Romeo, «delle persone che hanno prenotato il vaccino ma devono attendere la fine di agosto. Cercheremo di intervenire in Aula, come ha detto Salvini, per rimodulare il decreto. L'apertura del sottosegretario alla Salute mi sembra un buon segnale, ci auguriamo che si vada in questa direzione». Intanto, il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, annuncia controlli rigidi: «I controlli», dice la Lamorgese, «verranno implementati. Abbiamo organizzato un incontro a livello di gabinetti dei vari ministeri, Interno, Salute e Difesa, proprio per capire come organizzare controlli più precisi del green pass, specie negli aeroporti».