2021-05-12
Per fermare l’invasione dei 70.000 la Lamorgese spera nei volontari Ue
Al ministro non è bastato il flop del patto di Malta per ridistribuire i migranti. Vuole il bis. Malta 2 è il nome di un taxi a pedali. Nessuna illusione, è anche senza volante e ha un conducente che annuncia partenze ma non arriva mai al dunque: Luciana Lamorgese, tornata alla ribalta dopo lo sbarco a Lampedusa di 2.128 migranti in due giorni e oltre un milione di persone sulle sponde libiche e tunisine pronte a imbarcarsi per le coste italiane. Scossa dai numeri e dalla protesta del centrodestra, il ministro dell'Interno ha lanciato l'operazione Malta 2, sigla rassicurante per gli ultrà dell'accoglienza a occhi chiusi ma allarmante davanti al fallimento di Malta 1. In quattro mesi sono approdati in Sicilia 13.000 disperati, nello stesso periodo dell'anno scorso furono 4.000 (1.009 nel 2019). Davanti al grafico himalaiano il premier Mario Draghi ha convocato Lamorgese e le ha chiesto di intervenire. La risposta è inquietante perché l'inquilina del Viminale - famosa per la luce accesa in ufficio anche di notte e per la predilezione del termine «volontario» - ha rispolverato la strategia deficitaria del settembre di due anni fa. Allora, al termine di un summit tenuto a La Valletta con Francia, Germania, Spagna e Portogallo annunciò la «soluzione definitiva del problema»: la redistribuzione dei migranti per quote prefissate negli altri paesi dell'Unione e la rotazione dei porti di attracco delle navi Ong. Giuseppe Conte vendette l'accordo come un nuovo Congresso di Vienna. Ma bastò qualche settimana per scoprire la verità: la spartizione era facoltativa e la rotazione dei porti si limitava ai nostri. Significava l'approdo a turno a Siracusa, Pozzallo, Catania, Palermo. Una beffa travestita da coinvolgimento di Bruxelles, in realtà un agreement pilatesco con nulla di scritto che manteneva l'Italia come destinazione privilegiata per il flusso dei clandestini (pardon migranti irregolari). Perseguire una soluzione Malta 2 significa replicare quel fallimento, con l'aggravante di dover reperire altre navi da quarantena (oggi sono quattro) nella stagione in cui le società navali le impegnano per la ripartenza del turismo. «È necessario realizzare interventi strutturali nel sistema di gestione del fenomeno», ha spiegato Lamorgese alla Conferenza di Lisbona sull'argomento. «Bisogna attivare concreti e solidi meccanismi di solidarietà, anche d'emergenza, sul modello di quelli previsti a Malta nel 2019». Parole preoccupanti, che confermano l'aleatorietà di Malta 1, cavalcata dall'Italia per puro tornaconto politico interno. L'atteggiamento double-face (annunci napoleonici seguiti da una sostanziale passività) è peculiarità di un ministro che si guadagnò il Viminale, agli occhi del suo sponsor Sergio Mattarella, con la teoria dell'accoglienza diffusa sviluppata quando era prefetto di Milano. Riproporre Malta 2 vuol dire accettare ancora una volta il muro dell'indifferenza europea, già materializzatosi ieri quando la commissaria agli affari esteri, la svedese Ylva Johansson, ha chiesto ai 27 la redistribuzione. L'Austria ha risposto con un secco no. «È un approccio che non porta a nulla», ha detto il ministro Karoline Edstadler. «Meglio aiutare direttamente i paesi africani a fermare le migrazioni». Molti altri la seguiranno con diverse dosi di ipocrisia. Così ci troveremo a chinare ancora il capo davanti a una fotografia: quella che ritrae Enrico Letta in felpa accanto a Oscar Camps, l'armatore della Open Arms, protagonista di una delle più velenose provocazioni contro il nostro paese. Va ricordata la frase della capitaneria di porto di Malta: «Avete deciso di bighellonare, se aveste proceduto verso il vostro porto d'origine (in Spagna - ndr) sareste già sbarcati». Davanti a numeri da invasione, ora Lamorgese prova a non bighellonare. Il 20 maggio i vertici Ue saranno in missione a Tunisi per evitare un'estate da delirio. Nel frattempo Matteo Salvini, l'unico che riuscì a diminuire sbarchi e naufragi in mare, è sotto processo a Palermo. E venerdì va a Catania per sapere se ha vinto un secondo rinvio a giudizio.
Jose Mourinho (Getty Images)