2020-04-24
Per evitare i vagoni troppo affollati il governo vuole spennare i pendolari
L'ultima trovata dell'esecutivo è contenuta in una bozza del ministero dei Trasporti: biglietti a prezzo diverso in base alle fasce di orario. Come se i lavoratori potessero decidere quando recarsi in ufficio...La fase 2 prevede che i lavoratori italiani dovranno… attaccarsi al tram.La bozza di linee guida messe a punto dal ministero dei Trasporti, guidato da Paola De Micheli, del Pd, per l'organizzazione del trasporto pubblico in vista della riapertura dell'Italia, infatti, contiene un passaggio assai significativo, che scatenerà inevitabilmente la rabbia di milioni di pendolari italiani. Tra le «misure di carattere generale», infatti, si legge testualmente: «Eventuale applicazione di leve tariffarie per distribuire la domanda». In buona sostanza, per evitare il sovraffollamento di stazioni, fermate degli autobus e degli stessi mezzi di trasporto, il governo pensa di modulare i prezzi dei biglietti a seconda delle diverse fasce orarie della giornata. L'idea è destinata a scatenare un mare di polemiche: prevedibilmente, infatti, le tariffe più alte saranno quelle delle ore di punta, quelle che fanno registrare un altissimo numero di utenti, e dunque di pendolari. Che succederà, se davvero le aziende di trasporto pubblico faranno pagare un biglietto per un treno delle 7 del mattino molto più caro di uno, sulla stessa tratta, di mezzanotte? I pendolari non possono certo scegliere a che ora recarsi al lavoro, e dunque andranno incontro a spese molto più elevate per il trasporto pubblico rispetto a chi lo utilizza per motivi non lavorativi.La bozza del Mit, per rendere le misure di sicurezza per il trasporto pubblico omogenee a quelle delle imprese e degli uffici pubblici e privati, si limita a un auspicio: «È auspicabile», si legge nel documento, «attuare ogni misura per ridurre i picchi di utilizzo del trasporto pubblico collettivo, particolarmente nelle aree metropolitane ad alta urbanizzazione, con l'obiettivo di cambiare il concetto di ora di punta nella mobilità cittadina. L'articolazione dell'orario di lavoro differenziato con ampie finestre di inizio e fine di attività lavorativa è importante per modulare la mobilità dei lavoratori e prevenire conseguentemente i rischi di aggregazione connesse alla mobilità dei cittadini».Anche se si riuscisse a diversificare gli orari di ingresso al lavoro, il concetto delle diverse tariffe a seconda della fascia oraria sarebbe penalizzante per i lavoratori i cui turni in azienda o in ufficio coincidono con gli orari nei quali i biglietti costano di più. In pratica, un bel pasticcio.Per il resto, la bozza messa a punto dal Mit fa affidamento sul senso civico dei cittadini: «La responsabilità individuale di tutti gli utenti dei servizi di trasporto pubblico», si legge nel documento, «rimane un punto essenziale per garantire il distanziamento sociale, misure igieniche nonché prevenire comportamenti che possono aumentare il rischio di contagio». Oltre alle precauzioni inevitabili, come la sanificazione frequente dei mezzi, almeno una volta al giorno, la bozza suggerisce di privilegiare la vendita online dei biglietti, che non potranno comunque più essere acquistati a bordo: «Nei limiti del possibile», si legge nella bozza, «è necessario incentivare la vendita di biglietti con sistemi telematici. Altrimenti, la vendita dei biglietti va effettuata in modo da osservare tra i passeggeri la distanza di almeno un metro». Agli utenti viene raccomandato di «usare, preferibilmente, una protezione del naso e della bocca (mascherina), anche di stoffa». Raccomandato, ma non imposto. Per il resto, la bozza prevede che nelle grandi stazioni ferroviarie bisognerà mettere a punto, «ove possibile, una netta separazione delle porte di entrata e di uscita, in modo da evitare l'incontro di flussi di utenti; percorsi a senso unico all'interno delle stazioni e nei corridoi fino ai binari, in modo da mantenere separati i flussi di utenti in entrata e uscita; installazione di dispenser di facile accessibilità per permettere l'igiene delle mani dei passeggeri; regolamentazione dell'utilizzo di scale e tappeti mobili garantendo sempre un adeguato distanziamento tra gli utenti; ai gate, sono raccomandabili controlli della temperatura corporea prevedendo misure di gestione di passeggeri o operatori che superano i 37,5° C». A bordo treno, la bozza parla di «previsione di flussi di salita e discesa separati in ogni carrozza; distanziamento sociale a bordo assicurato attraverso un meccanismo di prenotazione a scacchiera; applicazione di marker sui sedili non utilizzabili; adozione del biglietto nominativo al fine di identificare tutti i passeggeri».Su taxi e noleggio con conducente, saranno previsti massimo due passeggeri, o uno solo se non ha la mascherina. Sarà vietato sedersi accanto al conducente e sarà possibile trasportare sui sedili posteriori massimo due persone con i «dispositivi di sicurezza idonei», solo uno in mancanza. Da oggi, a Roma, parte la sperimentazione. In alcune stazioni della metro saranno effettuate le prime prove per contingentare gli ingressi e monitorare i flussi dei passeggeri per fasce orarie. Su alcune linee bus parte il primo monitoraggio per verificare l'affluenza, anche grazie all'ausilio dei contapasseggeri e di personale a bordo.