2022-06-30
Per Erdogan armi e mani libere sulla Siria
Recep Tayyip Erdogan (Ansa)
Il ricatto del Sultano ha funzionato. Con il via libera all’ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia, la Turchia potrà ottenere l’estradizione di 33 persone legate al Pkk, lo stop all’embargo per i propri armamenti e il tacito assenso a isolare i curdi al confine.Nemmeno il tempo di dare il via libera al loro ingresso nella Nato che la Turchia ha chiesto a Svezia e Finlandia l’estradizione di 33 persone legate al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) o appartenenti all’organizzazione Hizmet (Servizio), fondata dal predicatore, politologo turco e studioso dell’Islam, Fethullah Gülen. Questi un tempo era amico e sodale politico del presidente turco Recep Tayyip Erdogan ma oggi è diventato il nemico numero uno del regime islamista di Ankara. Per sfuggire alla cattura Fethullah Gülen vive negli Stati Uniti dal 1999 e da allora il governo turco identifica la sua organizzazione, attiva in tutto il mondo, come Fetö acronimo di Organizzazione terroristica Fethullah. Erdogan accusa l’ex sodale di moltissimi reati e di aver organizzato il tentato colpo di Stato del 15 luglio 2016 da molti definito «golpe di cartone». «grande vittoria»Nessuno si aspetta che Svezia e Finlandia consegneranno al regime di Ankara queste persone residenti nei Paesi scandinavi, tuttavia, il ministro della Giustizia di Ankara, Bekir Bozdag, ha dichiarato: «Il memorandum di ieri rappresenta una svolta per la lotta al terrorismo e una grande vittoria diplomatica per la Turchia. Abbiamo inviato richieste da esaminare a entrambi i governi, in Finlandia per sei membri del Fetö e sei del Pkk e in Svezia per undici membri del Fetö e dieci del Pkk». E così dopo settimane di incertezze e di schermaglie verbali la Turchia ha dato il suo assenso all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato trattando direttamente con il Segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, che è riuscito a far sedere allo stesso tavolo la premier svedese, Magdalena Andersson, e il presidente finlandese, Sauli Niinisto. spalle girate ai curdiIl tanto auspicato allargamento dell’Alleanza Atlantica in risposta all’aggressione russa in Ucraina si è potuto verificare solo grazie al fatto che sia Helsinki che Stoccolma hanno girato le spalle ai curdi, accettando gran parte delle richieste di Ankara che ha saputo sfruttare al meglio la situazione venutasi a creare per sferrare ancora una volta un durissimo colpo alla minoranza che da anni lotta per il riconoscimento dei suoi diritti e della sua indipendenza. I due Paesi baltici nel documento si impegnano a non fornire alcun sostegno al Pkk, ritenuto organizzazione terroristica da Turchia, Stati Uniti e Unione Europea, o al movimento gulenista, ma non solo: Svezia e Finlandia si sono anche impegnate a interrompere ogni sostegno alla milizia curda Ypg (Unità di protezione popolare), senza la quale gli Usa e gli alleati non sarebbero mai e poi mai riusciti a sconfiggere lo Stato islamico nel Siraq. Con la firma di Madrid sono state anche superate le sanzioni del 2019 disposte contro Ankara per l’intervento militare turco in Siria: «La Turchia, la Finlandia e la Svezia confermano che ora non esistono più embarghi nazionali sulle armi», quindi con le armi che Ankara potrà di nuovo acquistare i curdi potranno essere di nuovo massacrati.la fornitura degli f-16 Ma non è tutto perché Ankara aspetta che si superi il veto del Congresso americano per la fornitura dei 40 nuovi caccia F-16, una consegna bloccata da tempo a causa della vicinanza degli ultimi anni tra Erdogan e Putin. A proposito di questo, nelle ultime settimane il Congresso ha ammorbito la sua posizione e il tanto atteso via libera potrebbe arrivare prima del midterm election del prossimo 8 novembre. Secondo la deputata indipendente nel Parlamento di Stoccolma, Amineh Kakabaveh, rappresentante della numerosa diaspora curda in Svezia che conta circa 100mila persone, quanto accaduto è un vero tradimento: «Questo è un tradimento del governo svedese, dei Paesi della Nato e di Stoltenberg che ingannano un intero gruppo che ha liberato sé stesso e il mondo intero dall’immondizia». Ma il peggio deve ancora arrivare perché Erdogan che ha saputo sfruttare il momento di crisi in Ucraina vuole chiude una volta per tutte la sua personale partita in Siria. Infatti, alla fine del maggio scorso la Turchia ha annunciato la sua quinta operazione militare oltre confine, specificando che «la nostra determinazione di eliminare le milizie curde dello Ypg da una striscia di terra larga 432 km e profonda 30 km all’interno del territorio siriano». Adesso con il tacito assenso della Nato Erdogan potrà dare l’ordine di concentrare gli attacchi nei territori a ovest di Tel Abyad e ad est di Ras al-Ayn che i turchi ritengono essere le basi che vengono utilizzate dall’Ypg. Si tratta di due aeree strategiche che una volta conquistate farebbero sì che la Turchia potrebbe isolare la popolazione civile curda dallo Ypg. libertà di spiareInfine, con la firma di Madrid le centinaia di uomini del Millî Istihbarat Teskilâtı, i servizi segreti turchi, potranno continuare a spiare i loro connazionali in tutta Europa ben sapendo che il clima è cambiato. E chissà che fine faranno tutte quelle indagini che riguardano i diplomatici-spie turchi che non sono certo meno pericolosi di quelli russi, aperte ad esempio in Germania, Francia, Austria, Belgio e Svizzera.
Nel riquadro la prima pagina della bozza notarile, datata 14 novembre 2000, dell’atto con cui Gianni Agnelli (nella foto insieme al figlio Edoardo in una foto d'archivio Ansa) cedeva in nuda proprietà il 25% della cassaforte del gruppo
Papa Leone XIV (Ansa)
«Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti», ha detto Papa Leone nel suo discorso al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Padre, madre, figlio, figlia, nonno, nonna sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene della comunità domestica e dunque a quello di tutta la società. In particolare, vorrei sottolineare l'importanza di garantire a tutte le famiglie - è l'appello del Papa - il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità».
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