2018-11-27
Pechino sgancia l’atomica genetica. Lulu e Nana, primi esseri umani Ogm
Violando ogni norma etica, un ricercatore dell'università di Shenzen avrebbe alterato gli embrioni di sette coppie durante i trattamenti di fertilità. Da una delle gravidanze su cui è intervenuto sono nate due gemelline. Jennifer A. Doudna, docente di Chimica e Biologia molecolare a Berkeley, è una delle scienziate più celebri del pianeta, e ha dato un contributo decisivo alla creazione di Crispr, un rivoluzionario sistema di «editing genetico». La Doudna lo ha definito «il modo più economico, più semplice e più efficace di manipolare il Dna mai conosciuto. Crispr può darci la cura dell'Hiv, delle malattie genetiche e di alcuni tumori e aiuterà ad affrontare la crisi della fame nel mondo». Ma, nel 2015, la studiosa ha chiesto una «moratoria mondiale» sull'utilizzo della tecnologia che lei stessa ha contributo a sviluppare. Questa signora, nel 2017, ha pubblicato un libro dedicato proprio a Crispr, e non proprio rassicurante: «È dai tempi della bomba atomica che una tecnologia non creava così tanto allarme tra i suoi creatori da spingerli a mettere in guardia il mondo a proposito del suo utilizzo», si leggeva nella presentazione. Già: una bomba atomica nelle mani sbagliate può distruggere l'umanità. Il problema è che - pare - di questo ordigno qualcuno sta già approfittando. Il genetista cinese della Southern University of science and technology di Shenzen, He Jiankui, ha fatto un annuncio incredibile su Youtube, poi ribadito in un'intervista all'agenzia Associated Press. Egli «ha dichiarato di aver alterato gli embrioni di sette coppie durante i trattamenti di fertilità», utilizzando proprio la tecnica Crispr-Cas9. Lo scienziato cinese, riporta l'Associated Press, «ha detto che il suo obiettivo non era quello di curare o prevenire una malattia ereditaria, ma di provare a conferire un tratto che poche persone hanno naturalmente: una capacità di resistere alle possibili future infezioni da Hiv, il virus dell'Aids». L'annuncio ha suscitato parecchie perplessità. Finora, infatti, non ci sono articoli scientifici o altre prove a sostegno delle dichiarazioni del cinese. He Jiankui si è limitato a spiegare (a margine di un simposio in corso a Hong Kong) che, da una delle gravidanze su cui è intervenuto, sono nate due gemelline, ribattezzate Lulu e Nana: «Due bellissime bambine cinesi, di nome Lulu e Nana, sono venute al mondo piangendo e in salute come tutti gli altri bambini poche settimane fa. Le piccole sono a casa ora», ha detto. Il padre è sieropositivo, ma le due piccole no. In sostanza, l'intervento di editing genetico non è servito per eliminare una patologia. Come ha spiegato George Church, studioso dell'Università di Harvard, «l'obiettivo principale dei ricercatori era sperimentare la tecnica di editing del Dna piuttosto che evitare la malattia». Che la Cina fosse all'avanguardia sull'editing genetico era noto da tempo. Ma l'esperimento di He Jiankui, se confermato, varca un confine inaudito: sono stati creati i primi esseri umani geneticamente modificati. Secondo Julian Savulescu dell'Università di Oxford si tratta di un «esperimento mostruoso». L'editing su embrioni umani, non a caso, è vietato quasi in tutti i Paesi del mondo. A parere di Savulescu, sarebbe accettabile sperimentarlo (a patto che si trattasse di esperimenti controllatissimi) su una sola categoria di embrioni: «Quelli che presentano mutazioni genetiche sicuramente letali». In quel frangente, l'editing genetico consentirebbe di salvare vite. Ma non è questo il caso delle due gemelline Lulu e Nana (in realtà, l'esperimento sarebbe riuscito solo su una delle due). Loro non presentavano alcuna anomalia, non avevano malattie. Sarebbero venute al mondo come due piccine normalissime. Invece si ritrovano a essere «potenziate» dalla tecnologia. In teoria, dovrebbero avere - almeno una di loro - uno scudo contro l'Hiv. Ma non è detto che funzioni, come hanno spiegato ieri vari scienziati autorevoli. Non solo: ci vorranno anni per capire quali conseguenze avrà l'editing genetico. Le due piccole, dunque, potrebbero subire gravi danni. In ogni caso, la bomba atomica è stata sganciata. Non per nulla, ad attivarla è stato uno scienziato cinese, uno che proviene da un Paese governato da un regime. In Occidente, nessun ricercatore oserebbe tanto, se non altro perché l'opinione pubblica non lo perdonerebbe. Ma in Cina il discorso è diverso: il Dragone vuole primeggiare, anche a costo di violare ogni norma etica. Come sempre accade, il tutto viene ammantato di ottime intenzioni: si parla di cura delle malattie, si promette una vita più felice. Ma He Jiankui - ammesso che abbia fatto ciò che dice - non sta calpestando una terra miracolosa. Si muove, piuttosto, nella giungla opprimente che copre l'isola del dottor Moreau. Ovvero lo scienziato pazzo immaginato da H.G. Wells, quello che voleva modificare geneticamente gli animali per renderli umani. Le sue cavie chiamavano il laboratorio di Moreau «casa del dolore», poiché lì subivano violenze atroci. Ed è una violenza pure quella perpetrata dallo scienziato cinese. Una brutalità che colpisce non tanto «l'ordine divino delle cose», ma l'essere umano così come lo conosciamo. Se le due gemelline Ogm dovessero sopravvivere senza problemi, che cosa arriverà dopo? Che altre correzioni si potranno apportare agli embrioni? E, soprattutto, chi sarà a stabilire quali limiti si possono superare e quali no? Sarà il regime cinese? Sarà qualche centro di ricerca militare? E che genere di individui saranno prodotti? Si cercherà di sfornare l'essere perfetto, il super uomo che sfugge alle malattie ma è pure bello, alto, elegante? C'è solo un ordigno più pericoloso di Crispr: l'arroganza degli uomini.